Ostraka - Forum di archeologia

Novità dal litorale di Crotone, scoperta un'antica cava di pietra per macine

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icon11  view post Posted on 31/8/2020, 11:05
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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E' del giugno di quest'anno la scoperta a Crotone dei resti di alcune macine in pietra semilavorate, affioranti lungo il litorale di Crotone, all'altezza del locale convento dei Carmelitani, lungo la via che in antico conduceva al rinomato tempio di Hera Lacinia (Capo Colonna): https://wesud.it/crotone-scoperto-nuovo-si...cava-di-macine/.

La scoperta è stata effettuata dall'architetto Marina Vincelli, durante una passeggiata lungo la costa. Dopo aver notato che, fra i blocchi di cemento della moderna barriera frangiflutti (allestita in questa zona negli anni '80) emergevano, a pelo dell'acqua, i resti di almeno quattro macine ancora inserite nel piano di cava, l'architetto Vincelli ha provveduto ad allertare il responsabile del Gruppo Archeologico Krotoniate (GAK) e il funzionario competente di Soprintendenza per la realizzazione di tutte le debite indagini, che aiuteranno eventualmente a chiarire in futuro l'estensione del sito archeologico e il suo possibile periodo di utilizzo.
 
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view post Posted on 31/8/2020, 12:18

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Grazie per la segnalazione.

Il link riporta ad un sito web nel quale si suggerisce che possa trattarsi di una cava di macine, mi pare di capire.

Mi sbaglierò, ma dalle foto a me non sembra trattarsi di una cava.

Quanto al fatto che siano macine direi che è la cosa più ovvia che viene in mente subito, ma prima di darla per buona vorrei poter apprezzare un po' meglio superfici e profili dei manufatti: al momento la terrei solo come una idea da verificare.
 
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view post Posted on 31/8/2020, 12:51
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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Ma quando hanno posto la barriera frangiflutti, non se ne sono mai accorti?
E dove sarebbe la cava? Sulla spiaggia si vede solo sabbia...
 
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view post Posted on 31/8/2020, 13:18

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L'idea -se io capisco bene- dovrebbe essere che una (piccolissima, ma è abbastanza plausibile che sia così trattandosi di lavorazioni che richiedevano l'individuazione di materiale lapideo adatto ed accessibilità particolari) zona di estrazione, più pomposamente definita "cava", sarebbe stata situata su un affioramento roccioso pressappoco a pelo d'acqua ad alcune decine di metri dalla linea storica di costa.
Quella formazione rocciosa sarebbe divenuta accessibile anche a piedi solo negli ultimissimi anni a seguito dell'isabbiamento favorito dalla barriera artificiale frangiflutti.

In realtà non mi sembra impossibile tutto ciò, da un punto di vista puramente teorico, solo non vedo per ora indizi concreti a favore.

Anzi, io per prima cosa focalizzerei sulla recente e molto invasiva azione di posa della barriera e mi chiederei se per caso in quell'occasione non sia stato combinato qualche malestro che abbia comportato una rideposizione di materiali non affatto facenti parte del banco roccioso (ammesso che in quella posizione un banco roccioso semiaffiorante esista davvero, sulla qual cosa al momento non ci giurerei ancora) ma in qualche misura riportati o comunque spostati, vuoi provenienti dal fondale o vuoi dalla terraferma.
Materiali non necessariamente tutti antichi nè necessariamente di pari epoca (per cui occhio che lì in mezzo eventualmente anche a pregevoli manufatti archeologici non possa esserci fra le varie cose finita magari anche qualche base di ombrellone).

Da un minimo di ricerca web vedo ora che secondo la scopritrice i manufatti sarebbero dell'Ottocento (non mi è chiaro sulla base di quali considerazioni): www.fantapolnews.it/2020/06/29/arc...ne-in-spiaggia/
 
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view post Posted on 31/8/2020, 14:26
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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CITAZIONE (ratapena @ 31/8/2020, 13:51) 
Ma quando hanno posto la barriera frangiflutti, non se ne sono mai accorti?
E dove sarebbe la cava? Sulla spiaggia si vede solo sabbia...

