| Come i due racconti precedenti, “Le vergini di Liángzhŭ e la pietre di giada” e “Dove e come gli emissari Liángzhŭ trovarono la favolosa sorgente della giada”, anche quello che seguirà questa breve introduzione è frutto dalla mia interpolazione e interpretazione di quanto scritto da differenti antichi autori, che parlano della giada in Cina e riportano miti e leggende al suo riguardo. Come per i precedenti ho cercato di costruire un racconto alla maniera di un monaco daoista, discepolo di un maestro nelle grotte di Mogao.
Spero che il racconto che ho messo insieme sia di vostro gradimento.
Il Giardino di Giada e delle Pesche dell’Immortalità
Tra le montagne del Gansu, nelle grotte di Mogao, scavate dagli antichi Venerati e Saggi Maestri del Dao, trascorsero ancora parecchie lune per noi, pochi e attenti discepoli di un Venerato e Saggio Maestro.
Un giorno di primavera, sul fianco della montagna, sotto la quale si estendeva una immensa foresta di bambù, passammo molte ore a meditare sui Suoi ultimi illuminati insegnamenti. Nel tardo pomeriggio, terminata la lunga meditazione, ci sedemmo al Suo fianco, per contemplare la discesa del nostro Grande Padre Sole nel suo luogo di riposo. Come ci era stato insegnato, quando il Grande Padre si abbassò sull’orizzonte, colorandosi di rosso, potemmo guardarlo direttamente, senza che la sua intensa luce offendesse i nostri deboli occhi. Eliminando dalla mente, ad uno ad uno, i nostri pensieri, raggiungemmo il Wújí, il Primo Universo, l’Infinito, la Non Essenza, il vuoto mentale e fissando la discesa del Grande Padre, assieme al nostro Venerato e Saggio Maestro raggiungemmo la Pace Serena, così come insegna il Dao. Quando il Grande Padre scomparve all’orizzonte, ritornammo nella nostra condizione di poveri e giovani discepoli che attendevano finalmente di raggiungere l’illuminazione, seguendo con grande attenzione e applicazione l’insegnamento del nostro Grande Maestro.
Fu allora che Egli decise di raccontarci una terza storia, per farci capire l’importanza della giada nella nostra futura vita, quella che ci attendeva se, avendo seguito i Suoi mirabili insegnamenti, avessimo anche noi raggiunto lo stato di Realizzazione nel Dao.
Per la terza volta, dunque, metto per iscritto le Sante e Venerabili Parole che uscirono dalla bocca del nostro Grande Maestro, perché non vadano perdute, sperando di riportare correttamente quanto Egli ci rivelò.
Ecco il terzo racconto che uscì da quelle Sante Labbra, così come l’ho raccolto.
<< Adorati e attenti discepoli, ormai è così che vi posso chiamare, perché siete rimasti in pochissimi, i più attenti e fedeli, gli altri si sono allontanati da questo luogo e dai miei insegnamenti, spaventati dall’impegno che si deve profondere per apprendere a seguire la Via Maestra. Ormai, siete incamminati su di Essa ed è giunto il momento che io completi quanto vi ho raccontato sulla preziosissima giada nelle due precedenti storie, affinché voi comprendiate il motivo per il quale ve ne ho parlato.
Se seguirete attentamente e correttamente, come avete fatto fino ad oggi, i miei insegnamenti, potrete proseguire da soli il vostro cammino lungo la Via. E studiando i Libri dei Venerati e Grandi Sette Savi della Montagna che ci hanno preceduti, forse sarete in grado di raggiungere l’immortalità dei Savi e il vostro Spirito si trasferirà nella Loro dimora, il Giardino di Giada, nel quale già si trova il mio, per raggiungere infine il Regno della Pace Celeste. Per fare questo, oltre allo studio e alla meditazione, ad un certo punto del Cammino sulla Via vi servirà l’aiuto della pietra delle Grandi Virtù, la Venerata Yù, la giada di cui vi ho già raccontato l’origine, come veniva raccolta e una parte delle sue virtù. Ascoltate attentamente le mie parole, perché ora vi spiegherò quando questo accadrà.
Il Giardino di Giada si trova tra i monti di cui vi ho più volte parlato, i monti che noi nella nostro antico, amato e musicale wényán chiamiamo Kūnlúnshān. Esso viene chiamato anche Giardino delle Pesche, perché vi crescono gli alberi che nel nostro musicale wényán sono chiamati Xiāntáo, i Peschi Immortali che fruttificano ogni 4000 stagioni e i cui frutti, le Sacre Pesche dell’Immortalità che nel musicale wényán sono dette Pántáo, impiegano altre 8000 stagioni per maturare.
