Dato che è troppo difficile correlare i periodi glaciali secondo la vecchia nomenclatura (per. es. Würm in Europa con Wisconsin in Nord America) oggi si ricorre a nomenclature che prendono in considerazione gli stadi degli isotopi marini dell'ossigeno oppure la presenta di determinati fossili o ancora quella di pollini, che sono organizzate in tabelle,
Quindi, si ricorre a sigle che fanno riferimento alle diverse tabelle di correlazione
Nel caso degli isotopi marini dell'ossigeno, ogni periodo inizia con la sigla MIS, dall'inglese Marine Isotope Stage, ed è suddiviso in numerosi sottoperiodi, il Würm è così diventato MIS 5-2d.
Venendo all'articolo in questione, non riesco a trovare in rete articoli e/o considerazioni che segnalino suoi problemi od obiezioni espresse in merito.
Del gruppo di studio che ha pubblicato l’articolo facevano parte ricercatori dell’Università di Bologna e forse, l’unica considerazione che può dare lo spunto per una critica viene proprio dalla coordinatrice di questi ricercatori italiani, Sahra Talamo, ed è contenuta in questo articolo
https://magazine.unibo.it/archivio/2021/11...nuto-in-eurasialaddove la coordinatrice afferma, copio e incollo
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Ulteriori analisi dettagliate sulle collezioni dell’avorio trovati nella grotta di Stajnia e in altri siti in Polonia sono attualmente in corso e promettono di fornire maggiori informazioni sulle strategie di produzione di ornamenti nell'Europa centro-orientale. "Oggi come oggi, se vogliamo risolvere seriamente il dibattito di quando cominciò la produzione di ornamenti e dell'arte mobile nei gruppi del Paleolitico, dobbiamo datare direttamente questi oggetti con il radiocarbonio, specialmente quelli ritrovati durante vecchi scavi o in sequenze stratigrafiche complesse", conclude la professoressa Talamo. >>
Mi ha però incuriosito quanto scrive Righel a proposito del Micocchiano e non capivo perché lo chiamasse in causa, visto che nell’articolo in questione è richiamato solo “di passaggio”.
Credo che il problema sia proprio questo.
In precedenza, un anno fa, è stato pubblicato quest’altro articolo
www.nature.com/articles/s41598-020-71504-xche parla dell’unica datazione della presenza di Homo in quella grotta, ricavata da un molare di Neanderthal.
Nell’articolo più recente, benché si specifichi che, copio e incollo
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Durante gli scavi sono stati rinvenuti una serie di resti di Neanderthal 13 , 14 all'interno di una vasta collezione di ossa di specie steppa-tundra del tardo Pleistocene, e manufatti del Paleolitico medio e superiore 14 >>
si attribuisce il reperto in questione al Sapiens, senza indicare come si sia arrivati a questa attribuzione.
O capisco male io?