Ostraka - Forum di archeologia

Le "misteriose" sfere di pietra del Costa Rica sud occidentale

« Older   Newer »
  Share  
Usékar
view post Posted on 12/5/2011, 14:32 by: Usékar
Avatar

Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

Group:
oikistés
Posts:
4,026
Location:
Verona - Forlì

Status:



Un po' della tormentata storia delle indagini archeologiche relative agli sferoidi

Nel 1939 la Compañia Bananera de Costa Rica, una società di proprietà della statunitense United Fruit (divenuta nel 1970 United Brands Company e infine nel 1984 Chiquita Brands International), intraprese una grande campagna di dissodamento e appoderamento nella pianura alluvionale della zona di Palmár Sur, nel sud ovest del Costa Rica, al fine di realizzarvi una grande piantagione di banane.

La zona era coperta da una fitta foresta tropicale umida e si dovette procedere all'abbattimento di una grande quantità di giganteschi alberi e al livellamento del terreno.
Durante i lavori conseguenti, vennero alla luce un gran numero di siti archeologicamente rilevanti, siti nei quali vennero rinvenuti numerosi oggetti precolombiani in oro, grandi 'mounds' sorretti da muretti di ciottoli fluviali e grandi sferoidi di pietra.

In realtà, le 'gangs' (come le chiama Lothrop) che si occuparono dei lavori di disboscamento e sbancamento non prestarono alcuna attenzione alle antiche strutture, portarono a compimento quanto a loro era stato commissionato e non tennero alcuna registrazione riguardo alle strutture aborigene incontrate durante il loro lavoro.
'Anything that stood above ground usually was leveled with bulldozers, except the larger mounds and the stone balls which were too heavy to move' scrive Lothrop a pag. 13 del suo monumentale lavoro ('Tutto ciò che si elevava sopra il suolo di norma fu livellato da bulldozers, eccettuati i monticoli più grandi e le 'palle' di pietra che erano troppo pesanti per essere spostate', notare che non usa il termine 'spheres' ma 'balls').

Questo modo di procedere causò una immensa perdita di informazioni riguardo a quanto venne in seguito rinvenuto.
Nella disgrazia, però, sopravvenne un colpo fortunato, che salvò almeno in parte la situazione.
Al tempo, presidente delle United Fruit era Samuel Zemurray (se ne avete voglia, andate a vedere la biografia di questo discusso personaggio http://en.wikipedia.org/wiki/Sam_Zemurray), la cui figlia, Doris Zemurray, si era laureata in antropologia e archeologia nel 1930 a Cambridge, dove aveva sposato il fisico Roger Stone, il quale possedeva piantagioni di caffè in Costa Rica, poco lontano dalla capitale San José dove la coppia andò ad abitare nel 1939 (quando si dice il caso...).
Venuta a conoscenza delle grandi 'palle' rinvenute durante il disboscamento delle aree nelle quali la compagnia di suo padre stava lavorando, l'archeologa si occupò delle prime e più urgenti indagini.
Tali indagini erano divenute urgentissime anche perchè, durante i lavori di disboscamento gli operai avevano rinvenuto una notevole quantità di oggetti d'oro che si accaparrarono e vendettero sul mercato, disperdendo un vero patrimonio culturale (non si può, in questo caso, parlare di 'mercato clandestino' in quanto la cosa era in un certo modo legale, non avendo ancora il Costa Rica una chiara legislazione protezionistica in merito).
Gli oggetti venduti vennero recuperati solo in parte, andando a formare il nucleo centrale della collezione del Museo del Oro Precolombino di San José, di proprietà del Banco Centrál de Costa Rica. Certo, non fu possibile recuperare la loro contestualizzazione, che andò irrimediabilmente perduta.

Doris Z. Stone, come è meglio nota, pubblicò il primo risultato di queste sue indagini nel 1943, in un breve articolo apparso su American Antiquity, rivelando al mondo l'esistenza nella zona di Palmár di un gran numero di sferoliti, esistenza prima del tutto ignorata e che costituisce un unicum al mondo per numero e dimensioni degli oggetti.
Nel 1948 la Stone invitò Samuel Kirkland Lothrop, archeologo incaricato dal Peabody Museum di svolgere ricerche in Costa Rica, a lavorare sui terreni di proprietà della United Fruit nella zona di Golfito, sulla costa pacifica del paese, poco più a sud di Palmár, zona nella quale Lothrop si spostò quasi subito.

Nel corso delle sue indagini nella zona di Palmár Sur e dintorni, Lothrop svolse un lavoro incredibile, portando alla luce un gran numero di statue con basamento a tenone (peg-based), numerose sculture a forma di giaguaro, molto spesso bifronti, e poi metates cerimoniali molto frammentati e una collezione di oggetti in terracotta anch'essi spesso molto frammentati.
Inoltre, si imbattè in numerosi monticoli (mounds), in alcune necropoli e in un notevole numero di grandi sferoliti di pietra sui quali svolse approfondite indagini.
Poi per dirla con le parole di Lothrop stesso, 'circostanze imprevedibili ritardarono la pubblicazione' dei dati relativi alle sue ricerche.
Finalmente, nel 1963 il suo lavoro vide la luce e a tutt'oggi il volume da lui pubblicato (citato nella bibliografia) costituisce la pietra miliare sull'argomento 'sfere di pietra del Delta del Diquís'.

Le indagini e gli studi successivi, soprattutto quelli molto recentemente pubblicati da Ifigenia Quintanilla, hanno fatto un po' più di luce sull'argomento.
 
Top
18 replies since 12/5/2011, 11:05   1462 views
  Share