| Ti racconto una parte di me, della mia vita, che pochi conoscono: ho studiato da barbone... quindi ne ho conosciuti e li capisco, forse meglio di uno psicoterapeuta, solo perché ho vissuto con loro e quasi come loro.
Il loro primo problema, quello che causa il fatto di non voler usufruire delle strutture assistenziali, è che queste strutture sono in gran parte accessibili solo dopo schedatura e registrazione, cosa per loro assolutamente inaccettabile.
In particolare, il mio maestro era un ex elettrotecnico milanese, che era un accanito melomane. Aveva abbandonato la famiglia perché stufo della burocrazia (di 20 anni fa, pensa adesso, in Italia è una situazione da tregenda, non so in Germania) e colto anche da una crisi di claustrofobia. Per questo motivo, girava un po' per tutta Italia su un Ape 50 furgonato, nel furgone abitava il suo cane, mentre lui, quando faceva tappa, dormiva all'aperto, su una sedia a sdraio, al riparo di una delle pareti laterali del furgone, che era dotata di cerniera, quindi si poteva sollevare e gli faceva solo da tetto.
Da appassionato melomane qual era, arrivava nella mia città all'inizio della stagione lirica, per assistere alle recite. L'ente lirico metteva e mette ancor oggi a disposizione, in vendita al botteghino al mattino prima della rappresentazione, un certo numero di biglietti a 5€, per posti in posizione laterale. Benché sia una cosa nota a pochi, lui si metteva alla porta del botteghino ben prima dell'apertura e riusciva sempre ad acquistare uno di quei biglietti, se la rappresentazione del giorno era una di quelle che lo interessavano.
Da lui ho imparato molto, riguardo le tecniche di sopravvivenza e le ho anche messe in pratica, almeno parzialmente, descriverti i particolari è lungo e forse noioso, per chi li legge, oltretutto anche poco comprensibile, come atteggiamento, da chi questo mondo non l'ha mai frequentato dal di dentro. Perché un conto è ascoltare i loro racconti, un conto è vivere sulla strada, con loro e come loro.
Ho iniziato per gradi, il primo passo è stato far crescere barba e capelli, barba incolta alla cappuccina, più di 40cm, e capelli lunghissimi, più di 60 cm, raccolti in un nodo dietro la nuca. L'unica differenza, rispetto ai veri clochard, è che io una casa l'avevo, quindi mi lavavo e mi tenevo pulito, molti di loro nemmeno si lavano. In pratica, per dirla con uno spiritualmente ben al di sopra dei comuni mortali, il loro Mondo non è di questo Mondo. E lo fu in gran parte e per alcuni anni anche il mio.
Poi, mi sono trasferito, sempre con il bagaglio di quanto avevo appreso, in America centrale, dove mi sono mescolato ai locali, vivendo tra loro e come loro, cosa che è stata molto apprezzata, tanto che venni accettato e veramente integrato, non solo visto come un originale μέτοικος.
Sono tornato a questo mondo quando ho conosciuto quella che attualmente è mia moglie. E non considero più alcun essere umano "strano", diverso sì, e magari non condivido né apprezzo la sua diversità, strano no, ne ho visti troppi, di umani "strani", la cosiddetta normalità, come ben sai, è una questione di media... La mentalità e i comportamento di noi occidentali "medi" sono sicuramente strani per un orientale, tanto quanto lo sono i loro per noi.
PS: ho scritto queste ultime considerazioni per chi ci legge, non certo per te, non dubito del fatto che anche tu condivida quanto ho scritto.
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