Magistrale in archeologia.

Sono una studentessa di scienze dei beni culturali, sto finendo la triennale a Pisa e sono un po' confusa per quanto riguarda la scelta della magistrale. Pur essendo Pisa molto valida come università ho deciso di non continuare qui ma andare altrove, il primo dubbio che sorge è:rimanere in italia o andare all'estero? C'è effettivamente un guadagno ad andare a studiare fuori, considerando che vorrei fare un percorso classico con magari qualche materia sul vicino oriente? La lingua non sarebbe troppo un problema. Se invece decidessi di rimanere in Italia sono indecisa tra tre università: Bologna, Venezia e Roma. L'offerta che mi piace di più è quella di Venezia però non posso fare a meno di valutare anche le altre due perché ogni qual volta si parla di studiare archeologia in Italia sono le più gettonate. In base alla vostra esperienza quale sarebbe la scelta migliore?

Grazie, Bologna è davvero una bellissima città, una delle prime che ho valutato, Venezia ha un piano di studi molto molto libero, Roma...è Roma 😂 davvero, non so verso quale scelta orientarmi.

Sei matta ad andare via da Pisa?

O hai un motivo gigantesco per volerlo fare (tipo un genitore che è docente nella stessa Università, o situazioni imbarazzanti del genere) o se no secondo me stai sbagliando.
A Venezia la vita da fuori-sede è dura parecchio, con i presumibili strascichi dell'emergenza COVID poi peggio che andar di notte, Bologna è una bellissima università, ma come città non te la raccomando proprio, per definire Roma dal punto di vista degli studi è ancora valida l'espressione azzeccatissima che fu detta a me quando posi a qualche amico la medesima domanda alcuni decenni or sono: è un calderone.

Stai a Pisa, va' là, e metticela tutta per cercare di arrivare in fondo il più in fretta possibile!

Pisa ha una validissima offerta formativa ma quanto a segreteria e professori diciamo che lascia parecchio a desiderare. È molto probabile che situazioni di disagio del genere capitino anche fuori, ovviamente, solo mi sembrava avesse senso cambiare per cercare qualcosa di diverso dato che la situazione che sta lì la conosco e non mi piace.

Altroché.

Ciao, io sono nella tua stessa situazione. Solo che da Bologna pensavo di farla a Pisa.

Pisa è una città molto valida, ha un bellissimo programma e c'è la possibilità di scegliere pure un percorso totalmente incentrato sul vicino oriente. Il problema che mi sta "costringendo" ad andare via (senza contare la mia naturale propensione alla novità) è la totale disorganizzazione della segreteria che continua a usare procedure inutilmente complicate per delle cose banalissime, sommata alla pressoché inesistente disponibilità di certi professori. Penso che comunque questa non sia un'esperienza tanto diversa rispetto a quella di chiunque in qualunque università.

Non quest'anno, temo.
Poi la differenza vera nelle nostre materie non è tanto laurearsi e dottorarsi all'estero per tornare indietro con un titolo più prestigioso, quanto la prospettiva di lavorarci per un po' entrando nel mondo del lavoro più rapidamente e più intensamente di quanto accada da noi (il che, COVID a parte, è abbastanza verosimile, ma non dappertutto).