Ostraka - Forum di archeologia

Posts written by Perseo87

view post Posted: 10/12/2020, 11:05 Esna (Egitto), novità dal tempio di Khnum - Archeoastronomia e Astronomia Culturale
CITAZIONE (Righel @ 9/12/2020, 18:56) 
Scusa Perseo ma io di astronomia egizia so poco o niente. Ho riconosciuto l'Orsa Maggiore nella coscia di toro ma quale figura rappresenta Orione? E quale scritta identifica le Oche di Ra?

Non riesco a riconoscerle neppure io, Righel.
Per quel poco che di lettura so dare di questi segni, ho anche provato a cercare all'interno dei vari testi fotografati i geroglifici che compongono il nome della costellazione in questione (Apdw n R'), ma non riesco a individuarli da nessuna parte (e neppure cercando su Internet ho avuto maggiore successo).
view post Posted: 10/12/2020, 10:50 Un altare per il dio Pan da una chiesa bizantina - Archeologia del Vicino e Medio Oriente
CITAZIONE (Righel @ 9/12/2020, 18:42) 
Ma che razza di dio era, questo Pan?
Plutarco dice che è morto! Ma come, un dio che muore?
...Non c'è più religione!

Ma davvero! Anche se di dèi che muoiono e poi rinascono/risorgono il mondo mediterraneo precristiano ne conosceva diversi (Dioniso, Osiride, Adone etc.).

Mi hai fatto tornare in mente che di questo episodio avevo letto una prima volta in un libro che ho qui a casa. La vicenda è narrata da Plutarco nel suo Il tramonto degli oracoli, e ancora oggi si discute sul senso, alquanto oscuro, di questa frase. Eusebio di Cesarea (III-IV secolo d.C.), forte del facile collegamento etimologico fra il nome del dio (Πάν) e il termine greco πᾶν, indicante "tutto", ne approfittò per dichiarare che, con la venuta del Cristo, "tutti" i demoni fino a quel tempo venerati come dèi dai pagani erano finalmente morti in un solo colpo.

In realtà, come dimostra l'erezione di questo altarino a Pan, il culto di questo dio minore, associato ai pastori, ai boschi e alla dimensione erotica, continuò a essere praticato ancora per tutta l'età imperiale. Certo, i grandi culti delle divinità "classiche" dovevano aver già subìto più di un contraccolpo storico, se nel I secolo d.C. Plutarco arriva a lamentare il declino dei grandi oracoli: con la salita al potere di Alessandro Magno, e ancor più con l'Ellenismo, infatti, il destino degli uomini doveva essere stato sempre meno percepito come soggetto alla volontà dei vecchi dèi tradizionali, e sempre più dipendente invece dal volere di uomini soli al comando (talvolta eletti essi stessi al rango di dèi), subendo inoltre la concorrenza delle nuove divinità salvifiche venute dai territori orientali (come Serapide e Mithra).
Quando, alla fine del IV secolo d.C., Teodosio chiuse per decreto tutti i grandi santuari oracolari della Grecia, probabilmente inferse il colpo di grazia a realtà che erano già in profondo declino. Un ultimo tentativo di ridare forza ai vecchi centri di culto fu fatto da Giuliano l'Apostata: sembra che questi avesse inviato a Delfi il suo medico personale, per portare al clero locale il sostegno imperiale; tuttavia, la Pizia avrebbe rivelato al messo che ormai il tempio di Apollo era ridotto a una rovina: il dio non vi dimorava più, l'alloro sacro aveva perso il suo potere profetico e anche la rumorosa fonte del santuario era ridotta al silenzio.
view post Posted: 10/12/2020, 10:04 Nuove sepolture scoperte nel Peloponneso - Archeologia della Grecia Classica
CITAZIONE (Righel @ 9/12/2020, 18:09) 
Sai per caso se è disponibile la vista dell'urna di bronzo restaurata o, almeno, ripulita?
L'immagine presente nell'articolo la presenta ancora così com'è stata trovata.

