CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 30/1/2021, 18:12)
Esso si interseca nel caso in questione con l'altra tematica estremamente suggestiva che nonostante i vistosi progressi già ottenuti rimane ampiamente da approfondire: quella sulle tracce di prodotti tessili.
Esempi di indagine come questo dovrebbero portare organizzazioni di differente natura e di differenti parti del mondo a mettere i propri sforzi su argomenti di questo genere maggiormente in comune rispetto a quanto è stato meritoriamente fatto.
Assolutamente concorde con te.
Al netto di territori caratterizzati da climi particolari, che possono aver favorito la conservazione dei materiali organici (penso ad esempio agli spettacolari tessuti copti provenienti da diverse località dell'Egitto), l'archeologia dei manufatti tessili deve accontentarsi solitamente di pochi fili, sopravvissuti magari solo in contesti particolarmente fortunati.
Su questo tipo di studi non sono minimamente preparato: in relazione al mondo greco, ricordo che, in un suo vecchio
handbook di arte e archeologia greca, Gisela Richter si era posta almeno una volta questo problema, potendo mostrare appena qualche frammento di tessuto decorato recuperato dai tumuli di Gordion, mentre nell'ambito della Grecia propriamente detta bisognava affidarsi soprattutto alle pitture sulle vesti delle
korai per arrivare almeno a ipotizzare quali potessero esser stati i colori e le decorazioni dei tessuti diffusi nella società ellenica d'età arcaica... Quindi ben vengano rinvenimenti come questi. Se però ci siano poi stati convegni o studi specifici sull'argomento, questo non lo so (anche perché non mi sono mai trovato nella necessità di fare ricerche di questo tipo). Al massimo ho avuto a che fare con le scarpe, ma lì non si parlava propriamente di tessuti (al massimo di cuoio).