Tutto questo porta a considerare quella si può chiamare "politica della conservazione dei beni archeologici e culturali", argomento da tempo molto dibattuto e del tutto irrisolto.
Per esempio, da tempo si è arrivati alla considerazione che lo scavo archeologico nella maggior parte dei casi è di per sé distruttivo e non è sufficiente la più esatta stratigrafia, per conservare la memoria di tutto ciò che si poteva osservare nel suo corso.
Oltre a lasciare inesplorati alle generazioni future siti già identificati e a reinterrarne di parzialmente studiati, si spera nella realizzazione di nuovi metodi di indagine e registrazione, basati sull'utilizzo di sempre più evoluti mezzi fisici di indagine e software di registrazione, che portino a una minore invasività e a una migliore capacità di ricostruzione virtuale, tramite la realtà aumentata e quella che viene chiamata intelligenza artificiale, che intelligenza non è, sarebbe più corretto chiamarla machine learning, ovvero creazione di sistemi esperti, come si faceva fino a pochi anni addietro.
L'abbandono di quella terminologia, come quello precedente di cibernetica, è stato dovuto a due fattori: "l'invecchiamento" delle due terminologie e il fatto che premettere il sostantivo intelligenza all'aggettivo artificiale colpiva e colpisce molto di più l'opinione pubblica.
In realtà, tutto si traduce nell'utilizzo di tecnologia di rilevazione sempre all'avanguardia e nel trattamento dell'enorme mole di dati rilevati, attraverso l'utilizzo di computers con un numero sempre maggiore di microchips che lavorano in parallelo e sempre più velocemente.
I dati da trattare sono tutti digitalizzati e vengono elaborati attraverso i più sofisticati algoritmi di analisi statistica al momento disponibili.
Non voglio dilungarmi oltre, mi limito ad osservare che questa metodologia d'indagine può portare a clamorosi errori, per cui almeno per un congruo numero di anni a venire sarà sempre necessaria una valutazione da parte di esseri umani dei risultati "sputati" dai computers.
Questo perché, secondo un aforisma attribuito ad Albert Einstein, che vale tutt'ora, "i computers sono incredibilmente veloci, accurati e stupidi. Gli uomini sono incredibilmente lenti, inaccurati e intelligenti. L'insieme dei due costituisce una forza incalcolabile"
PS: il 4° computer più grande e veloce al mondo è italiano, il sistema è stato chiamato Leonardo, si trova presso il Tecnopolo di Bologna ed è stato inaugurato il 24.11.2022
https://www.panoramasanita.it/2022/11/25/i...te%20al%20mondoPPS
Welcome la tua ultima osservazione, giunta mentre stavo scrivendo quanto sopra, è molto pertinente. Oltre a quanto da te fatto presente, l'accesso a quella via è difficile per non pedoni, benché si trovi nei pressi di strade pedonalizzate molto frequentate dalle comitive di turisti.
Non sono invece d'accordo con una tua precedente osservazione.
Ho girato non poco l'America centrale e con mia grande sorpresa vi ho trovato numerose persone che conoscevano bene Verona, per averla visitata senza utilizzare un viaggio organizzato.
Le ragioni addotte sono state varie: alcuni erano appassionati melomani, arrivati per la stagione areniana, altri appassionati di teatro, per seguire il "festival" shakespeariano al Teatro Romano, altri semplici curiosi appassionati.
Ho vissuto a lungo in un paese del nord del lago di Garda, i melomani soggiornanti durante la stagione estiva e provenienti da tutti i paesi d'Europa erano innumerevoli e visitavano tutti o quasi, in maniera attenta, la città.
Quindi la mia esperienza, dovuta anche al rapporto di convivenza che ho avuto con una guida turistica di origine olandese, dice che il turismo "mordi e fuggi" non è il solo presente in città e forse nemmeno quello che apporta il maggior numero di persone in visita.