Purtroppo no, ho solo letto la notizia su questo articolo (che peraltro mi aveva interessato soprattutto per la presenza della stele in marmo). Credevo di avere in mente anche un manufatto che poteva essergli avvicinato come confronto, ma sono andato a ricercarlo e ho visto che non corrisponde per tipologia, né per datazione.
view post Posted: 9/12/2020, 09:27 L'identità dei Bronzi di Riace - Archeologia della Magna Grecia
Premesso che l'operato de Le Iene può essere o meno condivisibile, io trovo ancor più inquietante questo video-intervista a Giuseppe Braghò, che se non avete ancora visto vi consiglio di seguire attentamente. Da qualche anno Braghò sta cercando di riportare alla luce alcune incongruenze sulla scoperta dei Bronzi di Riace (fra cui rientra anche la questione della loro posizione al momento del rinvenimento), e ci sono interviste - e mezze ammissioni - in questo servizio che fanno accapponare la pelle: https://www.iene.mediaset.it/2019/news/bro...do_533750.shtml.
view post Posted: 9/12/2020, 09:03 La Turchia continua a svelare meraviglie - Archeologia dell'Egeo e dell'Anatolia
Premesso che io sullo scavo in questione non c'ero - e quindi come siano andate esattamente le cose non posso dirlo -, credo che queste foto siano verosimilmente quello dell'intervento "regolare" (anche perché dubito fortemente che i tombaroli abbiano agito in pieno giorno, facendosi allegramente riprendere all'opera dalla gendarmeria turca...). A quello che ho capito io, le riprese con droni e termocamere sono state fatte per incastrare gli scavatori abusivi. Poi, una volta fermato il gruppo, sono subentrate le squadre di operai e archeologi ingaggiate dalle autorità turche, per effettuare il recupero dei monumenti rinvenuti.

Lungi da me difendere il buon operato degli archeologi turchi (che sull'uso della trowel sopra quella testina femminile in rilievo... meglio tacere), ma le tracce più evidenti di scalfittura sulla superficie del Gorgoneion - e soprattutto quelle vistose sbeccature sul bordo del sarcofago - potrebbero essere più probabilmente dovute alla mano degli scavatori clandestini (che ancor meno, di notte, avranno operato con la dovuta attenzione). A quello che mi pare di dedurre, questi in fotografia hanno appena ripreso a pulire e scavare da dove i tombaroli avevano interrotto (e quindi una parte dei rapporti stratigrafici che interessavano i monumenti in questione dovrebbe comunque essere già andata irrimediabilmente persa).
view post Posted: 5/12/2020, 09:27 Un altare per il dio Pan da una chiesa bizantina - Archeologia del Vicino e Medio Oriente
CITAZIONE (Perseo87 @ 4/12/2020, 19:31) 
Il testo della dedica (...) assegna l'altare al dio Pan "Heliopolitanus" - un epiteto decisamente singolare per questa divinità agreste, che riecheggia quello del più noto culto di Giove di Baalbek (Libano).

Torno sui miei passi per una rapida riflessione: non conosco personalmente (e non so se si conoscano) altre attestazioni dell'epiteto Heliopolitanus per Pan, ma, ripensando a Baalbek e alla sua triade, mi è venuto in mente che questa figura potrebbe aver avuto eventualmente anche uno o più legami con le divinità del culto eliopolitano. Se si guarda alle origini mitologiche di Pan, si può infatti notare come differenti versioni lo indichino quale figlio di Hermes o ancora di Zeus (cfr. la relativa voce in Wiki: https://it.wikipedia.org/wiki/Pan#Pan_nella_mitologia).

