Ostraka - Forum di archeologia

Italici

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view post Posted on 5/4/2024, 14:17

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ringrazio usekar e dceg per le risposte e in particolare usekar per le sue precisazioni molto ben accolte, c'è sempre da imparare, soprattutto da parte mia neo apprendista del sito OSTRAKA. vorrei però fare alcune precisazioni, che a parer mio sono abbastanza evidenti. la civiltà nuragica, come ho già detto nel primo intervento, conta una vastità di monumenti, reperti, statue, tombe, non paragonabili a nessuna cultura o civiltà presente nel territorio nazionale nel periodo del bronzo antico. alcuni archeologi, affermano che una civiltà è tale quando vengono annoverate opere monumentali come statue ed edifici. bene, sino agli anni 70 la civiltà nuragica poteva contare solo sui piccoli bronzetti, presenti in tutti gli scavi, ma nessuna statua monumentale, ma nel marzo del 1974, sono stati ritrovati casualmente nella penisola del sinnis di cabras delle statue chiamate i giganti di mont'è prama. statue alte dai 2 ai 3 m di altezza, pugilatori, arcieri e guerrieri.
si contano censiti nel territorio regionale sardo, ben 8000 nuraghi, quelli non censiti e distrutti sarebbero almeno il doppio. i pozzi sacri, come quello di santa cristina, una vera macchina del tempo, paragonabile per perfezione strutturale solo ad opere micenee ed egiziane. improponibile quindi il paragone tra i nuraghi, con torrioni alti ben 27 m. esempio emblematico il nuraghe di sant'antine, che tutt'oggi è alto 17 m con le abitazione fortificate dei castellieri, dove si evidenziano oggi solo dei perimetri di pietre.
intere enciclopedie sono già state redatte da persone autorevoli, come il professor casula amico del celebre ormai defunto professor zertal, che si è occupato della relazione tra i nuragici e la palestina, gli scavi di El-Ahwat.
apprezzo quindi la risposta di Usekar, ma va detto ad onor del vero, che nessuna civiltà prima di roma e di quella etrusca è paragonabile a quella nuragica e senza timore di smentita, può essere definita la prima civiltà italiana. non sono io a dare tale titolo a questa civiltà, ma studiosi, archeologi ed etimologi. l'unico problema, non da poco, è quello di stravolgere la storia italiana.
 
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view post Posted on 5/4/2024, 14:33
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Ad essere precisi né quella nuragica, né quella dei castellieri, né altre ancora si dovrebbero definire come civiltà - o culture - italiane, in quanto il concetto di italianità si può applicare solo in epoche di ben molto posteriori. Ciò non toglie naturalmente nulla alla rilevanza di tali culture - o civiltà.

Ancora una piccola osservazione: la storia non si stravolge e non si riscrive, come spesso viene inopportunamente detto; fortunatamente però si arricchisce di nuove scoperte. Se ne stravolge, talora, un'immagine illusoria che taluni ne hanno e che non tiene conto che ogni scienza è aperta a nuove scoperte, interpretazioni e ipotesi, non essendo in quanto tale un che di statico o un dogma.
 
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view post Posted on 5/4/2024, 18:00
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Conosco bene la parte di Sardegna che va da Macomer a Sassari, Santu Antine l'ho visitato più volte, l'altare di Monte d'Accoddi idem, l'area di Tamuli e la necropoli Filigosa, con le sue cosiddette domus de janas anche, tanto per citare due monumenti e due aree abbastanza note.
Devo dire che sono sempre stato spiacevolmente sorpreso di trovare chiuso e l'ultima volta addirittura vuoto il museo di Torralba, mentre negli altri siti l'annesso museo, per quanto piccolo, era interessante e ogni volta ho trovato qualcosa in più.

Ho visitato anche l'interessantissimo Museo Archeologico ed Etnografico di Sassari, intitolato a Giovanni Sanna.
Degli scavi a Mont'e Prama, delle polemiche relative agli stessi e soprattutto delle imponenti statue trovate costaggiù ho letto tutto quanto apparso sulle riviste del settore.

Potrei andare avanti, ma sarebbe una stupida elencazione: ho scritto tutto ciò che precede solo per farti capire che non sono digiuno dell'argomento, come penso non lo sia dceg.

Il problema di fondo credo sia un altro, che è peraltro comune a tutta l'Italia, anche se in misura minore rispetto alla Sardegna: non sappiamo far conoscere, tantomeno apprezzare convenientemente, il materiale di cui disponiamo.
Penso che questo dipenda anche dall'eccesso di materiale, di siti importanti, di studi pubblicati... roba da far girare la testa a qualsiasi appassionato.

