Ad uso di chi non è pratico di antico folklore cinese.
Per capire quanto seguirà, è utile, se non addirittura necessario, leggere questo racconto
https://ostraka.forumfree.it/?t=77032351Gli antichi erano grandi osservatori della natura che li circondava e ci circonda ancor oggi.
Le loro notti non erano ancora inquinate dalle intense luci che oggi ci impediscono di osservare per bene, ad occhio nudo, i fenomeni celesti, e non avevano a disposizione tv, discoteche, locali notturni vari etc.etc., che contribuiscono a distoglierci da quella attività.
Di conseguenza, passavano le serate, se non proprio le notti intere, osservando il moto apparente delle stelle (a volte, avevano altro da fare…)
Praticamente, tutte le popolazioni elaborarono così racconti mitici legati a questi moti e/o agli asterismi, anche se in maniera differente. Per esempio, pare che le culture peruviane fossero più interessate alle figure che “costruivano” analizzando il “vuoto interstellare”, al contrario di quanti invece hanno “costruito” figure basate sugli asterismi.
Gli abitanti dell’antica Cina non sfuggirono a questo paradigma e legarono il moto apparente di Altair e Vega a un racconto leggendario.
Nella notte del 7° giorno del 7° mese del loro calendario lunare, che come tutti i giorni di quel calendario, è mobile (solo occasionalmente corrisponde al nostro 7 luglio, p. es. quest’anno è caduto il 7 agosto) queste due stelle, che si trovano ai lati opposti della Via Lattea, sembrano avvicinarsi moltissimo.
Da questo fatto è nata la leggenda delle due stelle che si amano, ma possono incontrarsi solo una volta all’anno.
La leggenda di Qīxì Jié, il giorno del San Valentino cineseMolto tempo fa in una terra lontana viveva un povero pastore di nome Niúláng (in cinese “mandriano”, ndr). Era orfano e trascorreva la sua vita in solitudine, a parte il suo fedele bue, che allevava da quando era un vitello.
Niúláng era solo, ma poteva sempre confidarsi con il suo bue.
Un giorno, mentre stavano sulla riva del Fiume Lungo (in cinese Cháng Jiāng, per noi Yangtze Kiang, ndr) vedendo quanto fosse solo il suo padrone, il bue cominciò a parlare.
"Padrone", cominciò, "Non sono solo un umile bue, io sono la stella Taurus (una stella vicina alla nostra Altair, ndr), bandita dal Cielo e costretta a vivere sulla terra. Vedo che sei solo e ciò mi porta una grande tristezza. Mi hai trattato bene, quindi ti aiuterò. "
Niúláng rimase scioccato ma ascoltò attentamente mentre Taurus parlava.
“Qui vicino c'è uno stagno sacro in cui si bagnano le dee. La dea più bella di tutte, Zhīnǘ (in cinese “tessitrice”, ndr), sarà lì oggi. Se nascondi i suoi vestiti, rimarrà sulla terra e diventerà la tua sposa. "
“Zhīnǘ la Tessitrice? La nipote dell'Imperatore di Giada? ” Esclamò Niúláng. Il bue annuì. La bellezza di Zhīnǘ era famosa quanto la sua reputazione di abile ricamatrice.
Anche se stentava a credere alle parole di Taurus, Niúláng corse allo stagno.
Non appena arrivarono le dee, Niúláng fece come Taurus gli aveva detto. Però, fece frusciare un cespuglio.
Notando Niúláng, le dee gridarono: "Un uomo, un uomo!" E fuggirono.
Zhīnǘ cercò i suoi vestiti ma non riuscì a trovarli. Guardò impotente dall'acqua mentre le altre donne scomparivano.
Niúláng ebbe pietà di lei e si avvicinò alla riva, portando il vestito di Zhīnǘ.
I loro occhi si incontrarono: d’improvviso, il mondo svanì sullo sfondo e tutto si fermò. Niúláng e Zhīnǘ sorrisero timidamente e immediatamente seppero che erano innamorati.
Anni dopo, Niúláng e Zhīnǘ conducevano una felice vita familiare e avevano due gemelli.
Tuttavia, non tutto andava per il meglio. Un giorno, Taurus chiamò Niúláng.
"Il mio corpo mortale sta morendo" tossì Taurus. “Quando me ne sarò andato, fatti un mantello con la mia pelle. Essa dà all'uomo che la indossa il potere di ascendere al cielo. "
Niúláng era addolorato per la morte di Taurus, ma fece come gli aveva ordinato il suo vecchio amico.
La famiglia continuò per un po'a vivere in pace, ma la cosa non era destinata a durare.
All'imperatore di Giada mancava molto sua nipote e la cercava in lungo e in largo. Alla fine, la trovò che viveva con Niúláng, un mortale. La sua rabbia salì così potente che a momenti lo distruggeva.
"Riportala indietro", comandò l'Imperatore di Giada all'Imperatrice del Cielo.
Al ritorno a casa quella sera, Niúláng trovò i suoi figli che gli raccontarono singhiozzando che una vecchia signora aveva portato via la madre.
Niúláng capì immediatamente cosa era successo e non perse tempo: mise i suoi figli in ceste sopra le spalle, tirò fuori la pelle del bue e salì in Paradiso per trovare il suo vero amore.
L'Imperatrice si guardò indietro e vide Niúláng che la inseguiva. Infuriata, estrasse la forcina che le fermava i capelli con cui squarciò completamente il cielo. Un fiume potente esplose dallo squarcio.
"No!" Urlò Zhīnǘ. Pianse amaramente alla vista di suo marito e dei suoi figli sulla lontana riva del fiume, incapaci di attraversarlo.
L'Imperatore di Giada vide le lacrime di sua nipote e fu profondamente commosso.
Sebbene non fosse appropriato che una dea vivesse sulla terra, né che un mortale dimorasse in cielo, l'Imperatore di Giada ebbe compassione e comandò a uno stormo di gazze di formare un ponte una volta all'anno.
Così, da allora, il settimo giorno del settimo mese, gli amanti potevano riunirsi attraverso il fiume argenteo per condividere un solo giorno di felicità.
Alcuni sostengono che Niúláng il mandriano e Zhīnǘ l’abile tessitrice si siano dissolti per il dolore, lasciando solo le loro anime a forma di stelle. Niúláng è la stella Altair e Zhīnǘ è la stella Vega, separate dalla Via Lattea. Nel frattempo, la stella Taurus brilla nelle vicinanze, continuando a sorvegliare il suo fedele amico mandriano.
Edited by Usékar - 6/11/2019, 07:55