A Baalbek, sede del culto eliopolitano, si venerava una triade antichissima, composta da Baal/Hadad, Anat/Astarte e Tammuz/Adone. Nel I secolo a.C., quando il territorio fu colonizzato dai Romani, gli dèi di Baalbek furono identificati con Giove, Venere e Mercurio. Il loro culto si diffuse rapidamente in molte regioni dell'Impero (nonché nella stessa città di Roma), raggiungendo la sua massima importanza proprio fra II e III secolo d.C. Guarda caso, in questa triade si veneravano proprio i due dèi a cui nel mito era stata attribuita la paternità di Pan. Inoltre, nel Piccolo Tempio di Baalbek - detto anche "Tempio di Bacco", per i suoi fregi di gusto dionisiaco - sono presenti alcune raffigurazioni superstiti di cortei di Satiri, Menadi ed Eroti, fra cui sembrerebbe figurare, per ben due volte, anche il dio Pan (cfr. https://journals.openedition.org/syria/681).

A questo punto sarebbe interessante chiedersi se non possa essere esistito, al fianco delle principali divinità di Baalbek, anche qualche altro culto minore, fra cui eventualmente proprio quello di Pan, che potrebbe poi aver riscosso la stessa fortuna delle divinità eliopolitane, venendo praticato anche fuori dai limiti originari dell'antico santuario libanese.
view post Posted: 4/12/2020, 19:31 Un altare per il dio Pan da una chiesa bizantina - Archeologia del Vicino e Medio Oriente
Una singolare scoperta è stata annunciata dai ricercatori dell'Istituto di Archeologia "Zinman" (Università di Haifa) in relazione alle indagini condotte sul sito di un'antica chiesa di epoca bizantina, eretta all'interno del Parco Nazionale di Banias (Israele). Dagli scavi dell'antico edificio di culto cristiano, qui innalzato verso il 400 d.C., è infatti emerso, incorporato in uno dei muri della chiesa, un piccolo altare in basalto, recante una dedica al dio Pan. Il manufatto è stato datato al II-III secolo d.C.

Il testo della dedica, redatto in caratteri greci (e forse pianificato con poca accuratezza dal lapicida, dal momento che le lettere fuoriescono vistosamente dallo specchio epigrafico), assegna l'altare al dio Pan "Heliopolitanus" - un epiteto decisamente singolare per questa divinità agreste, che riecheggia quello del più noto culto di Giove di Baalbek (Libano). Il dedicante si identifica come Ateneo, figlio di Sosipatro, di Antiochia, e afferma di aver fatto ricorso al proprio denaro per la realizzazione dell'altare, in adempimento a un voto precedentemente offerto.

L'area occupata dalla chiesa bizantina - pertinente, in antico, alla città di "Paneas", e ricadente nel territorio di Cesarea di Filippo - doveva aver ospitato in precedenza un santuario all'aperto dedicato a Pan, posto in connessione con una grotta e con il corso delle acque del fiume (in accordo alle tipiche modalità di culto di questo dio, venerato prevalentemente presso spelonche, sorgenti e altri luoghi naturali). I primi cristiani, che qui fondarono un'importante comunità a partire dal 320 d.C., dovettero osteggiare sempre più nel tempo la scomoda presenza di questo dio pagano, fino a distruggere i suoi simboli cultuali e a reimpiegarli come materiale edilizio nel loro nuovo edificio liturgico.

Il territorio oggetto di discussione si lega fra l'altro, per tradizione, anche al celebre episodio evangelico (Mt 16, 17; Gv 1, 42) in cui Gesù indica in Simone/Cèfa la futura "pietra" su cui avrebbe eretto la sua chiesa.

Foto e approfondimenti possono essere rintracciati in un articolo dello Smithsonian Magazine, consultabile a questo indirizzo: www.smithsonianmag.com/smart-news/...LHANww.facebook.
view post Posted: 3/12/2020, 10:50 La Turchia continua a svelare meraviglie - Archeologia dell'Egeo e dell'Anatolia
Sintetizzo in un unico scritto, per ragioni di tempo, una bella serie di opere in marmo databili fra l'età ellenistica e il periodo imperiale, recentemente tornate alla luce in territorio turco.

