CITAZIONE (Usékar @ 4/6/2021, 15:19)
A parte questo, qual era il ruolo della moneta rinvenuta nella giara assieme al resto? Ed è mai possibile che chi praticò il presunto rito fosse convinto che bucando la testa di un solo giovane pollo si potessero legare alla stessa sorte più di 55 persone?
Ti dirò, non sono molto pratico di studi sulla magia nel mondo antico.
Ho letto qualcosa a livello di saggi (Fritz Graf, per esempio, se n'è occupato in almeno un volumetto molto interessante), ma non ho mai affrontato la questione a un livello più approfondito.
Alla presenza della moneta non so dare personalmente una spiegazione, né so di monete utilizzate in vere e proprie pratiche di maledizione (al contrario, ne conosco l'uso in rituali di fondazione, come viatico per i defunti nelle tombe, come amuleto protettivo da portare al collo, e ancora come offerta alle divinità, da gettare per esempio nelle sorgenti).
Allo stesso modo, non so dirti nulla sul fatto che un solo animale potesse bastare a "legare" un nutrito gruppo di persone. Il numero di individui contro cui fu realizzato questo incantesimo è in effetti notevole: nelle
tabellae defixionis che ho trovato edite qua e là, solitamente gli individui colpiti da maledizione sono, che io ricordi, uno o due al massimo (e anzi, in certi casi si tende a ripetere più volte il nome del malcapitato, e si cita anche il nome della madre, così che gli dèi degli Inferi non sbagliassero nel mettere in atto il maleficio). Ancor meno so, purtroppo, riguardo gli incantesimi giuntici su papiro, di cui esiste comunque un grande e prestigioso
corpus, che prende il nome di "
Papyri Graecae Magicae" (abbreviato con la sigla PGM).
L'unico ricordo (vago per la verità) che ho di animali impiegati in riti magici era relativo a una pratica diffusa nell'Egitto greco-romano, che prevedeva l'uccisione di un falco mediante annegamento in una ciotola piena di liquido (acqua o latte, ora on vorrei sbagliare), al fine di intrappolarne l'essenza divina contenuta nel respiro, e la conseguente realizzazione con il suo corpo di una piccola mummia, da utilizzare poi in ambito privato come feticcio. Anche Plinio il Vecchio cita, se non vado errato, l'uso di cani (o di parti di cani, o ancora di loro secrezioni) nel campo della magia popolare, a scopo terapeutico, ma si tratta più di superstizione che di incantesimi veri e propri. Altri usi di animali in pratiche stregonesche si possono trovare attestati in letteratura, come per esempio nel celebre passo del VI Libro della
Pharsalia di Lucano, dove si descrive un rito di negromanzia messo in atto dalla maga Eritto:
CITAZIONE
A questo punto Eritto, per prima cosa, riempie il petto del morto con sangue caldo - infondendovelo attraverso nuove ferite da lei stessa inferte -, pulisce le parti interne dalla putredine e vi aggiunge spuma lunare in abbondanza. A questa mistura mescola insieme tutto quel che la natura produce con parti sinistri: non mancano bava di cani affetti da idrofobia, viscere di lince, vertebre di iena feroce, midolla di cervi, che si sono nutriti di serpenti, la remora, che è in grado di tener ferma una nave in alto mare, anche quando l'euro tende le corde, occhi di serpente, le pietre, che emettono suoni quando sono riscaldate da un'aquila che cova, il serpente volante degli Arabi, la vipera nata presso le acque del Mar Rosso e che custodisce le conchiglie preziose, la pelle di un rettile libico ancora vivo, le ceneri della fenice deposta sull'altare orientale.
Immagino comunque che in questo caso non si tratti di un rituale effettivo, ma di pura fantasia dell'autore, dal momento che alcuni ingredienti sono inesistenti in natura.
CITAZIONE (Usékar @ 4/6/2021, 15:19)
Fossi un fantacoso, concluderei "Ecco da dove arrivano i riti voodoo e quelli dei Tainos con lo Zemi! Questo dimostra che gli antichi Greci conoscevano le Antille e quindi l'America!"
P.s.
Se i Greci conoscessero le Antille non lo so (e ci credo poco)... ma dall'Egitto greco-romano, per esempio, abbiamo almeno un esemplare di cd. "bambola-voodoo":
www.ilparanormale.com/magia/bambola-voodoo-egiziana/.