Questo giardino è anche la dimora di Colei che per prima si realizzò nel Dao, Xīwángmù, la Grande Madre dell’Occidente, la dea della Creazione di Taiji, il Materiale Mondo Illusorio. Ella è protettrice delle partorienti, le quali appunto creano la Vita nell’ingannevole Mondo Materiale, a Lei spettano molti titoli, come Jīnmù Yuanjun, cioè La Prima Sovrana del Mondo, o Wángmùniángniáng, la Grande Madre Imperatrice. Il nome che le diamo noi che seguiamo gli insegnamenti del Dao è Yáochí Jīnmù, Grande Madre del Yáochí, il Lago di Giada come Ella chiamò lo Hēihăi, il Mare Nero da cui nasce lo Hēiyù hé, il Fiume della Giada Nera nel nostro musicale e sacro wényán, Karakash per i barbari Uyghuri.
Ogni 12 stagioni Xīwángmù organizza nel Giardino di Giada il pántáoshènghuì, un grandioso banchetto al quale assieme a Lei partecipa un solo invitato, Yù Huáng Shàngdì, il Puro Imperatore di Giada, il Sovrano del Tiānguó hépíng, il Regno della Pace Celeste, colui che ha l’ultima parola sulle vicende dell’Universo.
Alla fine del banchetto, vengono servite le Sacre Pesche dell’Immortalità assieme a una bevanda, composta di purissima acqua del Lago di Giada e di giada ridotta in finissima polvere. Questi ingredienti, la polpa delle Sacre Pesche, la polvere di giada e l’acqua purissima garantiscono l’assoluta incorruttibilità dei due grandi personaggi e la loro immortalità.
Come vi ho detto, il mio spirito ha già raggiunto il Giardino di Giada, dimora di Xīwángmù, e tra poco anche il mio corpo vi lascerà, cosicché potrò essere ammesso a gustare le Sacre Pesche dell’Immortalità e la bevanda di giada. Ascoltate quindi con attenzione ancora maggiore di quanta ne abbiate messa sino ad oggi questi miei ultimi insegnamenti. Se seguirete la Via Maestra, approfondendo la conoscenza di quanto ci hanno lasciato scritto i Sette Savi della Montagna, e mediterete a lungo sulle loro parole, senza mai lasciarvi distrarre dalle lusinghe di Taiji, la Grande Illusione del Mondo Materiale, potrete anche voi essere accolti nel Giardino di Giada ed essere ammessi a gustare le Sacre Pesche dell’Immortalità assieme alla bevanda di giada. In questo modo Yù Huáng Shàngdì, il Puro Imperatore di Giada, potrà accompagnarvi nel Regno della Pace di cui Egli è il Grande Sovrano, e vivere per sempre nella Pace Celeste.
Ma siate attenti e cercate di comprendere fino in fondo quanto vi dico e quanto vi insegneranno gli scritti lasciatici dai Venerati e Grandi Sette Savi della Montagna. Meditate a lungo sulle loro parole, perché solo così comprenderete che il Giardino di Giada e il Regno della Pace Celeste sono luoghi senza tempo.
Dovrete comprendere che il tempo, la sostanza corporea, la vecchiaia e la morte sono pura illusione creata da Xīwángmǔ, la Grande Creatrice di Taiji, l’ingannevole Mondo Materiale. Solo quando abbandonerete questa illusione potrete raggiungere quei luoghi immateriali e senza tempo e questo sarà ciò che vi renderà immortali. Infatti, non è possibile invecchiare e morire in un luogo nel quale la materia e il tempo non esistono e si è condotti allo stato puramente spirituale. >>
Queste furono le parole che uscirono dalle Sante Labbra del Venerato e Saggio Maestro quella sera.
Ho cercato di riportarle il più fedelmente possibile, in modo che restino scritte e si conservino a lungo, perché poco dopo si compì il destino che ci aveva annunciato il Venerato e Saggio Maestro. Egli consumò con noi, pochi, umili e fedeli discepoli, il frugale pasto serale. Quindi, si addormentò per non svegliarsi mai più, e il suo corpo scomparve, essendo Egli entrato nell’Immensa e Incorruttibile Pace Celeste.
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