L'archeologia della Sardegna è per così dire una "scoperta" recente, almeno per il grande pubblico, fino a pochi anni fa i nuraghi erano costruzioni misteriose e per molti versi non apprezzate nemmeno dagli stessi sardi: non pochi siti sono stati devastati, anche molto importanti, l'esempio eclatante penso sia Tiscali ma ce ne sono molti altri.

Inoltre soffriamo di prevalenza di attenzione verso i monumenti e i musei di alcune grandi e importantissime città, verso le quali vengono dirottati tutti i pur pochi fondi disponibili.
I casi di Roma e Pompei in questo senso sono paradigmatici.
Ma te ne cito un altro, che conosco bene: in Veneto tutti i fondi disponibili si fermano a Venezia, il che è paradossale e ti spiego il perché.

La provincia di Verona è la 4a d'Italia per flusso turistico, dopo quelle di Roma, Firenze e appunto Venezia.

Eppure a Verona, che possiede importantissimi monumenti di tutte le epoche storiche, non arriva nemmeno un rivolo, tutto ciò che viene fatto in campo archeologico e culturale è finanziato dalle istituzioni locali, quasi esclusivamente private ovvero una fondazione bancaria.
Questo porta a una situazione curiosa: la città è più nota all'estero, segnatamente in Germania e Gran Bretagna, che non in Italia.
Per mia fortuna ho potuto viaggiare, anche se non quanto avrei desiderato e il risultato è che mi sono accorto che Verona è molto nota in America Latina e negli USA, molto di più di quanto ci si aspetti.

Purtroppo la situazione è quella che è: i tagli a cultura, istruzione e sanità sono all'ordine del giorno e le risorse disponibili in particolare per la cultura e l'istruzione sono esigue. Di conseguenza, diventa quasi impossibile far emergere una realtà trascurata a lungo, in particolare da chi avrebbe avuto più interesse a valorizzarla.

A questo proposito, la legge sul mecenatismo promossa da Sandro Bondi, ministro dei Beni Culturali nel 2010, è pressoché sconosciuta alle imprese che ne trarrebbero vantaggio, in questo senso si muovono solo poche fondazioni, in particolare bancarie.
E anche questo porta a un paradosso: la Corsica ha lanciato da circa un anno a questa parte una campagna per far conoscere il proprio patrimonio archeologico, che rispetto a quello della Sardegna è quasi insignificante.
Ebbene quando apro il computer e navigo nel web gli esempi di quella campagna mi si presentano costantemente, a fronte del NULLA da parte della Sardegna.



PPS
Chiedi notizie e suggerimenti: perché non cerchi di tenerli presenti? Leggerti sarebbe più facile e non credo che seguirli ti costerebbe molto.
 
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view post Posted on 6/4/2024, 14:58

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è abbastanza ovvio dceg, che il sinonimo di italianità e genti italiche è usato a sproposito nella questione citata, così come non lo possiamo applicare alla civiltà etrusca e neanche a quella romana se non dopo che l'impero romano è riuscito a soggiogare l'intero territorio italiano, il riferimento è solo di tipo geografico.

il punto che cerco di evidenziare a ragion veduta, è capire se la civiltà nuragica si possa definire la prima civiltà in senso stretto, apparsa sul territorio italiano.visto è considerato che in italia, non esiste nulla nel periodo del bronzo antico di paragonabile. inutile mettere in evidenza tutto il materiale a disposizione per avvalorare tale tesi, per limitato spazio e poichè penso che ne siete già a conoscenza. così come si è fatto per la civiltà etrusca databile intorno all' VIII secolo a.c. , quello che si deve fare è portare le lancette del tempo ancora indietro, sino al 1800/2000 a.c.

usekar ha giustamente elencato alcune situazioni del veneto e di verona, realtà apprezzabili, ma che non hanno nulla a che vedere con la civiltà nuragica, in virtù della vastità di materiali già messi in evidenza.

sono piacevolmente sorpreso da usekar che ha visitato alcuni siti della sardegna, penso che sicuramente non sarai rimasto deluso, se non dalla mala gestione di tali siti. ricordati la prossima volta di visitare santa cristina nei pressi di abbasanta, un monumento che lascia a bocca aperta per la precisione e raffinatezza strutturale.
non ho capito però a cosa ti riferisci quando parli di polemiche che riguardano i giganti di mont'è prama. forse ai guai e hai danni causati durante i primi scavi ? comunque sarei curioso di conoscere la tua risposta.
 