Fra le rovine dell'antica città di Laodicea (situata nella provincia occidentale di Denizli) l'Università di Pamukkale ha segnalato la scoperta, durante i lavori di restauro del teatro occidentale della città, di un ritratto maschile in marmo, forse identificabile con un sacerdote locale. Questa interessante scultura va ad aggiungersi agli altri ritrovamenti effettuati dalla missione di scavo negli anni passati, fra i quali si segnala una statua marmorea dell'imperatore Traiano, ricostruita dopo un minuzioso assemblaggio di oltre 300 frammenti.

Fonte e foto: https://artslife.com/2020/12/02/turchia-la...zSoJGx6gElsD3UM.

Dagli scavi della città di Kibyra, un tempo parte della Tetrapolis della regione di Cibyratis (oggi provincia di Burdur, Turchia sud-occidentale), è emersa invece una statuetta marmorea di età romana, raffigurante Asclepio/Esculapio, dio della medicina. La scultura, di circa 38 cm di altezza, ricomposta parzialmente da sette frammenti, rappresenta il figlio di Apollo e Coronide nella sua tipica iconografia, che lo vede vestito di un lungo mantello e appoggiato a un bastone intorno a cui si attorciglia un serpente sacro. La particolarità di questa immagine risiede soprattutto nella raffigurazione di un uovo, che il dio tiene nella mano sinistra e che non sembra trovare molti confronti nell'arte antica.

Alla statua di Asclepio/Esculapio si aggiunge poi anche una testa marmorea del dio egizio Serapide, che i restauratori hanno giudicato compatibile con un busto rinvenuto nel 2019, durante la pulitura dei locali bagni di epoca romana.

Per maggiori informazioni e materiali fotografici: https://www.ancientpages.com/2020/11/26/st...edoXqEEVCQ5QSgQ.

Infine, attività di scavo illegali sono state scoperte dalle autorità turche nell'area di Afrodisia, celeberrima città dell'antica Caria, divenuta famosa anche per le sue cave di marmo statuario e per la sua scuola di scultura, che troverà largo favore nella Roma d'età imperiale. Il sito archeologico, ricadente nel moderno distretto di Geyre, è oggi incluso nella lista dei beni censiti dall'UNESCO.

All'interno di un uliveto, dove il gruppo di cacciatori di tesori è stato intercettato con l'aiuto di un drone e di termocamere, sono emersi ben due sarcofagi lapidei e un altare. Su uno dei due sarcofagi è presente una decorazione a rilievo con un grande gorgoneion, una maschera di Medusa, i cui tratti femminili denunciano una possibile datazione già all'età ellenistica, nonché la probabile appartenenza della sepoltura a un personaggio di alto rango.

Immagini dello scavo del sarcofago, insieme con una breve intervista al Direttore Provinciale della Cultura e del Turismo, possono essere rintracciate a questo indirizzo web: https://www.greecehighdefinition.com/blog/...ZArB7tCzOIOs3yM.
view post Posted: 3/12/2020, 09:57 Nuove sepolture scoperte nel Peloponneso - Archeologia della Grecia Classica
Nel settembre di quest'anno, nel territorio di Ilia (Elide, Peloponneso occidentale) sono state riportate alla luce otto antiche sepolture, datate complessivamente fra IV e II secolo a.C. L'annuncio è stato dato dal Ministero greco della Cultura e dello Sport, anche tramite un articolo comparso sul Greek Reporter.

La metà di queste sepolture era stata realizzata nel terreno allineando grossi blocchi di pietra lavorata, mentre tre erano state allestite all'interno di grandi pithoi e l'ultima, isolata, era stata dotata di una copertura con tegole e di una raffinata stele funeraria in marmo, rinvenuta spezzata alla base, e sormontata da un frontoncino e da acroteri. Il Ministero greco ha segnalato anche il recupero, da uno dei tre pithoi, di un'urna in bronzo, decorata con teste di leone in corrispondenza dei manici, e di uno specchio in rilievo, dello stesso materiale, entrambi databili fra IV e III secolo a.C.

