Ostraka - Forum di archeologia

Una nuova nave lapidaria dalla Sicilia

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icon11  view post Posted on 15/4/2020, 16:30
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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Conscio del fatto che la Sicilia risulti spesso accorpata al territorio della Magna Grecia, pur non rientrando formalmente in questa dicitura, segnalo comunque in questa sezione una importante scoperta effettuata dall'Universitą di Udine nelle acque dell'antica cittą siceliota di Camarina (Sicilia Meridionale): http://www.imagazine.it/notizie-trieste-go...G1rHFLLOA_0IQbw.

Nell'estate dello scorso anno, i ricercatori friulani hanno infatti scoperto il relitto di una navis lapidaria romana, della fine del II secolo d.C., adagiato ad appena 2 metri di profonditą (ma abbondantemente ricoperto dalla sabbia del fondale). Come dice il nome, questo tipo di imbarcazione aveva lo scopo precipuo di trasportare elementi semilavorati in pietra e marmo. Nell'antichitą, di norma, i prodotti in marmo erano infatti sempre imbarcati dopo una prima, sommaria lavorazione, effettuata di solito direttamente in cava: questo trattamento non aveva solo lo scopo di ridurre il peso del carico (e dunque abbattere, con esso, anche i costi di trasporto), ma permetteva anche di individuare fin da subito eventuali imperfezioni nascoste nel blocco del materiale cavato, che avrebbero potuto compromettere la qualitą del prodotto finito e che sarebbero state scoperte solo una volta raggiunto il luogo di lavorazione.

Nel caso in oggetto, gli archeologi hanno scoperto due colonne monolitiche, di circa 6 metri di lunghezza, entrambe scolpite nel prezioso marmor numidicum (detto anche, in gergo antiquario, "marmo giallo antico"), cavato nel territorio di Simitthus (nell'odierna Tunisia). A queste si aggiungevano poi alcuni blocchetti di marmo grigio e pietra arenaria, e ancora anfore contenenti olio d'oliva (di cui le province d'Africa furono importanti produttrici). Le navi lapidarie erano di norma imponenti nelle dimensioni (di questa restano circa 14 metri di scafo, ma in origine questo poteva tranquillamente arrivare a pił del doppio della lunghezza), e anche la tecnica di costruzione era pensata per aiutare l'imbarcazione ad ammortizzare al meglio il peso del carico.
 
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