Ostraka - Forum di archeologia

Archeologia vs sviluppo urbano...

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view post Posted on 22/7/2023, 16:29
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Dalle mie parti, a Verona, stanno facendo dei lavori colossali, per la realizzazione della filobus (dovrebbe essere simile a quella di Padova, con un percorso su rotaia).
Ieri pomeriggio sono salito su una collinetta, a ridosso del cantiere vicino alla stazione, ed ho osservato, dall'alto, gli operai e i macchinari al lavoro.
Da quando i lavori sono iniziati, molte strade sono chiuse, con non pochi disagi, specie per gli automobilisti.
Mi sono immaginato, se, da uno di questi cantieri, dovesse sbucare fuori qualche reperto archeologico.
Inevitabile, che rallentino i lavori, a quel punto...
È un argomento difficile, da trattare: anche amando l'archeologia e l'arte, mi trovo ad essere solidale con gli automobilisti, pure io lo sono, che sono costretti, per motivi lavorativi, ad utilizzare queste strade.
Io, per fortuna, lavoro fuori Verona, quindi non è un problema che mi riguarda direttamente, ma, ripeto, capirei le "imprecazioni" di queste persone, che si troverebbero con un disagio ancor più prolungato.
Dite pure la vostra opinione personale in merito!
Buon proseguimento di giornata a tutti voi!
 
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view post Posted on 23/7/2023, 14:43
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Ricordo bene i problemi sorti in due occasioni: i lavori per i mondiali di calcio di Italia '90 e la sistemazione dei sottoservizi in Corso Cavour., circa 20 anni dopo...

Nel primo caso, la strada di circonvallazione cittadina rimase praticamene bloccata per 10 anni, in un tratto nevralgico, perché durante gli scavi, il 20 ottobre 1989, sulla direttrice dell'antica Via Postumia venne rinvenuta una necropoli "popolare" di epoca romana, databile tra il II e il III sec. d.C., nell'area antistante Porta Palio nella quale si dovevano realizzare due sottopassaggi. Ovviamente e giustamente la Soprintendenza bloccò i lavori ma si dovettero attendere i fondi per procedere allo scavo, fondi che ovviamente vennero erogati con la consueta lentezza...
Il corso della "normale" circolazione lungo l'intera circonvallazione venne ripreso solo dopo circa 10 anni ma se non ricordo male, gli scavi si conclusero definitivamente solo nel 2009 e portarono alla luce complessivamente circa 1400 tombe.
Qui notizie abbastanza dettagliate, scorrere fino al 2° articolo e poi al 4°
https://archeologiavocidalpassato.com/tag/...alieri-manasse/

Nel secondo caso la "colpa" è da attribuirsi alla mania di grandezza dell'allora soprintendente: dato che tre metri circa sotto Corso Cavour si sapeva benissimo, almeno dal 1959, che c'era ancora l'originale basolato romano della già citata via Postumia, ella era convinta che da quegli scavi sarebbe venuto alla luce un monumento analogo all'Arco dei Gavi, il quale arco altro non è che ciò che rimane del monumento funerario dell'omonima famiglia o forse uno dei rari esempi di arco celebrativo romano eretto per una famiglia privata
https://dynamic-media-cdn.tripadvisor.com/...w=1200&h=-1&s=1
Gli scavi non durarono così a lungo come quelli citati in precedenza, iniziarono nel 1998 e terminarono circa 4 anni dopo.

Penso che a tutti i nostri 25 lettori sia nota l'abitudine da parte delle famiglie patrizie di costruirsi un mausoleo familiare ai lati di una grande via di comunicazione.
Nel caso specifico, non ostante il lungo e meticoloso lavoro condotto durante gli scavi nulla di simile venne alla luce, l'unica cosa importante fu parte di una domus romana, situata poco oltre la Porta Borsari, sulla sx della via Postumia uscendo dalla città e attualmente situata sotto le fondamenta di un palazzo rinascimentale.

Molte furono le proteste per il prolungarsi di tutti quegli scavi e di almeno un altro ad essi contemporaneo, in piazzale Corrubbio, nel corso del quale venne alla luce quella che fu definita la necropoli dei primi cristiani veronesi.