Questi rinvenimenti si aggiungono alle oltre 200 sepolture già note per l'area necropolare di Ilia, la cui cronologia è analogamente inclusa fra la tarda età classica e il periodo ellenistico. Per una selezione di immagini relative a queste ultime scoperte potete considerare il già citato articolo del Greek Reporter: https://greece.greekreporter.com/2020/11/3...rn-peloponnese/.
view post Posted: 30/11/2020, 12:07 Esna (Egitto), novità dal tempio di Khnum - Archeoastronomia e Astronomia Culturale
In questo momento di grande tristezza per l'Egittologia italiana e internazionale, almeno una bella notizia arriva dal moderno distretto egiziano di Esna, dove i restauratori hanno effettuato un'importante scoperta nel celebre tempio del dio Khnum.

Un sottile strato di polvere, fuliggine e guano aveva infatti coperto nei secoli buona parte dell'apparato decorativo superstite di questo tempio, lasciando visibili i geroglifici e le immagini in rilievo, ma nascondendo i dettagli realizzati esclusivamente a pittura.
Una serie di operazioni di rimozione di questo strato di sporco, effettuate a partire dal 2018, ha permesso di individuare alcune costellazioni rimaste nascoste per secoli alla vista dei frequentatori delle rovine, fra cui l'Orsa Maggiore e Orione. A queste si aggiunge poi una nuova, enigmatica costellazione, chiamata "Oche di Ra", che non è però al momento meglio identificabile, in quanto priva di una rappresentazione iconografica accanto al nome.

Alcune immagini dei geroglifici riportati alla luce dai restauratori, oltre a tutti i dettagli della scoperta, potete trovarle qui: https://djedmedu.wordpress.com/2020/11/29/...JVoBIpWtfb8xIBk.
view post Posted: 20/11/2020, 14:47 Marmaris (Turchia), recupero straordinario - Archeologia dell'Egeo e dell'Anatolia
Rimbalza in questi giorni sul web la notizia dell'eccezionale recupero di una grande statua in bronzo, rinvenuta nelle acque della città portuale di Marmaris (nella provincia di Muğla, Turchia sud-occidentale).

La statua, del peso di oltre 300 Kg, è rimasta impigliata nelle reti di un piccolo peschereccio locale: una volta compreso che cosa avevano tirato su dal fondale, i membri dell'equipaggio hanno subito allertato la direzione del Museo di Marmaris, che si è attivata per la presa in carico e il trasporto del manufatto nei locali del museo, dove in questi giorni è allo studio da parte degli archeologi turchi.

Il soggetto, di dimensioni superiori al vero - e attualmente privo di testa, mani e parte delle braccia -, raffigura un ignoto personaggio femminile, con indosso una lunga veste e con il braccio destro piegato e avvolto nel mantello.

In questo link potete vedere una delle prime foto della statua, scattata al momento del recupero: https://archaeologynewsnetwork.blogspot.co...vEFKXCR-eV9yZ0Q.
view post Posted: 19/11/2020, 17:58 Atene, scavi urbani in piazza Agia Irini - Archeologia della Grecia Classica
CITAZIONE (Righel @ 19/11/2020, 16:30) 
Confesso: con le vecchiaia divento vanitoso blush.

Ma soprattutto, fermiamoci alla sola testa... perché con le erme potrebbero venire facili e tristi battute! :lol:
view post Posted: 18/11/2020, 09:43 Il costo del Partenone - Suggerimenti
Mi ritaglio qualche minuto stamattina per segnalare a tutti gli utenti del forum un interessante volumetto che ho appena finito di leggere, e che potrebbe tornare utile soprattutto agli studiosi e agli appassionati di archeologia greca: "Il costo del Partenone. Appalti e affari dell'arte greca".
Il testo è a firma di Giovanni Marginesu, docente di Storia greca all'Università di Sassari, che ha svolto le sue ricerche anche alla Scuola Archeologica Italiana di Atene (con cui ha pubblicato, nel 2018, un'importante raccolta di studi proprio sull'economia delle technai nell'arte greca).

