Ostraka - Forum di archeologia

Mistero antiche culture del Nord America precolombiano, I nativi incontrati dagli invasori europei erano eredi di grandi culture scomparse da poco

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view post Posted on 23/10/2021, 16:53
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Premetto che non sono uno specialista delle antiche culture di quest’area, per cui osservazioni, aggiunte e correzioni sono ben accette e gradite.

La discussione prenderà tempo e molti interventi per illustrare la situazione, per cui, se non si vogliono leggere 3 pagine di premesse, che servono a dare una ampia visione della questione, consiglio di saltare subito alla quarta pagina, che è in definitiva la più interessante

All’arrivo degli Europei nell’America del Nord, questo grande sub continente era abitato da genti che i nuovi colonizzatori battezzarono come “selvaggi”, perché vivevano secondo canoni molto diversi da quelli conosciuti in Europa.
Dal punto di vista geografico, l’America del Nord abbraccia quasi tutta l’attuale Federazione Messicana, ma tralascio in questa presentazione di parlare delle genti che abitavano nel Messico centrale, cioè Aztechi, Toltechi, Cicimechi etc., perché c’è un’ampia letteratura a loro dedicata e in tv passano molti documentari che ne illustrano vita e costumi.
Intendo presentare, invece, alcune delle culture che precedettero quelle che gli Europei trovarono nel nord dell’attuale Messico e negli attuali USA e Canada

Per capire il perché i nuovi arrivati abbiano considerato dei selvaggi gli abitanti di questi territori, anzitutto dobbiamo considerare l'inesistenza in tutto il nord America di grossi erbivori addomesticabili, per cui in tempi precolombiani non esisteva in queste zone nessun tipo di allevamento, se non di tacchini “da cortile”, né di pastorizia.
Benché fosse probabilmente conosciuto il tacchino, importato dall’America centrale, probabilmente giunse in tempi relativamente tardi, ben dopo l’arrivo delle modeste pratiche agricole, anch’esse importate dal Messico centrale, utilizzate dalle genti che abitavano nelle zone meridionali degli attuali USA.

Meleagris ocellata, tacchino selvatico tutt'ora presente nelle selve dell'America Centrale
https://en.wikipedia.org/wiki/Ocellated_tu...ated_Turkey.jpg

Di conseguenza, era molto praticata la caccia, vista la mancanza di animali domestici da carne. Ed era una caccia per lo più di appostamento, dato che utilizzavano solo archi, frecce e lance e avevano a disposizione, come aiuto, solo cani di piccola taglia, non conoscendo i cavalli, che si erano già estinti precedentemente, così come i camelidi e i pachidermi.

A differenza delle genti del Messico centrale, che conoscevano la metallurgia dell’oro e del rame, non conoscevano i metalli e benché producessero oggetti in pietra di eccellente fattura, si limitavano a oggetti di piccola taglia, quali teste d’accetta, punte di freccia e di lancia e amuleti.
Quindi da un certo punto di vista si può dire che erano genti ferme al Neolitico.

Kachina, bambola Hopi, immagine del Sole, con inserti in turchese di estrazione locale, Arizona, USA
https://simbolisignificato.it/images/Nativ...e%20kachina.jpg


Erano vestiti prevalentemente di pelli animali, praticavano l’intreccio di steli di erbe e di rametti flessibili, per realizzare contenitori di vario genere e alcune di queste genti conoscevano la cottura dell’argilla, per realizzare vasellame, che decoravano in maniera pregevole, utilizzando colori estratti da vegetali, gli stessi colori che utilizzavano per dipingere disegni sulle pelli, mentre per le pitture facciali e corporali utilizzavano ocra, bitume e altre sostanze minerali.

Cestello in fibre vegetali, cultura Pueblo, Mesa Verde, Colorado, USA
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/com...erde_basket.jpg

In base alle caratteristiche delle loro abitazioni e dei loro usi e costumi, si possono distinguere tre zone.
Ne descrivo i caratteri principali, tenendo presente che si tratta di generalizzazioni che hanno numerose eccezioni.