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view post Posted on 6/4/2024, 17:12
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Gli è che io sia alquanto sensibile, forse ipersensibile, a solo vaghi odori di nazionalismi/regionalismi/campanilismi, e che sospetti, sicuramente talora in maniera infondata, un volersi ornare con penne non tanto altrui, ma assai antiche.

Ciò non toglie che la cultura nuragica sia davvero evoluta come non lo furono culture contemporanee o anche successive nell'area geografica italiana. Essa però, a differenza di altre sviluppatesi sul continente e posteriori, sfiorì senza avere seguito apprezzabile.
 
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view post Posted on 6/4/2024, 18:56
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (dceg @ 6/4/2024, 18:12) 
Gli è che io sia alquanto sensibile, forse ipersensibile, a solo vaghi odori di nazionalismi/regionalismi/campanilismi

@ peleset: ti informo che l'aspetto nazionalista/regionalista/campanilista e la deriva razzista che può contribuire a creare, vedi New Archaeology negli USA, sono stati ampiamente discussi qui

https://ostraka.forumfree.it/?t=79973693&st=30

CITAZIONE (dceg @ 6/4/2024, 18:12) 
e che sospetti, sicuramente talora in maniera infondata, un volersi ornare con penne non tanto altrui, ma assai antiche.

Ciò non toglie che la cultura nuragica sia davvero evoluta come non lo furono culture contemporanee o anche successive nell'area geografica italiana. Essa però, a differenza di altre sviluppatesi sul continente e posteriori, sfiorì senza avere seguito apprezzabile.

Infatti è dura sostenere che gli odierni sardi siano diretti discendenti dei nuragici.
Luca Luigi Cavalli-Sforza, probabilmente il maggior genetista del sangue, che purtroppo dal 2018 non più tra noi, pubblicò anni addietro uno studio sul gruppo sanguigno 0-, il più ricercato perché poco frequente e perché una persona col sangue di quel gruppo che abbia necessità di ricevere una trasfusione può riceverla solo da un donatore dello stesso gruppo.

La frequenza di questo gruppo a livello mondiale è di circa il 6% ma lui constatò che ci sono popolazioni, per non creare malintesi meglio che io scriva gruppi nei quali questa percentuale è molto più alta, in particolare gli Aborigeni australiani 12% circa, massimo assoluto, i Berberi, i Baschi, gli abitanti dell'alta Garfagnana e delle valli dei Monti Lessini, i Sardi dell'interno.
Da qui in avanti vado a memoria, l'articolo originale è di un bel po' di tempo fa e non ne sono più in possesso.

Negli ultimi 5 gruppi il tasso di 0- è del 7,5% e al loro interno sono diffusi altri marcatori, il più importante e caratteristico dei quali è la polidattilia, vale a dire la presenza di 6 dita in almeno 1 degli arti, tra i Berberi è frequente addirittura in tutti e 4.
I Berberi e i Baschi sono forse i gruppi geneticamente più puri oggi esistenti nell'area che possiamo definire "mediterranea", mentre i Toscani della Garfagnana, i Veneti dei Lessini e i Sardi dell'interno sono i gruppi che meno hanno subito gli effetti della romanizzazione.
Quindi se da questi dati proprio vogliamo trovare un significato in termini di discendenza si potrebbe dire, come conclude Cavalli-Sforza, che non solo questi 5 gruppi non hanno subito la romanizzazione, cosa che per i Berberi e i Baschi è palese, ma hanno subito pochissimo o per nulla gli effetti del ben più antico arrivo dei Popoli dei Kurgan, avvenuto almeno 4500 anni fa.
Tuttavia mi sembra chiaro che questa "mancanza" di colonizzazione non si può estendere a tutti gli attuali abitanti di Toscana, Veneto e Sardegna, tutt'altro: si tratta di gruppi molto piccoli, nel caso delle due regioni del "continente" e di un gruppo appena un po' più ampio per la Sardegna.

C'è di più: non abbiamo nemmeno contezza chi siano i Sardi attuali: si dice che nè i Fenici nè i Punici siano riusciti a penetrare nell'interno dell'isola, ma questo non esclude che qualcun altro ci sia riuscito, altrimenti come si spiegherebbe l'improvvisa scomparsa della civiltà nuragica? L'ipotesi dello tsunami mi sembra ridicola.