Siti di estrazione, consistenti in banchi di roccia più o meno piatti (anche di modeste dimensioni), possono tranquillamente trovarsi talvolta a ridosso della linea di costa, lungo i litorali del territorio italiano (e non). Cercando in rete, qualcosa di vagamente simile si trova, per esempio, anche a Capo d'Orlando (Messina), dove nel 1987, durante la costruzione del porto locale, furono rinvenuti i resti di un'antica cava di pietra, forse parimenti sfruttata per la produzione di macine da mulino (anche se in questo caso specifico c'è ancora minor certezza, visto che dalle foto online sembrano affiorare perlopiù semplici dischi di pietra, di ridotto spessore e senza alcun foro centrale).

Per una breve descrizione: https://it.wikipedia.org/wiki/Cave_del_Mercadante.
Qui, invece, alcune foto: www.scomunicando.it/notizie/colori...-capo-dorlando/.

Per quanto riguarda invece il posizionamento della barriera frangiflutti sul litorale di Crotone negli anni Ottanta... si può forse anche pensare che all'epoca non se ne siano accorti (magari anche a causa dell'insabbiamento del sito). Certo, anche il dubbio che la messa in opera della barriera possa essere passata avanti alla necessità di tutelare un eventuale sito archeologico potrebbe non essere del tutto improbabile, visti i recenti episodi di cementificazione del Patrimonio culturale denunciati dalla cronaca locale: www.ilcrotonese.it/cemento-a-capoc...ventato-realta/.

Infine, anche io aspetterei a sbilanciarmi sull'ipotetica datazione del sito. La notizia è stata data a giugno di quest'anno, e considerate tutte le ricerche e le verifiche che dovranno essere effettuate, e ancor più le pratiche amministrative che dovranno essere imbastite, credo che di tempo ne dovremo attendere...
 
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view post Posted on 31/8/2020, 14:36

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Si, sì: però rimane che quello che io vedo in questo caso nelle immagini disponibili non mi sembra affatto compatibile con una traccia di attività estrattiva condotta con modalità tradizionali: sembrano manufatti che emergono del tutto dalla superficie del banco (ammesso che ci sia davvero un banco roccioso, al momento la mano sul fuoco io non ce la metto nemmeno su questo) e non intagliati scontornandoli come mi aspetterei avendo in mente tanti esempi dall'età antica alle soglie della contemporaneità (guardando l'immagine del Mercadante credo si capisca cosa intendo per scontornamento).

Poi vogliamo parlare del foro centrale?
 
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view post Posted on 31/8/2020, 14:59
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Dal materiale disponibile online si vede oggettivamente ben poco e ci sono differenze palesi con il caso di Capo d'Orlando (che ho citato unicamente per mostrare come anche lungo un litorale potesse teoricamente essere situato un sito d'estrazione di materiale roccioso, eventualmente destinato alla realizzazione di macine). Tante valutazioni e misurazioni dalle foto non si possono fare, occorrerebbe poter essere lì, esaminare il sito dal vivo e magari fare anche qualche ricerca negli archivi locali.

Staremo a vedere che verrà fuori: al momento si tratta - com'è ovvio - di una semplice notizia giornalistica, basata su una dichiarazione dello scopritore, che non ha effettuato nessuna ricerca pregressa, di carattere storico, prima di consegnare alle testate locali il contenuto della sua scoperta.
 
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view post Posted on 31/8/2020, 16:23

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Un controllo preliminare cui deve ovviamente far seguito una verifica in situ, dovrebbe consistere nel confrontare anche solo visivamente le litologie affioranti con quelle riportate nella catografia ufficiale dei luoghi, sempre ammesso che le forme siano in posto, radicate al substrato. Un rapido controllo con la cartografia storica, ormai datata (ma sempre valida nelle sue linee essenziali http://193.206.192.231/carta_geologica_ita....php?foglio=238) e di quella più recente, a scala maggiore (anche e soprattutto in fase di rilevamento, che mi pare sia stato fatto al 10.000 www.isprambiente.gov.it/Media/carg/571_CROTONE/Foglio.html), tenderebbe ad escludere la possibilità sostenuta nell’articolo (litologie KCR e P2A in legenda rispettivamente nella seconda e prima carta dei link).
Nell’immagine google dell’area https://www.google.com/maps/place/Ristoran...33;4d17.1294593 si vede d’altronde abbastanza chiaramente la natura argilloso-marnosa del substrato che produce quella morfologia pseudocalanchiva nell'immediato retrospiaggia. Ma, come già detto, ciò non toglie che qualche livello arenaceo intercalato possa esserci, e non cartografabile alla scala di una carta geologica.
Ma poi, perché praticare il foro centrale prima di estrarre un disco e poi forarlo?
saluti.
 