Sostanzialmente, come succede in tutti i centri delle antiche città romane, ogni qualvolta a Verona si fa un "buco" si incontrano resti archeologici.
Questo dà spesso luogo a problemi concernenti viabilità e accessibilità agli esercizi commerciali posti nelle vicinanze.
Personalmente non sono contrario ai fermi per condurre le indagini archeologiche necessarie e gli eventuali relativi scavi, ma sarebbe il caso di stabilire dei termini entro i quali tali indagini e scavi si debbono concludere, come credo si faccia in Gran Bretagna o perlomeno nel centro di Londra.

In sostanza, se nel corso di uno scavo effettuato a scopi "civili", come costruire un nuovo edificio o posare cavi e condutture, vengono alla luce tracce interessanti l'archeologia, viene incaricata una istituzione per condurre indagini che portino all'accertamento dell'esistenza di monumenti, manufatti e quant'altro.
Tali indagini devono essere condotte con i più recenti mezzi disponibili (vedi https://bollettinodiarcheologiaonline.beni..._STRAPAZZON.pdf) e devono essere condotti per tutta l'area interessata dai lavori.
Le conclusioni di queste indagini, in termini di estensione dell'area archeologica rilevata e di tempistica necessaria per la messa in sicurezza e/o il salvataggio di quanto eventualmente rilevato, si devono sottoporre al giudizio della magistratura che deve stabilire il tempo assegnato per la conduzione dei lavori di salvataggio e/o messa in sicurezza di reperti e area interessata.
Spesso il tutto si conclude con una variazione al progetto originale, nella quale si tiene conto della fruibilità futura del risultato degli scavi.

Questo mi sembra un ottimo sistema, che salva per così dire capra e cavoli, ovvero interesse privato e interesse pubblico.
Non vedo e non leggo di progetti legislativi in tal senso in Italia.
 
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view post Posted on 24/7/2023, 16:12
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Aggiungo il ricordo di un caso limite che fu oggetto di vibrate proteste.

Nel 2010 a San Casciano Val di Pesa era in progetto la costruzione di uno stabilimento per la produzione di caravans.
L'area scelta si rivelò importante dal punto di vista archeologico, perché gli scavi per gettare le fondazioni dei grandi capannoni rivelarono la presenza nel sottosuolo di una abitazione di epoca etrusca e una di epoca romana, motivo per cui i lavori vennero bloccati.
Tutte le parti chiamate in causa, Regione Toscana, Comune di San Casciano, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e l'allora MiBAC, convennero di "trasferire" i resti delle due abitazioni in altra sede, un sito dagli abitanti locali battezzato "archeopatacca".

Checché ne dica chi scrisse questo articoletto dell'ANSA

https://www.archeomedia.net/san-casciano-v...rusca-e-romana/

in un articolo dal titolo "Chi vuol svendere i monumenti", pubblicato da un notissimo quotidiano il 28.09.2011, il prof. Salvatore Settis dimostrò, leggi e codici alla mano, ivi compresi il Codice dei Beni Culturali citato dal giornalista dell'ANSA e la Costituzione della Repubblica Italiana, che una operazione di questo tipo non era prevista nell'ordinamento giuridico riguardante i beni culturali e/o archeologici. E credo non lo sia tuttora.

Ma tant'è, motivi economici e politici furono considerati prevalenti e Soprintendenza e MiBAC piegarono la testa: ubi maior...
 
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view post Posted on 5/8/2023, 18:57

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QUOTE (Usékar @ 7/23/2023, 03:43 PM) 
Personalmente non sono contrario ai fermi per condurre le indagini archeologiche necessarie e gli eventuali relativi scavi, ma sarebbe il caso di stabilire dei termini entro i quali tali indagini e scavi si debbono concludere, come credo si faccia in Gran Bretagna o perlomeno nel centro di Londra.

In Gran Bretagna:

QUOTE
A differenza dei tradizionali rilievi e scavi, l'archeologia di salvataggio deve essere intrapresa rapidamente https://en.wikipedia.org/wiki/Rescue_archaeology.

(NB Il Wiki italiano ufficiale su questo argomento è più breve di quello inglese. Probabilmente è meglio tradurre solo l'inglese in italiano sullo schermo.)
 
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3 replies since 22/7/2023, 16:29   110 views
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