Questione Verona: ho solo voluto far presente da che cosa derivino le difficoltà a trovare fondi per la ricerca in generale, archeologica in particolare, sottolineando che la Regione Sardegna non contribuisce certo in maniera fattiva, così come le Regioni Veneto e Lombardia nei confronti delle storicamente e archeologicamente importantissime città di Verona e Brescia rispettivamente.
Ma questo è un problema che probabilmente coinvolge tutte le città che sono lontane dalla sorgente dei finanziamenti, vale a dire la città capoluogo della regione.

Polemiche su Mont'e Prama; mi riferisco anche a quelle relative alla conduzione dei vecchi scavi ma soprattutto a quelle più recenti, vedi per es.

https://www.lamoneta.it/topic/218559-una-v...2%80%99e-prama/

https://ilmanifesto.it/monte-prama-i-gigan...cheologia-sarda

https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/...utto-polemiche/

https://www.toctocsardegna.org/post/il-cas...cheologia-sarda

Mi pare che questi articoli siano sufficienti a chiarire cosa intendo.
 
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view post Posted on 7/4/2024, 00:59

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"il fatto che la civiltà nuragica sia scomparsa nel nulla" non esclude che sia stata la prima civiltà italiana, ma in verità, che si sia evoluta in simbiosi con quella fenicio/punica.

così come quella etrusca si è amalgamata a quella romana, non vuol dire che sia "sparita nel nulla"

sugli scavi e hai guai di mont'è prama ci sarebbe da scriverne un romanzo, gli articoli comparsi in riviste e giornali citati da usekar non rendono giustizia su tutta la vicenda. persino procure e indagini giudiziarie si sono susseguite. spesso e volentieri i giornali riportano notizie più o meno veritiere o mancanti, che agli occhi estranei del visitatore possono trarre in inganno. diverso è invece il sentire locale, che apparentemente fa finta di non vedere e sentire.

sinceramente poi non ho capito la citazione di cavalli sforza, a che pro elencare analisi del sangue di svariati gruppi etnici ? per dimostrare cosa ?, non era mio intendo parlare della genetica sarda e se la società sarda attuale derivi in modo più o meno diretto da quella nuragica

il mio intervento era mirato solamente per capire - se la civiltà nuragica poteva essere annoverata come la prima civiltà italiana -, tutto qui.
mi scuso se non ho afferrato la suddetta citazione di usekar, ma onestamente e sinceramente non vedo il nesso sulla questione

Edited by peleset - 7/4/2024, 02:37
 
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view post Posted on 7/4/2024, 06:47
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CITAZIONE (peleset @ 7/4/2024, 01:59) 
sinceramente poi non ho capito la citazione di cavalli sforza, a che pro elencare analisi del sangue di svariati gruppi etnici ? per dimostrare cosa ?, non era mio intendo parlare della genetica sarda e se la società sarda attuale derivi in modo più o meno diretto da quella nuragica

il mio intervento era mirato solamente per capire - se la civiltà nuragica poteva essere annoverata come la prima civiltà italiana -, tutto qui.
mi scuso se non ho afferrato la suddetta citazione di usekar, ma onestamente e sinceramente non vedo il nesso sulla questione

Altrettanto sinceramente a me è sembrato che il senso del tuo primo intervento portasse proprio a questo, anche perché che senso ha stabilire un primato di tal fatta, se non per attribuire una primazia della civiltà nuragica rispetto alle altre?
Le parole di dceg, le cui sintesi colgono sempre nel segno

"Gli è che io sia alquanto sensibile, forse ipersensibile, a solo vaghi odori di nazionalismi/regionalismi/campanilismi"

mi sembra abbiano espresso chiaramente questo dubbio.

Detto questo, la civiltà nuragica non mi sembra si possa definire italica, ha caratteristiche più simili alla civiltà delle Baleari e a quella maltese dello stesso periodo.
Se per civiltà italica intendi legata all'attuale territorio italiano hai ragione, perché ha caratteristiche ben più complesse di quella dei castellieri del nord est della penisola, ma costituisce un unicum che non ha avuto seguito, si è spenta senza lasciare eredità alle altre civiltà "del continente": i bronzetti sardi trovati nelle tombe etrusche sono solo quanto rimane di contatti commerciali.
 