Nella zona già in parte semidesertica all’arrivo dei primi Europei (vedremo che non è sempre stato così) a cavallo dell’attuale confine tra gli USA e la Federazione del Messico, vivevano genti che costruivano case di mattoni crudi o capanne semisferiche, fatte di una intelaiatura di bastoni coperta da argilla.
Queste genti riuscivano a tessere fibre di agave, cucivano però in prevalenza abiti di pelle, praticavano l’agricoltura in forma elementare, coltivando prevalentemente mais, fagioli e zucche e lavoravano la pietra turchese.
Della pietra turchese facevano commercio con le genti nahua del Messico centrale, la turchese dell’Arizona è arrivata fino in area Maya e costaricense, America centrale.

Orecchino e grani di collana in turchese dell’Arizona, il pendente è in giadeite guatemalteca, Museo del Jade, San Josè, Costa Rica
https://c8.alamy.com/comp/2B0J7WF/costa-ri...lry-2B0J7WF.jpg

Nelle grandi pianure centrali, verdeggianti di erba, tanto da farle chiamare dai coloni europei “il mare d’erba”, vivevano genti di cacciatori - raccoglitori, che affidavano la propria sussistenza alle pratiche di caccia di appostamento, in particolare al bisonte, e alla raccolta di quanto di commestibile poteva offrire la natura.
Vivevano in piccole comunità di tipo clanico plurifamiliare, abitando in tende costituite da una intelaiatura di lunghi pali di legno, coperti da pelli animali, facilmente smontabili e trasportabili. Si spostavano a piedi e anche per questo motivo, dovendo già trasportare il materiale per ricomporre le tende, pratica affidata alle donne e agli adolescenti non ancora cacciatori, avevano pochissime suppellettili, in genere di legno, di osso e di pietra tenera.

Tepee nel Buffalo Bill historical Center, Wyomong, USA
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/com...cody_museum.jpg

Nelle foreste del nord abitavano genti di grandi camminatori e ottimi cacciatori - raccoglitori.
Le pratiche di caccia e raccolta erano analoghe a quelle delle pianure, diverse erano le comunità.
In genere, abitavano in comunità molto più numerose, costruendo villaggi nelle foreste.
I loro villaggi erano fissi e costituiti di capanne in genere semisferiche, costruite utilizzando robusti rami coperti da un consistente e spesso strato di zolle d’erba, al fine di difendersi dai rigori del clima.
Costruivano canoe con l’intelaiatura di pali di legno flessibile, coperta di pelli rese impermeabili mediante calafataggio con resina di conifere.
Quelli che vivevano sulla costa dell’Oceano Pacifico, i grandi costruttori di alberi totemici, praticavano forme di pesca oceanica anche molto evolute, utilizzando tra l’altro grandi canoe monossile, con le quali oltre alla pesca con reti praticavano la caccia anche a grandi mammiferi marini.

Pali totemici Gitxsan (sx) e Kwakiutl (dx), Parco Thunderbird, Victoria, Canada
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/com...otem_RMBC_1.jpg

Tuttavia, questa è la situazione che trovarono i nuovi arrivati, nel XVI secolo.
Ma in precedenza, non era così, anzi, l’America del Nord aveva visto svilupparsi culture molto evolute, le ultime, le più evolute, scomparse almeno da due secoli.
Il perché di questa scomparsa e della mancanza della loro memoria nelle comunità locali del XVI sec. è ancora materia di studio e non è ancora stata formulata una teoria convincente in proposito.

Pochissime tracce sicure ci restano di quelli che sono considerati i primi abitatori della zona settentrionale dell’attuale Messico, molto di più conosciamo di quelle che sono considerate le prime e più antiche culture sviluppatesi negli attuali USA, anche se il fatto che siano veramente corrispondenti all’arrivo dei primi Sapiens nella Americhe oggi è messo molto in dubbio.
Tre sono attestate e datate almeno al 12.000 a C. e sono dette rispettivamente Cultura Clovis, Cultura Folsom e Cultura Dalton (NB: gli archeologi americani preferiscono usare il termine di Tradizione, al posto di Cultura).

