Dagli scavi per la costruzione della nuova Linea 3 della metropolitana di Atene, aperti nell'area del Pireo, tornano alla luce frammenti della città ellenistica, sigillati e sopravvissuti sul fondo dei pozzi di questo antico quartiere a partire dal I secolo a.C.
Da sempre utilizzati come fosse per lo scarico di rifiuti, una volta esaurito il loro utilizzo, anche i pozzi intercettati dagli archeologi greci al Pireo hanno infatti svelato una serie di oltre 4000 frammenti di manufatti antichi, di cui almeno 1300 in legno (qui conservatisi grazie alla particolare tipologia dell'ambiente di deposito). Tutti i reperti rinvenuti si datano all'età ellenistica e sono stati interpretati come i probabili resti del sacco di Atene dell'86 a.C., attuato dalle truppe di Silla.
In aggiunta ai pozzi, gli archeologi hanno intercettato anche un ramo dell'acquedotto che portava l'acqua dalla collina dell'Ardittos fino al Pireo: realizzato probabilmente sotto il principato di Adriano, e passante attraverso le Lunghe Mura, questo acquedotto si costituì forse come la principale fonte di approvvigionamento idrico per gli abitanti del Pireo, fino alla sua distruzione, avvenuta per mano dei barbari.
Cogliendo l'opportunità offerta da questo scavo, gli archeologi greci hanno inoltre utilizzato gli ambienti dello Xylapothiki (già trasformato in spazio espositivo nel 2014) per realizzare una sorta di laboratorio-esposizione, dal significativo titolo
Stin Epifania, che permetta al pubblico di osservare gli archeologi e i restauratori all'opera sui materiali recuperati nei pozzi.
Per approfondire:
Greek Reporter:
https://greece.greekreporter.com/2020/07/1...duUGDUnXdeUg2m8.
The National Herald:
www.thenationalherald.com/culture/...o_light-581437/.
The Archaeology News Network:
https://archaeologynewsnetwork.blogspot.co...istic-past.html.