CITAZIONE (Usékar @ 16/1/2021, 06:46)
@Perseo Visti tutti durante la mia ricerca ieri sera. Ho visto anche 3/4 altri mosaici, tutti molto belli e pertinenti al mondo romano, ma l'appello di Righel riguarda "una raffigurazione del dio Urano, una scultura che risalga al mondo greco" e quella dell'altare di Pergamo, a Berlino, è l'unica che sono riuscito a trovare.
Ho ripetuto la ricerca poco fa, come ieri ho tentato varie combinazioni di parole, anche in inglese, tedesco e greco, ma le immagini che riesco a rintracciare in rete sono sempre e solo quelle. Tra l'altro, i più lo confondono con Oceano e Poseidone.
Sì, ho letto la richiesta di Righel, infatti facevo presente che sull'Enciclopedia dell'Arte Antica sono nominate solo due sculture attribuibili al mondo greco, di cui una nota credo solo dalle fonti, per cui al momento si va poco oltre i rilievi dell'Altare di Pergamo da te citati. Sarebbe utile controllare sul LIMC, ma prima della prossima settimana non avrò personalmente modo di farlo (e comunque dubito di trovarci molto di più, quantomeno in ambito scultoreo greco). Gli esempi tratti dai repertori dell'arte romana possono essere a mio avviso utili da valutare comunque per una riflessione generale sull'iconografia del soggetto, che spesso (anche se non di norma) gli artisti romani potevano aver mutuato da quella definita dai maestri greci.
Detto questo, il problema della rarefazione della figura di Urano e della difficoltà di riconoscerlo con sicurezza nell'arte credo sia dovuto a due questioni: la prima è che questo antichissimo dio non ha un ruolo di spicco nella mitologia greca. Urano infatti, a ben vedere, è "banalmente" lo sposo di Gaia, padre dei Titani, e protagonista della celebre castrazione da parte del figlio Crono; ma qui poi ci si ferma. Gaia, invece, per fare un esempio più vicino a questo contesto narrativo, si ritrova in molti altri miti, sia panellenici, sia localizzati: è lei che, per esempio, scatena i Giganti contro gli dèi dell'Olimpo, come si vede anche sui rilievi dell'Ara di Pergamo, mentre in Attica è ancora lei che avrebbe accolto, secondo una tradizione locale, il seme di Efesto che tentava di violentare Atena, dando poi alla luce Erittonio. A Gaia sono inoltre tributati culti particolari (un suo tempio esisteva almeno ad Atene, laddove si trovava una fenditura nella roccia che si diceva avesse risucchiato le acque del Diluvio di Deucalione, e in cui gli Ateniesi gettavano le loro offerte) e da un punto di vista iconografico è già più diffusa e agevole da inquadrare (pur non avendo particolari attribuiti, si riconosce infatti perché emerge di norma a mezzo busto dal terreno).
Urano poi potrebbe aver patito inoltre quello che è un problema di caratterizzazione iconografica comune a molte altre figure del mito greco che costituiscono incarnazioni di elementi naturali o concetti astratti, che spesso, come tali, possono non essere agevoli da riconoscere. Al netto di pochi casi fortunati, come quelli di Helios o Selene (di solito effigiati a bordo di quadrighe celesti e dotati di corone o diademi specifici), molte altre personificazioni nell'arte greca restano ambigue, e talvolta assai difficili da distinguere. Io ho personalmente appurato questo problema quando mi sono occupato dell'iconografia di Iride, la messaggera degli dei e personificazione dell'arcobaleno, che condivide tratti comuni a molte altre figure minori del mito greco, in particolare con Nike, la Vittoria (da cui talvolta si distingue solo in forza del contesto in cui è rappresentata o ancora grazie all'indicazione epigrafica). Per questo, non mi sorprende che tu abbia trovato che spesso anche Urano è confuso nell'arte con altre divinità più o meno caratterizzate a livello di attributi iconografici.