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Megiddo scoperto anfiteatro della Legio VI Ferrata, Utilizzato per addestrare le truppe e dipinto di rosso sangue

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view post Posted on 1/9/2023, 13:58
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Nella Bassa Galilea si trova il sito archeologico di Tell Megiddo, laddove in antico sorgeva l'omonima città, poco più a nord dell'attuale omonimo Kibbutz.
Il Tell fu ampiamente scavato tra le due guerre mondiali da una missione archeologica dell'Istituto Orientale dell'Università di Chicago, finanziata da John Davison Rockefeller jr, che scoprì come il Tell fosse costituito da almeno 20 strati diversi.

Attualmente, gli strati identificati sono 26 e gli scavi continuano anche nei pressi del Tell, dove sono stati trovati resti dell'accampamento romano che inizialmente ospitò la Legio II Traiana e poi la Legio VI Ferrata, così chiamata per l'armamento pesante del quale erano dotati i suoi legionari, quasi tutti provenienti dalle Gallie e forse anche dalla Dalmazia.

Costituita nel 48 a.C. da Giulio Cesare, la Legio VI Ferrata ebbe anche gli attributi di Fidelis Constans Felix, cioè Fedele, Affidabile e Fortunata, per la fedeltà, la combattività e i successi che la contraddistinsero.
La sua attività durò fino al V sec. d.C.
Venne stanziata in quella zona ai tempi dell'ultima grande rivolta ebraica, quella di Simon Bar Kokheba, iniziata nel 132 d.C. e terminata nel 135 con la definitiva distruzione del tempio di Gerusalemme e la trasformazione della città nella Aelia Capitolina voluta dall'imperatore Adriano.

La zona nei pressi di Tell Megiddo nella quale stata identificata la sede dell'accampamento, che si pensa potesse ospitare fino a 5000 legionari, è stata non a caso chiamata Legio dagli archeologi israeliani che vi scavano attualmente.
All'inizio del mese di agosto le autorità israeliane hanno comunicato che nel sito di Legio è stato portato alla luce un piccolo anfiteatro, di forma ellissoidale e delle dimensioni di 40 x 50 mt circa, che non era dedicato a spettacoli che divertissero i legionari, bensì a combattimenti tra i legionari stessi, al fine di tenerli in esercizio e piena attività.

La cavea del piccolo anfiteatro venne ricavata scavando una piccola collina e i blocchi di pietra risultanti vennero in parte riutilizzati per formare le gradinate della struttura.
Si è constatato che è stata realizzata in due fasi: la più antica probabilmente dovuta ai legionari della II Traiana, la seconda ad opera di quelli della VI Ferrata.

L'analisi dei campioni di materiale asportato dalla superficie dei blocchi di pietra che compongono le gradinate rimaste, relativamente pochi a causa dei continui spogli operati dalla locale popolazione nel corso dei secoli, ha dimostrato come questi blocchi fossero dipinti con un colore rosso sangue, si pensa al fine di creare un ambiente "suggestivo", oserei dire funzionale alle attività di addestramento.

Ecco il lungo articolo pubblicato dal giornale israeliano Haaretz

www.haaretz.com/archaeology/2023-0...fd-affb274e0000

e un articolo pubblicato dal Secolo d'Italia e riportato integralmente dal forum Lamoneta

www.lamoneta.it/topic/216354-scope...pinte-di-rosso/

Edited by Usékar - 1/9/2023, 16:52
 
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