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Mitologia e zodiaco nella cultura cinese

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view post Posted on 6/2/2024, 14:50
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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I cinesi hanno “inventato” molti sistemi astrologici, il più noto dei quali è quello legato al ciclo di 12 anni, ciascuno congiunto a un animale.

Ma ce ne sono altri, legati:
- agli stessi 12 animali ognuno dei quali governa un periodo del giorno equivalente a 2 ore;
- ai 5 elementi in coppia con 5 pianeti, in questa maniera Legno – Giove, Fuoco – Marte, Terra - Saturno, Metallo – Venere, Acqua - Mercurio;
- a cicli di Yin e Yang, di due anni ciascuno;
- alla combinazione di tutti questi, che si ripete ogni 60 anni.

Due racconti parlano della creazione del ciclo governato dai 12 animali, che stanno alla base della spiritualità e della tradizione legata strettamente al Tai Chi.

In questa cultura millenaria che è scolpita nella storia della Cina passata, presente e probabilmente futura, esistono moltissime leggende che narrano fedelmente l’origine dello zodiaco cinese, Zodiaco formato da figure animali legate agli anni, in ordine Topo, Bufalo, Tigre, Coniglio, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane e Maiale.

Come mai figure animali, e perché proprio queste 12 specie? La risposta la danno due fra le più importanti leggende legate allo zodiaco e alla cultura popolare cinese.

La prima è strettamente connessa con la religione Buddhista.

Il Buddha (cioè il Risvegliato) presentendo ormai prossima la fine della sua vita terrena, chiamò a sé tutti gli animali del creato ma solo 12 di essi risposero al richiamo e vennero ad offrire il proprio saluto.
Come premio per la fedeltà e l’attaccamento dimostrati il Buddha riservò a quelle dodici creature il privilegio di chiamare ogni anno del ciclo lunare con il nome di ciascuno di essi.

Il topo, furbo e rapido per natura, arrivò per primo, davanti al diligente e mansueto Bufalo, che quindi giunse per secondo, anticipando l’intrepida tigre ed il pacifico coniglio.
Il possente Drago arrivò quinto subito seguito dal fratello minore, il Serpente.
Il Cavallo, pur essendo il più atletico fra gli animali, fu solo settimo e l’elegante e fiera capra giunse ottava.
Poco dopo arrivò l’astuta Scimmia, seguita dal coloratissimo Gallo.
Il fedelissimo Cane anticipò di poco il fortunato Maiale, che arrivò appena in tempo per salutare Il Risvegliato.

Il piccolo, rapido e furbissimo Topo riuscì nell’impresa di arrivare primo perché si arrampicò sulla groppa del Bufalo, che partì molto prima degli altri 10.
Così il Topo, una volta arrivati lui e il Bufalo vicini al Buddha, saltò a terra davanti al suo mezzo di trasportò e fu il primo a salutare il Risvegliato.

La seconda versione alla prossima puntata.
 
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view post Posted on 9/2/2024, 16:15
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Ecco la seconda versione dello stesso racconto mitologico: è molto simile alla prima, ma non parte più dal Buddha, bensì dal mitico Imperatore di Giada.

L’Imperatore di Giada, sovrano del Cielo e della Terra, un bel giorno decise di visitare personalmente quest'ultima, per rendersi conto di come fosse la situazione sul pianeta.

Egli rimase stupito dalla bellezza della natura fiorita su di esso e ammirò molto gli esseri viventi che vi trovò.
Perciò decise di prendere dodici di essi per portarli con sé nel Cielo, onde mostrare agli esseri divini la pura bellezza.

Gli animali che decise di far conoscere agli esseri divini furono 12 e chiamò a sé il Topo, il Bufalo, la Tigre, il Coniglio, il Drago, il Serpente, il Cavallo, la Capra, la Scimmia, il Gallo, il Cane e il Maiale.
Una volta raggiunto il Cielo degli dei ancora ammaliato dalla magnificenza delle dodici creature, l’Imperatore di Giada attribuì ad ognuna di esse un anno dello Zodiaco, facendo in modo che i nati nell'anno corrispondente a ciascun animale ne ereditassero le qualità.

In verità, il posto del timido Coniglio sarebbe spettato al Gatto, il più bello fra gli animali della tradizione cinese.
Ma questi venne ingannato dal Topo: invidioso dell’avvenenza del felino, non lo informò dell’arrivo dell’Imperatore e della sua chiamata, lasciando spazio al buon Coniglio.

Questo racconto spiega, secondo la tradizione popolare cinese, la fortissima inimicizia fra gatti e topi.
 
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