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view post Posted on 31/8/2020, 19:24
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apò ña spitha èni jinumèna aćà khàra

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Sarebbe da verificare se le presunte macine sono di materiale idoneo alla macinatura o alla molitura. Devono essere dure e resistenti, dalle mie parti sono calcaree.
 
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view post Posted on 31/8/2020, 20:02
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- Γνῶθι σεαυτόν -

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CITAZIONE (ratapena @ 31/8/2020, 20:24) 
Sarebbe da verificare se le presunte macine sono di materiale idoneo alla macinatura o alla molitura. Devono essere dure e resistenti, dalle mie parti sono calcaree.

Dalle mie invece se ne trovano anche di arenaria (del tipo detto "macigno"). Questa tipologia è molto diffusa qui in alta Toscana, in particolare in area appenninica, fra la Garfagnana e l'Appennino pistoiese.
 
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view post Posted on 31/8/2020, 20:26

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CITAZIONE (maurizio66geo @ 31/8/2020, 17:23) 
Un controllo preliminare cui deve ovviamente far seguito una verifica in situ, . . . tenderebbe ad escludere la possibilità sostenuta nell’articolo . . .
Nell’immagine google dell’area www.google.com/maps/place/Ristoran...33;4d17.1294593 si vede d’altronde abbastanza chiaramente la natura argilloso-marnosa del substrato che produce quella morfologia pseudocalanchiva nell'immediato retrospiaggia. Ma, come già detto, ciò non toglie che qualche livello arenaceo intercalato possa esserci, e non cartografabile . . .

Più o meno quello che avevo intuito io, pur non sapendolo -da un differente punto di vista professionale- dimostrare con altrettanta proprietà tecnica. :o:

Però mi ero fermato di fronte al fatto che altre immagini satellitari e forse anche la CTR (credo), evidenziano in quelle posizioni e per la verità soprattutto poche decine di metri più a Sud (nella nostra posizione altri simili potrebbero essere occultati al di sotto della barriera frangiflutti) possibili affioramenti che senza un sopralluogo difficilmente mi sentirei di spiegare se non come sporadici scogli: https://zoom.earth/#view=39.073068,17.1306...esri,crosshairs. Notare che poche centinaia di metri più a Sud è attualmente attestato il toponimo "Lido degli Scogli".

CITAZIONE (maurizio66geo @ 31/8/2020, 17:23) 
. . .
Ma poi, perché praticare il foro centrale prima di estrarre un disco e poi forarlo?

Questa mi sembra una questione nodale.
Perché ci obbliga a deciderci riguardo a cosa vogliamo vederci: se dei manufatti finiti oppure le tracce di una cava.

Se pensiamo a manufatti finiti, macine o non macine che siano e di qualsiasi epoca si tratti, il foro ci sta benone. Ma in tal caso stiamo parlando di manufatti di tipologia e di epoca per il momento sconosciuta che appaiono semplicemente posati o parzialmente piantati nel fondale.

Nel caso invece di tracce di attività estrattiva, il foro sarebbe un problema, perché ben poco compatibile con la semplice idea di impronta lasciata da un semilavorato che è già stato cavato ed obbligherebbe a pensare ad un lavoro portato avanti fino ad un certo punto (usando un accenno di foro centrale -che comunque pare anche in questo scenario ipotetico alquanto eccessivo di diametro e troppo profondo- per fissare l'estremità di una corda o meglio di una catena al cui capo opposto è tenuto lo scalpello o comunque lo strumento che mediante percussione e/o abrasione esegue lo scontornamento) e poi inspiegabilmente abbandonato prima di procedere a scalzare il cilindro così ottenuto (operazione nella quale un foro del tutto passante ovvero troppo accentuato costituisce un elemento di marcata fragilità che rischia di compromettere tutto quanto).

Personalmente io la traccia di attività estrattiva nelle immagini disponibili non ce la vedo.
 