Le prime tracce della Cultura Clovis sono state rinvenute nel sito omonimo, Nuovo Messico, nel 1929: si tratta di punte di lancia e di freccia in selce, di forma caratteristica, associate a ossa di animali, frutto di battute di caccia.
In particolare, è accertato che alcune di queste ossa sono di mammuth, anche se non è chiaro se frutto di battute di caccia o di recupero di carcasse di individui deceduti per altre cause.
Sembra comunque che praticassero la caccia a questi pachidermi usando una tecnica documentata anche presso popolazioni europee: spaventavano gli animali, spingendoli verso un punto in cui c’era un “baratro”, nel quale gli animali cadevano e si ferivano gravemente, per cui potevano essere facilmente finiti a colpi di lancia e le loro carni potevano essere macellate con comodità.
Nel sito di Boulder, Colorado, è stato rinvenuto un deposito di 83 utensili Clovis, alcuni dei quali conservano tracce di proteine di cavallo e di cameloidi.
Dai resti rinvenuti in caverne nel sud degli attuali USA, si è desunto che praticavano comunque l’attività di raccolta di quanto potevano trovare come prodotto vegetale commestibile, si trattava quindi di comunità di cacciatori – raccoglitori.
Come ho scritto, le punte di lancia avevano una forma caratteristica, allungata e rastremata nella parte caudale, eccone un esempio
https://it.wikipedia.org/wiki/Cultura_Clov...lovis_Point.jpg
Le punte di freccia Clovis sono caratterizzate da un evidente peduncolo caudale e si trovano anche in tutta l’America Centrale e nell’America Meridionale, fino alla Colmbie e al Venezuela. Qui, nella 2° riga alcuni esempi
https://scontent.fcia2-1.fna.fbcdn.net/v/t...1ac&oe=619AE442

La cultura Folsom è attestata in Colorado dal 10.000 a.C. e si pensa abbia sostituito quella Clovis. Prende il nome dall’omonimo sito, anch’esso situato nel Nuovo Messico.
Anche le comunità Folsom erano costituite da cacciatori – raccoglitori, così come le successive Dalton.
A quel tempo, il mammuth, il cavallo e i cameloidi erano già estinti e i Folsom cacciavano bisonti, capre di montagna, cervi, marmotte…
Le punte di lancia e di freccia sono molto simili alle Clovis, ma di dimensioni più ridotte.
Inoltre, mentre non si ha traccia di abitazioni costruite dai Clovis, nella parte del sito Folsom di Hanson, Wyoming, denominata Hanson II sono state rilevate tracce di possibili costruzioni abitative. Il sito è pianeggiante e vi sono ampie tracce, in entrambe le due parti, di attività di lavorazione della pietra in loco.
Nel 2014, nel sito Mountaineer, sul monte Tenderfoot vicino a Gunnison, Colorado, sono venuti alla luce i resti di una struttura residenziale, completa di focolare, pozzo di stoccaggio e incudine utilizzata per rompere le ossa degli animali, ossa datate al C14 intorno al 10.400 a.C.,
Questo ha portato a cambiare l’ipotesi che i Folsom fossero genti che si spostavano in continuazione. Si pensa ora che costituissero comunità stanziali di montagna.

Nel sud est degli attuali USA, attorno all’8000 a.C. comparve la Cultura Dalton, che si distingue dalle precedenti per la particolarissima forma delle punte di freccia e per il loro uso.
Recentemente si è discusso in questo forum del “coltellino svizzero multiuso” di epoca romana, vedi https://ostraka.forumfree.it/?t=78663405
Bene, è attestato che le punte Dalton, che avevano i lati molto taglienti, venivano utilizzate anche come coltellini e raschiatoi, e che quelle molto appuntite servivano come punteruoli.
Qui, i disegni relativi a 4 punte Dalton, la didascalia recita “esempi di punte Dalton scanalate e non scanalate”
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/com...lton_points.jpg

Il resto, alla prossima puntata

Edited by Usékar - 21/11/2021, 15:11
 
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Molto interessante, grazie!
 