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view post Posted on 7/4/2024, 13:58

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mi dispiace contraddire in modo palese ed evidente la tua affermazione, che la civiltà nuragica non ha lasciato nel continente resti, se non alcuni bronzetti nelle tombe etrusche. ma come usekar tutto qua ? forse hai bisogno di rinfrescarti la memoria.

infatti, resti di ceramiche nuragiche del XIII secolo sono stati ritrovati a Tirinto, nel sito portuale di Kommos a Creta, a Pyla-Kokkinokremnos e Hala Sultan Tekke, sull'isola di Cipro, Minet el-Beida, presso Ugarit [83], e in Sicilia, a Lipari e nell'Agrigentino, lungo la rotta che collegava l'oriente all'occidente del Mediterraneo;

ancora ceramiche affini a quelle nuragiche del Bronzo recente sono state rinvenute anche nel porto egiziano di Marsa Matruh.

Tale sviluppo commerciale è considerato da molti studiosi, per quei tempi, il più importante mai prodotto in tutto l'Occidente mediterraneo di allora.
I contatti con i popoli orientali divennero sempre più stretti, in particolare quelli con Cipro, ma si è oramai certi dei contatti anche con l'Europa atlantica. Ceramiche nuragiche di tipo askoide, anfore, tripodi e spade nuragiche.

Gli scambi con i centri protovillanoviani, villanoviani e poi Etruschi, principalmente con Vetulonia, Vulci e Populonia, avvenuti tra il Bronzo finale e l'Età del Ferro, furono molto assidui e ben documentati dai ritrovamenti in tombe etrusche delle singolari e tipiche statuette in bronzo come tu hai ben detto, navicelle votive e vasi nuragici, che testimonierebbero anche legami di tipo dinastico.
reperti, vaselame e spade, sono state scoperte nella Spagna orientale e oltre lo stretto di Gibilterra (Huelva, Tarragona, Teruel, Malaga e Cadice).

Uno studio del 2013 su 71 reperti in bronzo svedesi, ascrivibili a contesti dell'Età del bronzo nordica, effettuato attraverso l'analisi degli isotopi del piombo, ha svelato che la maggior parte di questi reperti è stato prodotto con rame proveniente principalmente dalla penisola iberica e dalla Sardegna aprendo nuove prospettive sui complessi traffici di rame e stagno dell'Età del bronzo.
ma c'è molto di più, infatti è assodato nell'ambiente archeologico, che i nuragici non intraprendessero solo scambi commerciali con i paesi che si affacciavano lungo le rotte del mediterraneo, ma si sarebbero resi protagonisti della fondazione di colonie le quali mantenevano strette relazioni con la sardegna e le popolazioni locali

Edited by peleset - 7/4/2024, 15:29
 
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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A leggere quello che hai scritto prima dell'ultimo intervento pareva che tu volessi solo un parere circa il fatto che si debba considerare o no la civiltà nuragica come la prima civiltà italiana, precisando che per pubblicare quell'intervento avevi scelto una discussione sulle civiltà italiche, che non sono a ben vedere coincidenti.
A parte il fatto che mi sembra di averti risposto con un chiaro parere negativo, perché i nuragici non si possono considerare italici, adesso è evidente che la tua intenzione fin dal principio è stata quella di trascinare la discussione su ben altro terreno, che tu sembri conoscere a menadito.

Visto che hai scritto che non vedi la necessità di fare lunghi elenchi di dati, riferendoti ovviamente a quelli proposti da me, perché hai "scoperto" la necessità di scrivere anche tu un lungo elenco?
Ah, certo, come mai non ci ho pensato prima? Dall'altra parte c'è un povero continentale che nulla sa dell'argomento "popolazioni italiane/italiche"...
Così hai iniziato una dottissima deriva, dopo aver rimproverato me per essere andato secondo te fuori tema.

Ho l'impressione che non ci capiamo, per cui formulo una domanda precisa: quali influenze hanno lasciato in eredità i nuragici nelle culture di tutti questi siti che hai citati? Portami un esempio di influenza culturale tra quelle genti.

Svezia? Portavano in quel paese pani di rame, e forse anche ferro, ma si tratta di commerci, non di influenze culturali.
Idem dicasi per tutti gli altri casi citati: tanto per fare un esempio mai sentito né letto che siano stati trovati a Cipro reperti delle tipologie da te segnalate e prodotti localmente .
E ribadisco prodotti localmente, non spade, vasi e statuette nuragiche, vale a dire manufatti prodotti dai nuragici, i quali possono essere stati oggetto di interesse e forse anche di scambio, se non di predazione, ma che io sappia nelle culture locali non hanno lasciato traccia alcuna.

