Ostraka - Forum di archeologia

Gli Etruschi hanno inventato il prosciutto?

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view post Posted on 6/5/2021, 19:18

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Ieri ho guardato alla TV una puntata di "Ulisse: il piacere della scoperta" di Alberto Angela, sugli Etruschi.

Nel corso del programma è stato detto che gli Etruschi sono stati gli inventori del prosciutto, che vendevano anche ad altri popoli del Mediterraneo, soprattutto ai Greci, che lo apprezzavano molto.
Non ricordo di averlo letto da nessuna parte, ed essendo il prosciutto un prodotto labile e quindi improbabile come reperto archeologico (forse l'osso?), avrei qualche dubbio.

Qualcuno di voi ne sa qualcosa di più?
 
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view post Posted on 6/5/2021, 20:06
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Ma l'osso di prosciutto va cotto assieme ai fagioli! ;) Quindi magari neppure quello resta.

Qui si afferma, senza però documentarla, la stessa cosa:
www.museodellasalumeria.it/il-prosciutto/
https://www.quinewsvolterra.it/volterra-i-...no-etruschi.htm
https://www.webfoodculture.com/prosciutto-...ioni-curiosita/
 
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view post Posted on 6/5/2021, 21:24
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Qui ci sono ipotesi basate su dati ricavati dall'esame dei circa 50.000 reperti ossei di animali rinvenuti nel sito di Forcello, in provincia di Mantova, e su quanto riportato da Varrone e Columella

https://www.ciccus.it/wp-content/uploads/2..._PROSCIUTTO.pdf
 
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view post Posted on 7/5/2021, 04:55
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Riporto un passo da questo lavoro, divulgativo ma sembra ben documentato, scritto a più mani, il capitolo è di Barbara Carmesoni
https://www.archeologica.it/files/products...il%20Volume.pdf pag. 21 (23 del pdf)
<< Gli animali più frequentemente allevati, quindi quelli di cui più spesso veniva consumata la carne, erano i maiali. Data la loro alta prolificità e lo scarso costo dell’alimentazione, potevano essere allevati dalle classi più basse senza costi eccessivi, inoltre il maiale garantisce una buona resa in carne (DE GROSSI MAzzORIN 1985, p. 145). Dal maiale si ricavavano anche prosciutti, di cui gli Etruschi della Pianura Padana (compresi quindi anche gli abitanti del Forcello) erano produttori ed esportatori (DE MARINIS
2007, p. 267)
. >>

Il citato lavoro di Raffaele Carlo De Marinis credo sia questo
DE MARINIS R. C. 2007, Il Forcello nel quadro dell’Etruria padana, in DE MARINIS R. C., RAPI M. (a cura di), L’abitato etrusco del Forcello di Bagnolo San Vito (Mantova: le fasi arcaiche), Firenze 2007 (seconda edizione).

L'intero lavoro è disponibile qui www.academia.edu/10686885/Forcello_le_fasi_arcaiche
ma nella pagina citata si legge solo
<< Oltre al prezioso stagno proveniente dal lontano Occidente, gli Etruschi della pianura padana avranno fornito ai Greci derrate alimentari, come grano e carne di maiale salata >>
che mi sembra un po' poco per affermare che si trattasse di prosciutto, dato anche che in quel lavoro non ho trovato altri riferimenti alla carne di maiale.

Del resto, nella presentazione divulgativa citata all'inizio, a pag. 18 (la 20 del pdf) si legge, a cura di Chiara Gardella,
<< la supposizione che gli Etruschi sapessero già produrre prosciutti >>
che quindi contraddice l'affermazione di Barbara Carmesoni.

Alberto Angela e la sua squadra di lavoro non sono nuovi ad affermazioni che sembrano fatte per attirare l'attenzione, senza essere sufficientemente documentate.
Più di una volta ho sentito delle sparate su Aztechi e Maya che mi hanno lasciato molto perplesso.
 
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view post Posted on 7/5/2021, 10:33
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Argomento interessante questo. Non mi sono mai occupato (né interessato) della questione nello specifico, anche se quello dell'alimentazione nel mondo antico è un settore che mi ha sempre intrigato e su cui possiedo diversa bibliografia a casa. Personalmente avevo letto anch'io dell'esistenza di un prodotto che si sarebbe potuto definire come un "prosciutto" ante litteram almeno presso i Romani, e che sarebbe stato attestato nelle fonti con il nome latino di "perna".

Oltre alle fonti letterarie, conoscevo almeno una attestazione di questo termine anche a livello epigrafico, che sono riuscito a rintracciare su questo sito: https://www.ancientgames.org/ludus-duodeci...e-inscriptions/. Se scorrete troverete una lastra di marmo con inciso sopra una sorta di gioco da tavola, composto da parole che ricordano una specie di "menù di osteria". La lastra proviene dagli scavi urbani di Roma e dovrebbe essere conservata oggi al Muso della Civiltà Romana. Fra le carni elencate si trovano pullum (pollo), piscem (pesce), appunto pernam (prosciutto?) e paonem (pavone).