Partendo dalla rilettura delle fonti letterarie antiche e dei frammenti dei rendiconti dell'Acropoli, Marginesu ripercorre la storia edilizia del Partenone, e in generale del cantiere dell'Acropoli, cercando di analizzare il problema del rapporto fra artisti e committenze nella società greca antica, e la questione della realizzazione di un'opera d'arte o di un edificio monumentale, soprattutto dal punto di vista dei costi e dei prezzi (in relazione al recupero delle materie prime necessarie, al loro trasporto e alla loro lavorazione, fino alla vendita e messa in opera del prodotto finito).
Sulla base delle testimonianze epigrafiche e degli autori antichi, Marginesu tenta quindi di definire i possibili costi di realizzazione del Partenone e delle altre meraviglie artistiche e architettoniche presenti sull'Acropoli di Atene in età classica, differenziando fra architettura, pittura, scultura in marmo e in bronzo e ceramografia. La questione del costo del Partenone e del monumentale cantiere pericleo viene esaminata anche alla luce delle aspre polemiche che la realizzazione di un'opera di tale portata scatenò nella società dell'epoca, ma anche degli effetti che questo complesso di edifici e statue produsse poi, fra l'età ellenistica e quella tardo antica, in termini di "turismo culturale" e di reimpiego dell'antico.

Completano il testo una serie di utili appendici sul sistema monetario e su quello delle misure vigenti in Attica, sui prezzi di vari prodotti registrati sul mercato ateniese in età classica, sui costi dell'edilizia in Grecia fra età arcaica e classica, e ancora su quelli di sculture architettoniche e in bronzo, di monumenti funerari, di dipinti, di ceramica attica, di metalli, di pigmenti e leganti, e, infine, sulle quotazioni delle opere d'arte greca nella città di Roma (con l'indicazione, per ciascuna voce, della relativa fonte letteraria o epigrafica di riferimento).

Si tratta quindi di un libro che analizza una questione largamente dibattuta, ma da una prospettiva decisamente innovativa, e che permette al lettore di godere di una panoramica molto ampia di costi e prezzi relativi a differenti produzioni artistiche e monumentali del mondo greco, pur restando abbastanza contenuto sia come numero di pagine, sia come prezzo.
Di seguito, lascio alcuni riferimenti utili per chi fosse interessato a reperirlo:

Giovanni Marginesu
Il costo del Partenone. Appalti e affari dell'arte greca
Roma, Salerno Editrice, 2020, pp. 137
view post Posted: 16/11/2020, 16:06 Atene, scavi urbani in piazza Agia Irini - Archeologia della Grecia Classica
Io evito di commentare oltre in questo senso, perché ho visto cose in Grecia (sia sugli scavi, sia nel restauro di monumenti) che è meglio non divulgare su un forum.
view post Posted: 16/11/2020, 11:30 Atene, scavi urbani in piazza Agia Irini - Archeologia della Grecia Classica
Nell'area di piazza Agia Irini, nel cuore di Atene, scavi urbani effettuati per la manutenzione della locale rete fognaria hanno permesso il recupero di una inedita testa in marmo, raffigurante una divinità maschile barbata, d'età matura, con la fronte coronata di riccioli. Per iconografia e stile, il volto può essere avvicinato a quello del più famoso Hermes Propylaios di Alkamenes (realizzato poco dopo il 450 a.C.).

Probabilmente posta a decorazione di un'antica erma, la testa marmorea era stata riutilizzata come materiale di reimpiego in una muratura a ridosso del vecchio condotto fognario. Il manufatto è stato identificato come un prodotto del tardo IV secolo a.C. (o al massimo del principio del III), ispirato al celebre originale menzionato forse anche da Pausania (1, 22, 8) sull'Acropoli di Atene, fuori dai Propilei, e noto attraverso una serie di copie con iscrizioni, che lo ricollegano al più noto allievo di Fidia.

Qui potete trovare alcune immagini della testa e una breve sintesi di quanto esposto: https://archaeologynewsnetwork.blogspot.co...FU#.X7FRux0-2Tg.
1680 replies since 3/10/2010