Attendo fiducioso esempi e immagini, se ci sono.

Torno in tema.
All'inizio hai scritto, copio e incollo

la questione che vorrei proporre è capire, visto che in questo post si parla di popolazioni italiche pre romane, quale fosse la prima civiltà italiana

e ho scritto che a mio parere la risposta è negativa: la civiltà nuragica non è italica, tantomeno italiana, i motivi che ho addotto li hai letti.

Per me la questione sollevata all'inizio è chiusa, anche se resto in attesa di un tuo intervento che proponga dati e immagini relative alla influenza dei nuragici su altre civiltà e/o culture.
 
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view post Posted on 7/4/2024, 16:26

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CITAZIONE
Praticamente la civiltà che noi chiamiamo nuragica per convenzione "imposta" dagli archeologi degli anni '30, come tu bene hai sottolineato, e quella dei castellieri sono contemporanee: di nessuna delle due si trova traccia nel percorso di studi della scuola italiana.

Quando mio figlio frequentava la scuola elementare, qui a Verona, oltre vent'anni fa, aveva un libro di testo in cui c'erano due pagine dedicate alla civiltà nuragica della Sardegna.

CITAZIONE
E anche questo porta a un paradosso: la Corsica ha lanciato da circa un anno a questa parte una campagna per far conoscere il proprio patrimonio archeologico, che rispetto a quello della Sardegna è quasi insignificante.

Vero, e da molto più tempo. Sedici anni fa, durante una vacanza in Corsica, andai a visitare il famoso sito neolitico di Filitosa. O, per essere precisi, famoso tra chi si interessa alle civiltà del Mediterraneo, quindi pensavo fosse un'attrazione di nicchia. Me lo immaginavo come uno sterrato con un custode a cui pagare il biglietto. Invece, con mia grande sorpresa, trovai un sito ben organizzato e attrezzato: grande parcheggio, un centro accoglienza con la biglietteria, un grande gift shop, bar etc., musiche "new age", diffuse nel sito. Assolutamente inaspettato.
Altro fatto sbalorditivo, era pieno di visitatori, tutti turisti, come mai visto in nessun sito archeologico della Sardegna nello stesso periodo (luglio).
In quel periodo, avevo notato che la maggioranza dei turisti in Corsica era 50% francese ed il resto largamente italiana, con minoranze di tedeschi e olandesi. I visitatori di Filitosa erano largamente francesi o tedeschi.Pochissimi gli italiani.

CITAZIONE
Infatti è dura sostenere che gli odierni sardi siano diretti discendenti dei nuragici.

Se ci si riferisce all'intera attuale popolazione della Sardegna, certamente essa non discende interamente dalla popolazioni dell'Età del Bronzo.
Tuttavia, recenti studi genetici, fatti al livello dell'intero genoma, che hanno confrontato genomi antichi estratti dai resti di individui vissuti in Sardegna dal Neolitico, attraverso l'Età del Bronzo, le epoche succesive, fino al Medioevo, con i dati di persone appartanenti alla popolazione sarda attuale, hanno dimostrato che gli attuali abitanti dell'interno della Sardegna, in Ogliastra e la provincia di Nuoro, possono essere definiti i discendenti diretti delle popolazioni nuragiche.

Il lavoro più recente, di alto livello scientifico:

Marcus, J. H. et al. Genetic history from the Middle Neolithic to present on the Mediterranean island of Sardinia. Nature Communications 11, 939, doi:10.1038/s41467-020-14523-6 (2020).

In questo studio, un dato molto importante è la scoperta di una totale continuità tra la popolazione della Sardegna neolitica e la popolazione della successiva Età del Bronzo, cioè la Civiltà Nuragica.

Questo dato esclude che le innovazioni della Civiltà Nuragica siano state introdotte da una popolazione diversa che avrebbe colonizzato la Sardegna in epoche post-neolitiche, come spesso si è sostenuto.

Pertanto appare più probabile che tali innovazioni siano state importate per via culturale e non demica.

La Civiltà Nuragica appare oggi come una delle diverse civiltà del bronzo dell'Europa Occidentale, con connessioni con le corrispondenti civiltà iberiche, francesi, inglesi e scandinave.
Ovviamente ha le sue peculiarità, come appunto i nuraghi, mentre altre produzioni artistiche sono più simili a quelle delle sopracitate civiltà europee, inclusi anche gli scambi.

Matta, V. & Vandkilde, H. The State of the Debate: Nuragic Metal Trade in the Bronze Age and Early Iron Age. Open Archaeology 9, doi:doi:10.1515/opar-2022-0280 (2023).
 