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Le prossime puntate saranno molto più interessanti, a mio parere... ;)
 
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Attendiamo fiduciosi…

In effetti per quanto ne so le culture precolombiane del Nord America presentano aspetti singolari e poco noti, assai diversi dal quadro tradizionale.
 
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view post Posted on 24/10/2021, 13:45
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Mi sono scordato di precisare che quelle punte che vengono quasi sempre battezzate in italiano come "punte di freccia", dagli studiosi nordamericani vengono più spesso e più correttamente chiamate "projectile points".
In termini archeologici, un projectile point è un oggetto che veniva attaccato a un proiettile, come una lancia, un dardo o una freccia, o anche usato come coltello o strumento per perforare.

Il fatto è che nell'America settentrionale l'arco comparve solo attorno 1000 a.C, nell'ambito della cultura Cochise, che vedremo nella prossima puntata.
Le culture del Messico, Olmechi, Aztechi, Toltechi, Totonachi, Cicimechi e loro circonvicini, non conobbero l'arco né lo conobbero tutte le popolazioni precolombiane del Centro e Sud America.

Per scagliare le lance in più lontano possibile, con effetti assolutamente sorprendenti in termine di precisione, utilizzavano quello che gli Aztechi chiamavano atlatl, noto da noi come propulsore o lanciadardi, mentre per la caccia ravvicinata utilizzavano la cerbottana.
 
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Cultura Cochise

Si sviluppò' in Arizona e in New Mexico, dal 7000 al 1000 a.C. e oltre.
Si ritiene che rappresenti una naturale evoluzione delle tre culture viste in precedenza, che vanno anche sotto il nome collettivo di Culture del Deserto nell' Area del Grande Bacino.

Viene considerata la capostipite delle diverse Culture degli anni di grande sviluppo della Regione, Mogollon, Hohokam e Anasazi.
Come le precedenti culture paleolitiche Clovis e Folsom, era basata sulla raccolta di frutti, radici e piante commestibili e sulla caccia, ma mostra chiari segni di agricoltura incipiente.

Viene divisa in tre periodi:

Sulfur Springs (6000 a.C. - 4000 a.C.): caratterizzata dal ritrovamento di pietre piatte per macinare semi, probabilmente di piante selvatiche, e di alcune zappe, raschietti ma non coltelli o projectile points. Tuttavia, sono stati ritrovati resti di animali macellati che indicano che la caccia era forse praticata, a meno che in questa fase non si praticasse solo la macellazione di animali rinvenuti già morti. In ogni caso, la raccolta di vegetali commestibili rimane molto importante e praticata;

Chiricahua (4000 a.C. - 500 a.C.): attorno al 1000 a.C., sono attestati i resti di una primitiva forma di mais, il che indica l'inizio dell'agricoltura. Inoltre compaiono l’arco e le prime vere punte di freccia, che indicano un maggiore interesse per la caccia, benché non venga abbandonata la raccolta di vegetali commestibili;

San Pedro (500 a.C. -100 d.C.): le pietre piatte da macina vengono sostituite da mortai con pestelli. Compaiono le prime abitazioni, costituite da buche scavate nel terreno, con una copertura di bastoni e terra. A partire dal 300 a.C. circa si trovano le prime ceramiche, in realtà statuette in argilla essiccata, rinvenute nella zona che in seguito vedrà lo sviluppo della cultura Mogollón .

Prima dello sviluppo di questa cultura, il lago Cochise, da cui essa prende il nome, occupava gran parte della regione. Nel corso dei millenni, l’antico lago si prosciugò, lasciando il posto a un bacino desertico chiamato Willcox Playa.

https://www.google.com/maps/@32.1202293,-1...#33;3m1!1e3
Area dell’ormai desertificato Lago Cochise, oggi nota come Wilcox Playa

Inizialmente, queste genti abitarono caverne sulle montagne circonvicine e praticavano una forma di nomadismo stagionale, scendendo durante la stagione fredda a occupare le grotte sopra l’attuale livello del deserto.
Si cibavano di piccoli roditori, antilopi, cervi, conigli ma anche di rettili, insetti e piante commestibili, in particolare di quelle che producevano semi macinabili, dato che pietre da macina sono state rinvenute in tutta l’area da loro occupata.

