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| Mi sento un po' obbligato a rispondere.
Non lo avrei fatto, perché ritengo che ci sia un errore metodologico di fondo, ma che provare a sviscerarlo qui non solo non sia di nessun aiuto a chi sta chiedendo, ma potrebbe persino risultare antipatico.
[A costo di suonare tautologico, le Schede di Unità Stratigrafica dovrebbero essere usate per schedare delle Unità Stratigrafiche , non sono uno strumento pensato per provare ad analizzare un monumento o un alzato murario. Oltrettutto io che sono di strettissima fede ed osservanza harrisiana nego con tutte le mie forze che si possa usare legittimamente questo strumento per schedare qualcosa che non abbia la propria superficie completamente esposta (per esempio perché un altro elemento ancora lo copre anche solo parzialmente o gli si appoggia al momento in cui viene preso in considerazione) o che sia fuori da un processo di graduale smontaggio della stratificazione in ordine opposto alla sua originaria deposizione. Per dirla tutta ritengo normalmente illegittima la schedatura come US (e persino la attribuzione di un numero di US) ad una evidenza vista solo in sezione o ad una architettura che non viene gradualmente disassemblata. Io dico: prima si rimuove documentatamente qualsiai cosa che rappresenti un rapporto stratigrafico superiore e solo dopo si numera la prossima evidenza stratigrafica la cui superficie sia completamente libera da ulteriori rapporti. Lo so che molti utilizzano il sistema per effettuare letture di alzati murari, ma secondo me c'è una stortura in questo.]
Comunque giusto per non risultare eccessivamente odioso, ammettiamo pure qui fra di noi che lo strumento in sè potrebbe avere una certa flessibilità in campi di applicazione impropri, diciamo "per analogia" alla schedatura stratigrafica.
Bene, allora il mio consiglio è questo:
- osserva se si tratta di pietre distinte e chiediti se le tracce che stai osservando sono riconducibili ad azioni materiali separate (per esempio perché la metopa è o anche solo può essere per quello che si vede eseguita giù d'opera ed il suo blocco collocato o potenzialmente collocato dopo che era stata già scolpita) oppure unitarie (per esempio l'osservazione ti suggerisce che l'azione scultorea possa essere stata eseguita o quantomeno finita dopo e non prima della messa in opera delle pietre; nel primo caso propenderai per schede (e quindi numeri) separati fra pietra con la sua bella azione scultore a metopa e pietra liscia (forse più un pannello che un architrave, in questo caso, ma è proprio pignoleria).
- Se invece la pietra è una sola, parte decorata e parte no, potresti a tua scelta decidere per una unica scheda oppure per due schede ma non nel senso di distinguere la parte decorata da quella no (posto che entrambe sono state lavorate e nessuna corrisponde ad una superficie naturale priva di azioni antropiche), bensì distinguere con un numero e scheda autonomo l'aspetto superficiale del blocco di pietra finito con una determinata sintassi decorativa e scansione degli spazi più o meno scolpiti o semplicemente lisciati (potresti chiamare questa US "azione di decorazione e finitura superficiale" o qualcosa del genere) dalla materialità intrinseca del blocco (naturale se di pietra o con caratteristiche produttive se di materiale artificiale).
In ogni caso considera che -se davvero c'è un dubbio serio- l'eccesso di distinzione fra US è sempre consigliabile rispetto all'eccesso di accorpamento perché il primo è in sede di revisione facilissimamente correggibile, persino mediante banali annullamenti di numeri, mentre il secondo quasi impossibile da correggere.
Edited by LAVORI ARCHEOLOGICI - 22/8/2022, 14:14
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