CITAZIONE (dceg @ 8/6/2023, 00:01)
I profumi in soluzione alcoolica sono di produzione recente...
mmmmh, non è così semplice, nel senso che apparecchi risalenti a c. 6000 anni fa, presumibilmente adatti alla distillazione idroalcolica in corrente di vapore e sempre presumibilmente utilizzati per la produzione di essenze profumate, sono stati trovati in Slovacchia, sito di Abrahàm. Poco più tardi sono quelli molto simili, provenienti da Tepe Gawra, vicino a Mosul, nella valle del Tigri.
Si tratta di reperti in ceramica che si pensa servissero alla distillazione cd "ad anello di recupero", che probabilmente utilizzava come "veicolo" un liquido idroalcolico ricavato dalla fermentazione di frutta o miele.
Qui i disegni ricostruttivi
www.grappamarolo.it/storie/storia-alambicco-eta-arcaica/Sinesio di Cirene scrive che nello stesso periodo, 4000 - 3500 a.C., anche gli Egizi distillavano il vino e il sidro per produrre bevande alcoliche, come liquori e acquaviti, ma è un autore del IV - V sec. d.C., la cui affidabilità è perciò dubbia.
La tecnica venne poi sviluppata dagli alchimisti arabi, a partire dall'VIII sec. d.C., al fine di distillare farmaci dalle erbe e anche estrarre e raffinare elementi preziosi, come l'oro, per esempio.
Essi inventarono l'alambicco, parola la cui origine è araba, così come la parola alchìmia, con l'accento sulla prima i, non sulla seconda come nell'uso corrente (rispettivamente dall'arabo al-anbīq, bottiglia o vaso, a sua volta proveniente dal greco tardo di ambito siriaco ambix, vaso, e ṣan’a al-kīmiyā’, arte della pietra filosofale, forse dal greco antico χυμεία chymeia, mescolanza di liquidi, attraverso il siriaco kīmiyā).
CITAZIONE (dceg @ 8/6/2023, 00:01)
famosa è l‘Eau de Cologne, prodotta dal 1709 da Jean Marie, o Johann Maria, Farina, di origine piemontese, che io uso frequentemente, completando quindi degnamente la lista dei clienti famosi tra cui Napoleone I e III, diversi regnanti di Prussia, alcuni zar, Voltaire, Schiller e Goethe, diversi monarchi britannici e di altri stati, nonché politici e in tempi più recenti alcune note attrici.
Puoi tranquillamente aggiungere al tuo elenco un altro personaggio non di poco conto, il sottoscritto: utilizzo l'Eau de Cologne Jean Marie Farina Double Extract da più di mezzo secolo, costa un botto ma ne vale la pena.
Solo due profumi mi piacciono veramente: l'acqua di Colonia e l'olio di lavanda, benché trovi molto apprezzabili le donne che usano l'Acqua di Rose.
In passato ho usato anche quello che nell'italiano dotto del XIX sec veniva chiamato pasciolì, cioè l'olio di patchouli, con grande moderazione perché è decisamene eccessivo...
CITAZIONE (dceg @ 8/6/2023, 00:01)
La particolarità del rinvenimento sta anche nell‘uso del cristallo di rocca per l‘ ἀμφορίσκος, materiale particolarmente costoso e di non facile lavorazione, e l‘uso di dolomite per il tappo non è altrove documentato. Tipici contenitori erano gli ariballoi, sferoidali, e gli alabastra, allungati, questi ultimi originariamente di alabastro, ma in seguito come i precedenti sia ceramici che di vetro.
Hai chiarito meglio quanto scritto in maniera stringata nel lavoro originale da te indirizzato.