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view post Posted on 7/4/2024, 16:59

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CITAZIONE (peleset @ 7/4/2024, 14:58) 
Uno studio del 2013 su 71 reperti in bronzo svedesi, ascrivibili a contesti dell'Età del bronzo nordica, effettuato attraverso l'analisi degli isotopi del piombo, ha svelato che la maggior parte di questi reperti è stato prodotto con rame proveniente principalmente dalla penisola iberica e dalla Sardegna aprendo nuove prospettive sui complessi traffici di rame e stagno dell'Età del bronzo.

In questo forum c'è una specifica sezione sull'Archeologia della Sardegna, dove sono stati trattati diversi argomenti sulla civiltà nuragica.
C'è anche una discussione dedicata alle tematiche introdotte dall'articolo a cui tu ti riferisci, che io avevo aperto nel 2013:
https://ostraka.forumfree.it/?t=66704353

Tuttavia non è mai stato dimostrato come il rame estratto dalla miniera di Funtana Raminosa in Sardegna arrivasse nella penisola scandinava. Era trasportato via terra, attraverso scambi tra vari popoli? Oppure, interamente via mare dai Sardi, oppure via mare dagli Scandinavi? (in qualunque caso, almeno il Tirreno doveva attraversarlo).
Queste diverse vie sono tutte ipotetiche. Se leggi l'intera discussione potrai fartene un'idea.


CITAZIONE
ma c'è molto di più, infatti è assodato nell'ambiente archeologico, che i nuragici non intraprendessero solo scambi commerciali con i paesi che si affacciavano lungo le rotte del mediterraneo, ma si sarebbero resi protagonisti della fondazione di colonie le quali mantenevano strette relazioni con la sardegna e le popolazioni locali

Quali sarebbero gli studi che dimostrerebbero l'esistenza di colonie nuragiche?
 
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view post Posted on 7/4/2024, 17:23
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Grazie Mario, aggiungo che oggi in Corsica ci sono altri due siti archeologici organizzatissimi: Cuccurruzzu, sito minore e quasi sconosciuto ai turisti e Aleria, l'antica Alalia celebre per la battaglia navale combattuta tra i Focesi fondatori della città e la coalizione punico-etrusca, il cui esito vide vincitori i Focesi, ma ridotti tanto a mal partito da abbandonare Alalia per fondare Elea in Sicilia.

Nel corso dello svolgimento della discussione sono ritornato sulla popolazione della Sardegna, chiarendo che l'interno non è mai stato colonizzato né dai Fenici, né dai Punici e nemmeno dai Romani, per cui Cavalli-Sforza ha rilevato in loco un'alta percentuale di persone con gruppo sanguigno 0- assieme ad altre caratteristiche fisiche collegate, quali la polidattilia.

Copio e incollo dal tuo primo intervento

La Civiltà Nuragica appare oggi come una delle diverse civiltà del bronzo dell'Europa Occidentale, con connessioni con le corrispondenti civiltà iberiche, francesi, inglesi e scandinave.
Ovviamente ha le sue peculiarità, come appunto i nuraghi, mentre altre produzioni artistiche sono più simili a quelle delle sopracitate civiltà europee, inclusi anche gli scambi.


mi sembra che tu confermi implicitamente quanto ho scritto e cioè che i nuragici non si possono considerare italici.

Quanto al fatto che esistano connessioni con le civiltà che citi non significa che i nuragici le abbiano influenzate, è più probabile che siano nate tutte dall'arrivo nei territori corrispondenti di genti tra loro culturalmente affini, dato che durante l'età del bronzo ci furono importanti migrazioni di genti, per es. quelle della cultura Jamna/Yamnaya, la cultura dei kurgan sviluppatasi nel bassopiano sarmatico, per es.

Dalla conclusione del tuo secondo intervento mi sembra che entrambi attendiamo fiduciosi la presentazione di chiari esempi, con citazioni in letteratura e se possibile la presentazione immagini.
 
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view post Posted on 7/4/2024, 21:20

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Non conosco il sito di Cuccurruzzu, mentre invece ho visitato il sito ed il museo di Aleria, che contiene importanti reperti etruschi. Ho anche visitato il Casteddu d'Aragghju, una costruzione simile ai nuraghi sardi, precisamente a quelli del periodo più antico.