https://scontent.fcia2-1.fna.fbcdn.net/v/t...3f7&oe=619A555F
Foto dell’ingresso della Bat Cave, New Mexico, USA
Oltre che per i ritrovamenti archeologici, è famosa perché è stato uno dei primi siti nei quali si è sperimentato il metodo di datazione C14

Nella Bat Cave, Nuovo Messico, sono state rinvenute pannocchie di granoturco del tipo coltivabile, lunghe circa 1 pollice, datate al 3500 a.C., la prima prova di agricoltura a nord del Messico, forse trasmessa da contatti con genti della Mesoamerica (in questo caso, con Mesoamerica s’intende l’area del Messico centrale, nella quale attorno al 6000 a.C. venne domesticata la prima forma di mais coltivato).
Sono attribuite alla fase San Pedro le prime Pit House (case interrate, vedi sopra) e le prime figurine in terracotta cruda, due elementi questi, tipici di quello che nell’America del Nord viene chiamato Tardo Periodo Formativo o Post Arcaico.
 
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view post Posted on 24/10/2021, 17:55

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Un piccolo dettaglio che non ho mai trovato nei testi ma dovrebbe essere di un certo interesse almeno in Italia:
alcune popolazioni precolombiane del Nord America, mangiavano ( e mangiano ancora oggi) la polenta. Ovviamente non la chiamavano "polenta", ignoro il nome originale, ma posso assicurare in prima persona che era assolutamente identica a quella che è mangiata in Italia, tipicamente nelle regioni padane.

Circa quarant'anni fa abitavo a Washington D.C. e c'era stata una fiera culturale di alcune tribù di americani nativi negli U.S.A., (purtroppo non ricordo più i nomi di quelle tribù), e tra gli eventi si poteva degustare un loro piatto tradizionale, che in pratica era pollo arrosto cosparso di miele con contorno di polenta.

E pensare che in molti ristoranti italiani negli USA viene servita la polenta come una specialità tipica italiana.
 
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Arriveremo anche alle culture cosiddette mississippiane, quelle che coltivavano il mais in appezzamenti lungo quel fiume e il suo tributario Arkansas.
In particolare, i Choctaw e Chickasaw preparavano la tanfula, in pratica l'equivalente del puls dei Romani però preparato con il mais e non il farro, e la pishofa, l'equivalente della polenta con stufato di carne padana.

In realtà, la tanfula era preparata bollendo a lungo i grani di mais, assieme alla cenere, in questo modo evitavano la pellagra, perché la liscivia rendeva disponibile la niacina, cioè la vitamina PP detta anche B3, che non è disponibile nella farina che utilizziamo noi.
Dopo questa bollitura, i grani venivano/vengono passati al colino, recuperati e spremuti a mano, in modo da eliminare la buccia.
Si ottiene così una pappetta relativamente liquida, del colore della farinata di castagne.

Questa pratica si usa ancora oggi anche in America centrale, in Costa Rica ho mangiato molte volte pozoles preparati in questo modo.

La pishofa in origine si preparava bollendo alla stessa maniera i grani di mais e, dopo averli tolti ancora interi dall'acqua lisciviata, se ne terminava la cottura assieme a fagioli e carne di cervo.
In tempi relativamente recenti, dopo l'arrivo in zona egli spagnoli, la prima bollitura è stata abbandonata per passare all'uso della farina di mais e produrre l'equivalente della nostra polenta "solida", che dopo l'arrivo i francesi si iniziò a servire con stufato di maiale.
Solo pochi veri discendenti dei nativi consumano ancora l'originale pishofa.

Edited by Usékar - 8/11/2021, 06:35
 
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view post Posted on 25/10/2021, 08:45

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Interessante, grazie Usèkar. Quindi, se ho ben capito, l'identità tra la specialità nativa americana che ho mangiato negli USA e la polenta sarebbe anche dovuta ad un influsso europeo successivo alla colonizzazione (come spesso succede)?
 
