Questo testo si aggancia a quanto ho scritto in precedenza qui
https://ostraka.forumfree.it/?t=60354372Al di là delle poche rivolte sanguinose accertate, tra la fine dell’VIII e il X sec. nel Petén ormai quasi totalmente deforestato tutti i centri abitati vennero abbandonati e come ho scritto in precedenza la popolazione si disperse sul territorio, in cerca di zone coltivabili o nelle quali fosse comunque possibile trovare fonti di sostentamento.
In pratica, gran parte delle genti che popolavano le città del Petén si trasferirono nello Yucatán, zona coperta da una selva di alberi molto meno maestosi ma ricca di acque presenti nel sottosuolo carsico.
Molte di esse si stabilirono sulla costa del Caribe in quella che oggi è detta Riviera Maya, fondando numerosi centri abitati e dedicandosi all’attività di pesca, che appresero da quanti già abitavano nella zona di Chetumál e Tulum.
Contemporaneamente emigrarono nello Yucatán anche genti cosiddette Maya-Tolteche, che Tolteche non erano: si trattava di Maya Putún e Chontál, che arrivavano dalle zone delle grandi saline situate sulla costa dell’attuale Golfo del Messico, tra le attuali città di Cotzacoalcos e Ciudad del Carmen e si stabilirono nella zona nord della penisola, fondando per es. Mayapán e Thó, attuale Mérida, e riportando allo splendore Chichén Itzá, Uxmal, Chetumál, Tulum, Cobá e altri centri.
Queste genti erano dedite al commercio di sale con gli abitanti dell’Anháuac, come veniva chiamata la valle centrale del Messico, dove oggi sorge la capitale, e avevano in parte assorbito cultura e forme religiose tipiche delle genti di quei luoghi.
Di conseguenza, portarono con sé e introdussero tra i Maya Yucatechi il culto di Quetzalcóatl, il serpente piumato che in lingua Maya si chiama Kukulcán.
Che cosa comportarono queste tre migrazioni?
Partiamo da circa 1200 anni prima, perché i grandi eventi di questo tipo, accaduti nella Mesoamerica tra il 400 a.C. e l’800-900 d.C., sono stati almeno 3 e almeno altri due seguirono poi, tra il X sec. d.C. e il XIV, ma di questi non tratterò.
Il primo evento di pressoché totale e improvvisa scomparsa di una grande cultura si verificò tra il VI e il V sec. a. C. e riguardò la cultura degli Olmechi.
A parte il fatto che di questo popolo ignoriamo quasi tutto, compreso il vero nome, la loro cultura comparve sulla costa del Golfo del Messico, grosso modo negli attuali stati messicani di Veracruz e Tabasco sull'Istmo di Tehuantépec, più o meno nel 1400 a. C.
Conosciamo abbastanza bene solo le loro forme d’arte e di architettura, più qualcosa delle loro forme religiose.
Molti sono gli interrogativi che li riguardano: principalmente quale sia la loro origine, dove siano finiti e il perché della scomparsa della loro cultura, anche se ne resta una forte eredità nella successiva cultura Maya e in quelle delle popolazioni distribuite lungo l’intera costa del Pacifico di Nicaragua, Honduras, El Salvador e Costa Rica.
L’influsso culturale esercitato dagli Olmechi fu enorme e in un certo senso pervasivo: si deve a loro il doppio sistema calendariale utilizzato da tutte le popolazioni della Mesoamerica, il gioco della palla che i Maya chiamarono pok-a-tok o pitz e le popolazioni di lingua nahuatl tlatcli, la notazione dei numeri e l’aver adottato la giada come pietra totemica.
Certo è anche il fatto che furono i primi a “inventare” un sistema di scrittura glifico, poco prima della loro crisi, sistema che portarono solo a uno stato primitivo e venne poi elaborato e perfezionato dai Maya.
Dove finirono? Molti studiosi sono dell’opinione che siano gli stessi Maya, perché non c’è traccia di conflitti nei loro territori e nemmeno di un abbandono violento, come avvenne nel IX – X sec. d.C. in alcuni siti Maya.
Certo è che i loro grandi centri abitati tra il Vi e il V sec. a.C. si svuotarono e il territorio da essi occupato venne per qualche motivo abbandonato.
Personalmente, sospetto che abbiano avuto una crisi per così dire di identità e i loro maggiorenti si siano dispersi appunto lungo la costa del Pacifico, dove già erano presenti siti abitati da loro stessi o da genti da loro controllate.
Non mi sembra un caso, a questo proposito,
- che la cultura della giada si sviluppi in Costa Rica appunto a partire dal VI sec. a.C.
- che un certo numero di bellissimi manufatti in giada di produzione Olmeca siano stati rinvenuti in Guanacaste, odierna provincia costaricense sulla costa del Pacifico
- che molti oggetti in giada successivamente prodotti in Costa Rica mostrino caratteri olmecoidi.
Dato che i Maya e i costaricensi del Guanacaste mostrarono rispetto per la cultura Olmeca e addirittura si comportarono allo stesso modo anche gli Aztechi, molti secoli dopo, sospetto che alcuni dei loro sacerdoti, eredi di una cultura considerata sacra, si siano trasferiti nelle zone della costa del Pacifico dove vivevano genti che riconoscevano loro una grande autorità spirituale e che ne sia comunque rimasto il ricordo in tutta la Mesoamerica per generazioni e generazioni.
Che i loro eredi siano i Maya è cosa data per certa: ciò che non è chiaro è se questi ultimi siano discendenti diretti degli Olmechi o solo eredi culturali.
Questo perché ci sono prove archeologiche che la società Maya nacque ben prima del VI sec. a.C., anche se solo a partire dal IV sec. a. C. dimostrano di usare il sistema di rappresentazione dei numeri ideato dagli Olmechi e proseguono nella elaborazione e nel perfezionamento della scrittura glifica.
Alla prossima puntata.