Lo studio genetico che ho citato, conferma che la popolazione della Sardegna del Sud ha ricevuto apporti genetici dal Mediterraneo Orientale (quindi Fenici e Punici), mentre la popolazione del Nord dell'Isola è molto più vicina alle popolazioni dell'Italia centro-settentrionale. Questo perchè quell'area, la Gallura, divenuta disabitata, è stata poi colonizzata durante il tardo Medio Evo da pastori provenienti dalla Corsica.

Inoltre,non sempre una dominazione da parte di una potenza straniera significa anche colonizzazione. Durante la dominazione romana, in Sardegna erano presenti guarnigioni di soldati, per controllare il territorio, ed alcuni capi amministrativi e politici romani, con le loro famiglie. Ma credo che i Romani non abbiano colonizzato la Sardegna. Non credo che non abbiano tenuto sotto controllo anche l'interno dell'Isola.
Lo dimostra il fatto che il sardo è la lingua più vicina al latino fra tutte le lingue neolatine. In particolare, proprio la lingua parlata in Barbagia è la più latina.
E il sardo è più vicino al latino arcaico che al latino classico. Secondo gli studiosi, questo dimostrerebbe una diffusione del latino subito dopo la caduta di Cartagine (la Sardegna è diventata romana in seguito alla sconfitta di Cartagine, non per conquista diretta). Il latino in Sardegna ha sostituito la lingua sarda originale, completamente scomparsa, della quale non restano che alcuni toponimi e idronimi, e qualche nome di specie vegetale. Una lingua non indoeuropea, della quale alcuni indizi potrebbero far pensare ad un'affinità con le antiche lingue iberiche.

Come avrebbe fatto il latino a soppiantare il sardo originale anche nelle zone interne senza i Romani?



La Corsica, invece, ha avuto una storia demografica completamente diversa rispetto alla Sardegna. Durante il Neolitico e l'Età del Bronzo la sua popolazione doveva essere la stessa della Sardegna. Successivamente però, soprattutto durante il Medio Evo, ha subito l'immigrazione di famiglie italiane provenienti soprattutto dalla Toscana, Liguria e Piemonte. Spesso erano anche individui appartenenti a famiglie nobili cadute in disgrazia per motivi politici, che fuggivano in Corsica per salvarsi la vita.

Pertanto, la composizione della popolazione corsa è cambiata, e la popolazione originaria è praticamente scomparsa.

CITAZIONE
mi sembra che tu confermi implicitamente quanto ho scritto e cioè che i nuragici non si possono considerare italici.

Certamente no. Italico dovrebbe essere riferito alla penisola italiana, ma comunque è solo una definizione. La Sardegna inoltre,è stata lungamente estranea alla cultura italiana, nonostante i domini dei Pisani e dei Genovesi durante il Medio Evo. E' stata lungamente dominata dalla Spagna, con la quale ha condiviso molti aspetti culturali. E' stato per un caso storico, che la Sardegna è diventata italiana, con l'annessione (decisa dall'alto) al principato del Piemonte per motivi politici (la creazione del regno di Sardegna in modo che la famiglia Savoia diventasse reale).
Se la storia fosse andata diversamente, oggi la Sardegna sarebbe una regione della Spagna.
Curiosamente invece la Corsica, che era una terra italiana (durante il Medio Evo in Corsica la lingua ufficiale era l'italiano, ed il popolo parlava il corso, un dialetto toscano), è diventata francese.

Il corso è anche il dialetto parlato in Gallura (essendo gli abitanti di origine del Sud della Corsica).

Probabilmente la domanda dovrebbe essere riformulata:
se la civiltà nuragica dovrebbe essere considerata la più antica civiltà presente sul territorio italiano attuale

Ma non so quanto questo potrebbe essere utile.
 
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view post Posted on 8/4/2024, 06:51
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (Mario_A @ 7/4/2024, 22:20) 
Probabilmente la domanda dovrebbe essere riformulata:
se la civiltà nuragica dovrebbe essere considerata la più antica civiltà presente sul territorio italiano attuale

Pienamente d'accordo

CITAZIONE (Mario_A @ 7/4/2024, 22:20) 
Ma non so quanto questo potrebbe essere utile.

Anche su questo sono d'accordo e ho cercato di spiegarlo, qualche passaggio addietro, ma evidentemente qualcuno non condivide la nostra opinione né riguardo alla riformulazione né a proposito dell'inutilità di entrambi i quesiti, vale a dire quello da cui siamo partiti e quest'ultimo.
 
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84 replies since 26/12/2020, 10:57   4356 views
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