Non so se possa essere di aiuto, da una breve ricerca in rete mi è saltato fuori questo studio. Non ho modo di esaminarlo tutto nel dettaglio al momento, ma mi sembra che dalle note sia stato fatto un bel lavoro di ricerca filologica, per cui ve lo lascio in link: http://cejsh.icm.edu.pl/cejsh/element/bwme...c/5405-5082.pdf.
 
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view post Posted on 7/5/2021, 12:00
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Che i Romani conoscessero una qualche forma di prosciutto, chiamato genericamente perna che per prima cosa significa "coscia, gamba", vedi lo spagnolo pierna, solo come significato derivato "prosciutto", poi anche "pinna nobilis" in Plinio, un mollusco bivalve la cui forma somiglia alla coscia del maiale, è indiscutibile.
Per es., in Apicio, de re coquinaria, si trovano varie ricette, a parte il fatto che in tutte queste il prosciutto intero, crudo e pare salato viene cotto, assieme a fichi o altri ingredienti che lo rendano dolce, per es. miele, poi gli vengono levate la pelle, il grasso e l'osso e viene servito caldo, accompagnato dai fichi cotti assieme ad esso o dal sugo di cottura.

Secondo il lavoro indicato da Perseo, nell'antica Grecia il prosciutto veniva chiamato kolén (pag. 246, ultimo paragrafo), che come tale non viene riportato dal Rocci, nel quale si trova κὦλον, con il significato di arto, membro del corpo, mano e in special modo piede.

Il problema sollevato da Mario_A è se, come affermato da Alberto Angela, il prosciutto lo conoscessero gli Etruschi.
E secondo quanto scritto da vari autori, compresi quelli che ho citato in precedenza, da questi, tramite l'esportazione, fosse stato fatto conoscere ai greci.
 
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view post Posted on 7/5/2021, 13:54
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CITAZIONE (Usékar @ 7/5/2021, 13:00) 
Secondo il lavoro indicato da Perseo, nell'antica Grecia il prosciutto veniva chiamato kolén (pag. 246, ultimo paragrafo), che come tale non viene riportato dal Rocci, nel quale si trova κὦλον, con il significato di arto, membro del corpo, mano e in special modo piede.

Il problema sollevato da Mario_A è se, come affermato da Alberto Angela, il prosciutto lo conoscessero gli Etruschi. E secondo quanto scritto da vari autori, compresi quelli che ho citato in precedenza, da questi, tramite l'esportazione, fosse stato fatto conoscere ai greci.

Sul dizionario di Franco Montanari, invece, è attestata proprio la voce κωλήν, con significati di "polpaccio" (Eup. 54), "coscia" (Hp. Epid. 7.62), e ancora nel senso di "ossa della gamba" (Aristot. HA. 516b 1). Anche alla voce κὦλον è tuttavia inserito il significato di "zampa" (di animali), generalmente usato al plurale (come in Plat. Tim. 91e e in Aristot. HA. 498a 3).

Ciò premesso, come già detto, io ho girato quel pdf senza averlo letto tutto e non sapevo se affrontasse (o instradasse verso) la questione della produzione di prosciutti anche nell'Etruria preromana.

Rifletterei tuttavia su un paio di dati, che secondo me dovrebbero essere considerati nella discussione generale sul tema:
1) in primo luogo c'è la questione terminologica, che vede in "prosciutto" il nome proprio della coscia (nello specifico, quella del maiale), intesa in un'accezione meramente anatomica, non solo in senso moderno, ma forse anche già in antico (tanto che il Castiglioni Mariotti, alla voce perna, riporta come primo significato "coscia" - di uomo o di animale, Plin. - e solo al secondo posto mette "prosciutto", nel senso di carne affumicata - fumosa perna, Hor.). Dunque il problema potrebbe essere banalmente legato a una questione di lettura delle fonti e, in seconda battuta, di comunicazione: gli antichi potrebbero aver consumato perna/prosciutto nel senso di coscia di maiale, sicuramente trattata in qualche modo da favorirne la conservazione, ma non necessariamente sempre e comunque processata nello stesso modo (alcuni autori parlano di carne salata, ma Orazio, appunto, introduce anche la possibilità dell'affumicatura);
2) Il fatto che ancora nel I secolo d.C. i Romani apprezzassero soprattutto i "prosciutti" della Gallia Transalpina mi fa pensare che la conservazione della carne di maiale (e della coscia in particolare) attraverso i metodi più differenti - salagione, affumicatura etc. - non debba essere necessariamente stata un'invenzione romana, ma possa virtualmente esser stata adottata da molti altri popoli antichi, che con lo stesso procedimento conservavano magari anche altri tagli di carne (o pesce).