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view post Posted on 1/9/2020, 07:51

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Al tempo! Fatemi capire una cosa.
Se apro il navigatore gis del portale cartografico della Regione Calabria http://pr5sit.regione.calabria.it/navigatore-sirv/index.html raggiungo la zona in discussione magari aiutandomi con la funzione "ricerche" (o semplicemente seguendo il profilo della costa) e nella tendina sulla destra seleziono "Cartografia catastale", riesco a vedere le particelle catastali in sovrapposizione rispetto ad uno sfondo costituito da una ortofoto (di default dovrebbe apparire quella dell'anno 2008, ma mi pare di capire che si possa anche selezionare diversamente).
Orbene, com'è che intere zone immediatamente a monte di quella spiaggia non risultano accatastate? La prima fila salvo eccezioni quasi sempre, ma talora fino ad anche tre file di case una dietro all'altra sembrano prive di catasto.
Per cosa le abbiamo fatte le barriere frangiflutti, per proteggere dall'erosione ed estendere l'arenile davanti a degli edifici non accatastati?
 
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view post Posted on 1/9/2020, 17:53

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CITAZIONE (LAVORI ARCHEOLOGICI @ 31/8/2020, 21:26) 
Però mi ero fermato di fronte al fatto che altre immagini satellitari e forse anche la CTR (credo), evidenziano in quelle posizioni e per la verità soprattutto poche decine di metri più a Sud (nella nostra posizione altri simili potrebbero essere occultati al di sotto della barriera frangiflutti) possibili affioramenti che senza un sopralluogo difficilmente mi sentirei di spiegare se non come sporadici scogli: https://zoom.earth/#view=39.073068,17.1306...esri,crosshairs. Notare che poche centinaia di metri più a Sud è attualmente attestato il toponimo "Lido degli Scogli".

Posso sbagliarmi, ma anche fossero emergenze di materiale lapideo, la discontinuità degli affioramenti e la loro disposizione non sembrano configurare una struttura geologica, fanno pensare a blocchi disarticolati adagiati sulla piattaforma di abrasione costiera e provenienti dall’arretramento della falesia. C’è da notare infatti che alla sommità della formazione KCR www.isprambiente.gov.it/Media/carg/571_CROTONE/Foglio.html
affiora il “sintema del Lago di Sant’Anna” che prevede litofacies compatte, arenacee e calcaree (NNa, NNb in legenda).

Dici del toponimo Lido degli Scogli; io non lo vedo; non è che gli scogli sono quelli delle barriere emergenti e soffolte?

Su questo non so che dirti; qui c’è uno studio dettagliato delle motivazioni e degli interventi fatti (area CTR-2, pag. 23-25)
http://old.regione.calabria.it/abr/allegat...-%20Crotone.pdf
 
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view post Posted on 2/9/2020, 07:42

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Mi stai convincendo.

Prova della mancanza di scogli affioranti o semiaffioranti in quella esatta posizione (che sarebbero nel caso potuti essere luogo di attività estrattive in un qualche momento del passato) può venire anche dall'esame delle ortofoto consultabili sul visualizzatore del Geoportale Nazionale www.pcn.minambiente.it/viewer/ selezionando mediante il cursore in alto immagini (in bianconero, purtroppo) dell'anno 1988 nelle quali l'opera frangiflutti è già parzialmente presente ma non è completa e la sabbia non si è ancora depositata e nonostante ciò di tracce di scogli o banchi rocciosi a pelo d'acqua o appena sotto proprio non se ne vede -mi pare- nessuna traccia.

Sarebbe da guardarci meglio, anche con un occhio più "clinico" del mio, ma sembrerebbe che nel 1988, poco prima della formazione dello spiaggione (indotta artificialmente mediante posa della barriera frangiflutti) banchi rocciosi naturali lì vicino proprio non ce ne fossero.


CITAZIONE (maurizio66geo @ 1/9/2020, 18:53) 
. . . del toponimo Lido degli Scogli; io non lo vedo; non è che gli scogli sono quelli delle barriere emergenti e soffolte?

In effetti potrebbe anche essere. Comunque si tratterebbe di non meno che alcune centinaia di metri più a Sud.
 
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view post Posted on 2/9/2020, 16:16

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Questo successivamente al 30 giugno, come precisazione del GAK, Gruppo Archeologico Crotonese.
www.gruppoarcheologicokr.it/croton...-non-di-macine/
Poi magari si può discutere dell'aspetto geologico, per il quale non credo cambi alcunchè, a mio parere.
D'accordo sulle ortofoto dell'88 LA
saluti
 
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