Ricordo bene i problemi sorti in due occasioni: i lavori per i mondiali di calcio di Italia '90 e la sistemazione dei sottoservizi in Corso Cavour., circa 20 anni dopo...
Nel primo caso, la strada di circonvallazione cittadina rimase praticamene bloccata per 10 anni, in un tratto nevralgico, perché durante gli scavi, il 20 ottobre 1989, sulla direttrice dell'antica Via Postumia venne rinvenuta una necropoli "popolare" di epoca romana, databile tra il II e il III sec. d.C., nell'area antistante Porta Palio nella quale si dovevano realizzare due sottopassaggi. Ovviamente e giustamente la Soprintendenza bloccò i lavori ma si dovettero attendere i fondi per procedere allo scavo, fondi che ovviamente vennero erogati con la consueta lentezza...
Il corso della "normale" circolazione lungo l'intera circonvallazione venne ripreso solo dopo circa 10 anni ma se non ricordo male, gli scavi si conclusero definitivamente solo nel 2009 e portarono alla luce complessivamente circa 1400 tombe.
Qui notizie abbastanza dettagliate, scorrere fino al 2° articolo e poi al 4°
https://archeologiavocidalpassato.com/tag/...alieri-manasse/Nel secondo caso la "colpa" è da attribuirsi alla mania di grandezza dell'allora soprintendente: dato che tre metri circa sotto Corso Cavour si sapeva benissimo, almeno dal 1959, che c'era ancora l'originale basolato romano della già citata via Postumia, ella era convinta che da quegli scavi sarebbe venuto alla luce un monumento analogo all'Arco dei Gavi, il quale arco altro non è che ciò che rimane del monumento funerario dell'omonima famiglia o forse uno dei rari esempi di arco celebrativo romano eretto per una famiglia privata
https://dynamic-media-cdn.tripadvisor.com/...w=1200&h=-1&s=1Gli scavi non durarono così a lungo come quelli citati in precedenza, iniziarono nel 1998 e terminarono circa 4 anni dopo.
Penso che a tutti i nostri 25 lettori sia nota l'abitudine da parte delle famiglie patrizie di costruirsi un mausoleo familiare ai lati di una grande via di comunicazione.
Nel caso specifico, non ostante il lungo e meticoloso lavoro condotto durante gli scavi nulla di simile venne alla luce, l'unica cosa importante fu parte di una domus romana, situata poco oltre la Porta Borsari, sulla sx della via Postumia uscendo dalla città e attualmente situata sotto le fondamenta di un palazzo rinascimentale.
Molte furono le proteste per il prolungarsi di tutti quegli scavi e di almeno un altro ad essi contemporaneo, in piazzale Corrubbio, nel corso del quale venne alla luce quella che fu definita la necropoli dei primi cristiani veronesi.
Sostanzialmente, come succede in tutti i centri delle antiche città romane, ogni qualvolta a Verona si fa un "buco" si incontrano resti archeologici.
Questo dà spesso luogo a problemi concernenti viabilità e accessibilità agli esercizi commerciali posti nelle vicinanze.
Personalmente non sono contrario ai fermi per condurre le indagini archeologiche necessarie e gli eventuali relativi scavi, ma sarebbe il caso di stabilire dei termini entro i quali tali indagini e scavi si debbono concludere, come credo si faccia in Gran Bretagna o perlomeno nel centro di Londra.
In sostanza, se nel corso di uno scavo effettuato a scopi "civili", come costruire un nuovo edificio o posare cavi e condutture, vengono alla luce tracce interessanti l'archeologia, viene incaricata una istituzione per condurre indagini che portino all'accertamento dell'esistenza di monumenti, manufatti e quant'altro.
Tali indagini devono essere condotte con i più recenti mezzi disponibili (vedi
https://bollettinodiarcheologiaonline.beni..._STRAPAZZON.pdf) e devono essere condotti per tutta l'area interessata dai lavori.
Le conclusioni di queste indagini, in termini di estensione dell'area archeologica rilevata e di tempistica necessaria per la messa in sicurezza e/o il salvataggio di quanto eventualmente rilevato, si devono sottoporre al giudizio della magistratura che deve stabilire il tempo assegnato per la conduzione dei lavori di salvataggio e/o messa in sicurezza di reperti e area interessata.
Spesso il tutto si conclude con una variazione al progetto originale, nella quale si tiene conto della fruibilità futura del risultato degli scavi.
Questo mi sembra un ottimo sistema, che salva per così dire capra e cavoli, ovvero interesse privato e interesse pubblico.
Non vedo e non leggo di progetti legislativi in tal senso in Italia.