Nel merito: non ho alcun dato certo alla mano per affermare o negare oggi che gli Etruschi producessero, consumassero ed esportassero carne di maiale disidratata e salata già nel VI-V secolo a.C. (e la storia dell'alimentazione e della gastronomia è piena di aneddoti che, a un'analisi più approfondita, si rivelano privi di fondamento), ma questa cosa nello specifico per me non sarebbe certo inverosimile. E non lo dico assolutamente per prendere le parti di Alberto Angela (conduttore televisivo molto bravo, ma forse eccessivamente idealizzato e mitizzato): l'errore, infatti, potrebbe essere insito banalmente nel nostro modo di intendere la parola e il concetto di "prosciutto" (immaginandoci gli antichi a ingozzarsi anacronisticamente di vaporose fettine di Parma e San Daniele), e ancor più dei media, che ci portano a compiere questo tipo di errori, perché usano specifici termini con leggerezza, senza aiutare il pubblico a comprenderli.
 
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view post Posted on 7/5/2021, 15:55

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Vi ringrazio per le vostre pronte risposte.

Quindi possiamo ritenere verosimile che gli Etruschi possano aver iniziato la tradizione della carne salata e/o essicata e/o affumicata di maiale, che poi, attraverso i Romani e più tardi nel Medioevo, sia all'origine del prosciutto e del guanciale come li conosciamo adesso (trovo molto pertinente l'osservazione di Perseo).

Interessante il riferimento alla Gallia. Sappiamo che gli Etruschi hanno introdotto per primi la coltivazione della vite e dell'arte di fare il vino in Gallia. Può darsi che abbiano anche introdotto l'arte di conservare la carne di maiale mediante salatura ed essicamento (e/o affumicatura)




CITAZIONE (Usékar @ 7/5/2021, 05:55) 
Alberto Angela e la sua squadra di lavoro non sono nuovi ad affermazioni che sembrano fatte per attirare l'attenzione, senza essere sufficientemente documentate.
Più di una volta ho sentito delle sparate su Aztechi e Maya che mi hanno lasciato molto perplesso.

Sono d'accordo. Anch'io ho rilevato errori storici di una certa entità in alcuni dei suoi programmi. Comunque sono dei bei programmi che guardo sempre volentieri
 
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view post Posted on 7/5/2021, 16:16
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Forse, ma è solo una mia ipotesi che andrebbe controllata, gli Etruschi non furono tanto i primi a conservare la carne suina con la salatura e/o l'affumicazione, ma furono quelli che la esportarono. Naturalmente all'esportazione si prestano piuttosto le parti più pregiate, come sembrerebbe dimostrare l'assenza constatata deile ossa degli arti posteriori.
 
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view post Posted on 7/5/2021, 17:05
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CITAZIONE (Mario_A @ 7/5/2021, 16:55) 
Quindi possiamo ritenere verosimile che gli Etruschi possano aver iniziato la tradizione della carne salata e/o essicata e/o affumicata di maiale, che poi, attraverso i Romani e più tardi nel Medioevo, sia all'origine del prosciutto e del guanciale come li conosciamo adesso (trovo molto pertinente l'osservazione di Perseo).

A dispetto dell'avanzamento degli studi, quello della storia dell'alimentazione e della gastronomia è, ancora oggi, credetemi, un vero e proprio campo minato, pieno zeppo di errori, fraintendimenti e aneddoti creati talvolta ad hoc per nobilitare le origini di un determinato piatto o prodotto, che inspiegabilmente ancora si tramandano di libro in libro.

Gli Etruschi, poi, sono un popolo a cui è stato spesso attribuito più di quello che probabilmente hanno davvero realizzato (in forza anche dell'assenza di fonti scritte di prima mano); e in questo, anche la cucina ha avuto la sua parte. Tenni fra l'altro una relazione al Museo Archeologico di Dicomano (FI) nel 2018 su questo argomento specifico, dove non toccai la questione del prosciutto, ma ne affrontai molte altre, per certi versi assai più strampalate.
Un caso eclatante che mi viene in mente, per esempio, è quello degli Etruschi "mangiatori di maccheroni", la cui arte nella lavorazione della pasta, secondo la pubblicazione di uno studioso della metà del secolo scorso (peraltro, edita su una rivista di settore), si sarebbe potuta ricostruire a partire da alcune decorazioni della celebre Tomba dei Rilievi di Cerveteri (IV secolo a.C.). Peccato che lo studioso in questione abbia palesemente scambiato una (possibile) mazza per un mattarello e una tabula lusoria (usata quindi per il gioco) per una spianatoia per pasta... E potrei proseguire ancora, raccontandovi le cose più assurde, ma finirei in OT.
 