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view post Posted on 25/10/2021, 09:35
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CITAZIONE (Mario_A @ 25/10/2021, 09:45) 
Interessante, grazie Usèkar. Quindi, se ho ben capito, l'identità tra la specialità nativa americana che ho mangiato negli USA e la polenta sarebbe anche dovuta ad un influsso europeo successivo alla colonizzazione (come spesso succede)?

Pare che sia andata così, ripeto pare.

Le genti che ho nominato allevavano maiali e cacciavano cervi, oltre che altre specie animali.
Il primo europeo a lasciarci una descrizione del Mississippi, in una lettera forse del 1541, fu l'avventuriero spagnolo Hernando de Soto, che raggiunse la zona provenendo addirittura da Veracruz, la città fondata da Cortés sulla costa del Golfo del Messico, in linea d'aria 2000 km più a sud.
Ma la sua spedizione finì male e fu solo alla fine del secolo che gli Spagnoli occuparono la zona, provenendo da Cuba e risalendo dalla Florida.
Una volta stabilitisi nella regione, fecero strage dei maiali, perché gli esemplari allevati dai nativi vennero giudicati sudici e puzzolenti, e dei cervi, per consumarseli loro.
Così ai nativi non rimase che cacciare conigli e altri piccoli mammiferi.

Gli Spagnoli furono sostituiti dai Francesi circa 100 anni dopo.
Questi reintrodussero i maiali, e così nacque lo stufato a base di carne di maiale, pare accompagnato dalla polenta "solida".
 
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view post Posted on 25/10/2021, 09:58

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CITAZIONE (Usékar @ 23/10/2021, 17:53) 
Di conseguenza, era molto praticata la caccia, vista la mancanza di animali domestici da carne. Ed era una caccia per lo più di appostamento, dato che utilizzavano solo archi, frecce e lance e avevano a disposizione, come aiuto, solo cani di piccola taglia, non conoscendo i cavalli, che si erano già estinti precedentemente, così come i camelidi e i pachidermi.

La questione sugli animali domestici si è rivelata più complessa rispetto a come sembrava in passato. Recenti studi genomici hanno rivelato che molti animali domestici, come il gatto, il cane o il cavallo discendono da antenati selvatici unici in precise aree geografiche. Cioè, i gatti domestici o i cavalli (domesticati) del mondo discendono tutti da uno stesso antenato selvatico in una precisa area geografica. Il gatto discende da un antenato selvatico che abitava la penisola arabica e l'Anatolia ed è stato addomesticato dalle prime civiltà neolitiche che l'hanno poi introdotto in Nord Africa e in Europa (sembra però che un secondo centro di domesticazione indipendente sia stato scoperto in Cina).

Il cavallo, diffuso in Eurasia e in America durante il paleolitico, era un animale selvatico cacciato come preda. Un primo tentativo di domesticazione archeologicamente attestato è stato identificato nell'Asia Centrale circa 5500 anni fa presso la cultura Botai, che utilizzava il cavallo solo per la carne e per il latte. Tuttavia la domesticazione del cavallo come animale per cavalcare e trainare carri è stata attuata nelle steppe intorno al Mar Nero, e da qui, circa 4000 anni fa si è diffuso in Europa ed in Asia.

https://doi.org/10.1038/d41586-021-02858-z

Tutti i cavalli attuali discendono da questi, mentre i cavalli selvatici originali si sono estinti, in America come in Eurasia (i cavalli attuali cosidetti "selvatici" sono i realtà discendenti rinselvatichiti del cavallo domestico).

Un punto importante che emerge da questi studi, è che la domesticazione di alcune specie selvatiche è favorita da varianti genetiche presenti localmente in queste specie che predispongono al contatto con l'uomo e "l'accettazione" di particolari compiti. L'ultimo studio che ho citato sopra evidenzia la scoperta nel cavallo domestico di varianti genetiche che controllano l'aggressività e la resistenza ai pesi sulla colonna vertebrale.
La domesticazione agisce poi come una selezione di queste varianti genetiche.

Quindi, se anche il cavallo non si fosse estinto in America, è molto improbabile che i nativi Americani sarebbero riusciti ad addomesticarlo.
 
