| Le due grandi isole della Nuova Zelanda sono state battezzate dagli europei con poca fantasia: infatti si chiamano rispettivamente North Island e South Island, cioè semplicemente Isola del Nord e Isola del Sud.
Probabilmente, fu attorno al 900 d.C. che il primo polinesiano, proveniente dalle Isole della Società, raggiunse l’Isola del Nord. Il suo nome tramandato dai Māori era Kupe e secondo i racconti, egli vide una terra avvolta da una coltre di spesse nubi bianche, che chiamò Atearoa, così tornò ad Hawaiki senza intraprendere alcuna altra azione.
L'arrivo in massa dei Māori nell’isola del Nord si fa risalire alla fine del periodo caldo medievale, verso il 1280. Essi trovarono un territorio favorevole allo stanziamento, privo di altri abitanti umani e iniziarono a colonizzare le coste delle due isole maggiori, senza praticamente mai stabilire abitati nell’interno.
Ai fini dei racconti che andrò a sviluppare, è interessante notare come nelle narrazioni mitiche l’origine delle due isole sia stata differente e ci sia stato un grande iato di tempo tra l’emergere dell’Isola del Nord e il sorgere dall’oceano dell’Isola del Sud. Vedremo come e perché.
Anche se i racconti sulla migrazione variano a seconda delle differenti tribù, tutta la tradizione orale māori parla di una leggendaria terra d'origine di questa popolazione, Hawaiki, dagli studiosi situata nella Polinesia tropicale e da alcuni identificata con l’isola di Raiatea, la seconda per dimensione delle Isole della Società, dopo Tahiti, e il cui nome tradizionale è Hava’i.
Inoltre, in molti miti māori Hawaiki identifica anche l’Aldilà.
L'origine polinesiana dei Māori è universalmente accettata, ma studi linguistici e sul DNA mitocondriale suggeriscono un'origine taiwanese delle popolazioni delle isole del Pacifico, risalente a circa 5200 anni fa.
Queste popolazioni si spostarono attraverso il sud-est asiatico e l'Indonesia, raggiungendo via via tutte le isole dell’Oceano Pacifico meridionale, arrivando fino a Rapa Nui o Isola di Pasqua e risalendo verso nord fino alle Hawaii.
Il primo periodo della colonizzazione Māori è noto come "Arcaico" o dei "Cacciatori di Moa".
I polinesiani antenati degli attuali Māori arrivarono in terre coperte da foreste, con un'abbondante fauna che includeva 6 specie di moa, i più grandi uccelli mai esistiti sulla Terra, incapaci di volare, più alti degli struzzi e pesanti fino 250 kg.
I primi abitanti si nutrirono di moa, sterminandone la popolazione in un breve periodo di tempo. Almeno altre 32 specie di uccelli si sono estinte nell'epoca dei Cacciatori di Moa, sia perché cacciate dagli umani, dai kiore (ratti) e dai kurī (cani) introdotti dai coloni, sia a causa della sistematica bruciatura di molte zone forestate, che cambiò l'habitat dei luoghi, e anche del clima, che iniziò a raffreddarsi verso l'inizio del XV secolo.
Secondo il mito, dopo la fugace visita di Kupe l’Isola del Nord fu riscoperta dal mitico navigatore e capotribù Ngahue, che tornò ad Hawaiki, costruì una grande canoa, vi imbarcò la sua tribù e la trasportò in quella grande isola.
I racconti che seguono sono una mia interpolazione interpretativa di alcuni racconti mitici, di argomento differente, nei quali ho aggiunto passaggi di fantasia, per collegare le varie parti e rendere tutto più comprensibile.
Li ho realizzati per cercare di spiegare come, nel mito dei Māori, avvennero la creazione del mondo, quella dell’umanità, la colonizzazione delle due grandi isole neozelandesi e del perché la giada nefrite divenne la loro pietra totemica.
|