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view post Posted on 7/5/2021, 17:20
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Sugli errori dei media sono d'accordo.
Ma non da meno sono gli errori dei divulgatori e degli stessi archeologi, questi ultimi errori e/o omissioni più o meno voluti, al fine di rendere più "appetibile" al pubblico la notizia del ritrovamento di un reperto particolare..

Cito due esempi, uno dei quali Perseo forse lo ricorda ed è in questa discussione

https://ostraka.forumfree.it/?t=55917995

della quale c'è un seguito qui, dove si precisano altri particolari sul corredo funebre

https://www.vanillamagazine.it/l-uomo-di-g...20suo%20interno.

La stessa rivista da cui è partita la discussione precedente, nell'ultimo numero in edicola, riporta l'abstract di un articolo pubblicatonel n.ro 177 di British Archaeology.
Il titolo è "Messico e Costa Rica mai così vicine" e nell'abstract si parla del ritrovamento nella località di Las Mercedes di una statua che somiglia ai chacmool di Tula e Chichén Itza.
Nell'abstract si legge "Un chacmool ... è stato scoperto per la prima volta in Costa Rica, nel sito di Las Mercedes."
Come ormai penso tutti sappiate, la mia attenzione è focalizzata proprio sulle culture precolombiane del Costarica.

Nell'abstract è correttamente precisato che il sito in questione è noto agli archeologi dal XIX sec.
Quello che gli autori forse non sanno, o comunque non precisano, forse per convenienza al fine di dare maggiore importanza alla notizia (penso male?) è quanto vado a illustrare.
I reperti di quel sito vennero rinvenuti quasi tutti durante gli scavi per la costruzione della "ferrovia del caffè", sul versante caribico del paese e vennero raccolti da Minor C. Keith, uno degli ingegneri che dirigevano i lavori tra il 1872 e il 1890.
Si tratta di 16.803 pezzi, conservati a New York, in parte all'American Museum of Natural History e in parte all'American Indian, Heye Foundation.

Nel 1925 J. Alden Mason, un antropologo e archeologo statunitense, pubblicò uno studio su parte dei reperti, intitolato Costa Rican Stonework: the Minor C. Keith Collection, a cura dell'AMNH, vol. 39, part. 1, di cui posseggo la ristampa del 1944.
Bene, a pag. 257 viene descritta una figura illustrata nella tav. 35c e questa figura, definita da Mason "of unique concept and tipe, majestic size and exceptional interest ... and the analogy with the Chacmool figures of octli gods from the Toltec-Mexican-Maya region is obvious."

Ora, io sono un modesto hobbista, ma quel lavoro me lo sono letto anni addietro e quando ho letto l'abstract in questione, mi sono ricordato di questo particolare e sono andato a rintracciarlo.
Tra l'altro, la scultura descritta da Mason è molto più importante, iconograficamente parlando, di quella scoperta recentemente.
Ci vado leggero: credo che gli archeologi che hanno scritto il lavoro al quale si riferisce l'abstract si sarebbero dovuti documentare meglio.

OT
Incidentalmente, il governo del Costarica non fu in grado di pagare Minor Keith e quindi gli concesse l'uso per 99 anni di 3200 kmq di terreni, sui quali Keith impiantò grandi bananeti, che utilizzavano la ferrovia per il trasporto dei frutti fino al porto di Limon. A questo proposito, Keith fondò una compagnia per il trasporto delle banane negli USA e con questo divenne uno dei fondatori della United Fruit Company, delle cui vicende e dei danni causati al patrimonio archeologico del paese centroamericano, e non solo, ho parlato dettagliatamente qui, secondo post https://ostraka.forumfree.it/?t=55634484
 
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view post Posted on 10/5/2021, 12:20
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[QUOTE=Perseo87,7/5/2021, 14:54 ?t=78469078&st=0#entry649797012]
CITAZIONE (Usékar @ 7/5/2021, 13:00) 
Secondo il lavoro indicato da Perseo, nell'antica Grecia il prosciutto veniva chiamato kolén (pag. 246, ultimo paragrafo), che come tale non viene riportato dal Rocci, nel quale si trova κὦλον, con il significato di arto, membro del corpo, mano e in special modo piede.

Ho dato un'occhiata anche allo Schenkl-Brunetti che, inopinatamente, cita sia κὦλον che κωλήν, con le stesse definizioni che hai dato tu.
Anzi, a proposito di κωλήν dice: l'osso dell'anca colla sua carne; coscia; presciutto. Plut. (Plutarco, immagino, quindi siamo nel I o II secolo).
 
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