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Lo studio sulla domesticazione del gatto in Cina, relativo a reperti rinvenuti nel villaggio di Quanhucun, nello Shaanxi, è stato pubblicato nel gennaio 2014 su PNAS, vedi www.pnas.org/content/111/1/116.abs...5e-21c601119776

Capisco quello che scrivi al termine, riguardo al cavallo. Tuttavia, in Nord America si era già estinto forse addirittura prima dell'arrivo dell'Homo Sapiens, le ragioni sono ancora discusse.
Il problema è che anche l'arrivo del Sapiens è discusso, ormai ci sono troppe prove che contraddicono l'ipotesi che sia arrivato solo dopo l'ultima glaciazione, cioè al più 14.000 anni fa, è possibile che sia arrivato al tempo della glaciazione precedente, quindi circa 40.000 anni fa.
Tuttavia, sembra improbabile, almeno così leggo, che il cavallo si sia estinto a causa di una troppo intensiva caccia da parte dei primi Sapiens arrivati costaggiù.

Edited by Usékar - 8/11/2021, 06:40
 
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view post Posted on 25/10/2021, 16:27
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Devo fare ammenda a proposito del titolo della discussione che ho da poco iniziato.

L’intera area del Nord America è troppo vasta e soprattutto ha visto la nascita e lo sviluppo di un tale numero di culture, a partire da 14/12000 anni fa almeno, che è impossibile per me trattarle tutte.
In verità, mi limiterò a presentare, più o meno brevemente, le culture sviluppatesi in alcune aree degli attuali USA, che ritengo particolarmente interessanti per avere una idea chiara del fatto che le genti native che incontrarono i colonizzatori europei erano eredi di un importante passato, del quale non erano almeno in gran parte consapevoli.
Non mi riferisco alle culture che ho già iniziato a illustrare, Clovis, Folsom e Dalton sviluppatesi nel sud-ovest degli USA, a cavallo con l’attuale frontiera con la Federazione Messicana, come si vede nella mappa sottostante, subito dopo quella che noi chiamiamo Glaciazione Wurm viene chiamata Glaciazione Wisconsin

www.avventurosamente.it/xf/attachments/mapp1-gif.133919/

né alla cultura Cochise e solo in parte alle sue “figlie” Mogollon, Hohokam e Pueblo/Anasazi, delle quali tratterò nella prossima puntata

www.farwest.it/FOTOxSITO12/2018/11/mogollon-culture.gif

Mi riferisco soprattutto a quelle che in Europa sono praticamente sconosciute e per molti di noi assolutamente sorprendenti, sviluppatesi nel grande bacino del Mississippi, vedi mappa, delle quali tratterò nelle puntate successive

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/com...s_HRoe_2010.jpg

Nell’immaginario collettivo degli europei rimangono i fumetti, i film western del vecchio tipo “arrivano i nostri” e anche del tipo più recente, con nativi molto rispettosi della natura, anni ’80 e ’90 del secolo scorso, i romanzi come L’ultimo dei Mohicani, in alcuni casi anche molto belli e documentati ma che hanno il difetto di descrivere, più o meno accuratamente, genti e costumi contemporanei alla grande colonizzazione europea del subcontinente nordamericano.

A quell’epoca, le tracce delle grandi culture precedenti erano già molto ridotte e non interessavano minimamente i nuovi arrivati, preoccupati solo di raggiungere l’agognata ricchezza nelle nuove terre, sottratte sistematicamente e artatamente ai nativi.
Solo in tempi molto recenti l’archeologia del Nord America ha “scoperto” le poche tracce rimaste, a partire dalle figure tracciate sulle rocce dei canyon del sud ovest degli USA, per arrivare ai monticoli delle vere e proprie città edificate dalle genti delle culture mississippiane.

A presto.
 
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OT, tanto per cambiare :rolleyes:

Ispirato dalla discussione ieri a cena mi sono fatto un gulasch di cervo con polenta!
 
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'Azz, leggerina come cena! Comunque ottima :lol: :rolleyes:
 
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