CITAZIONE (alizan @ 8/1/2022, 20:13)
. . . Nel 2017 la prima segnalazione ebbe una risposta negativa, nel senso che l'unico reperto non venne ritenuto attendibile. Promisero però una visita dopo che allegai loro altre immagini di reperti ritrovati durante uno scavo per la posa di tubi di irrigazione. Nessuna risposta. Il sindaco del paese, interessato alla questione, chiamò un archeologo locale, il quale mi fece una visita di 15 minuti, vide i reperti e dopo attenta meditazione sostenne che le asce erano tutte della medesima forma "perché io avevo raccolto pietre tutte della stessa forma". . .
Grazie, questo è importante.
Quindi, in estrema sintesi, l'Archeologia "ufficiale" e le Autorità locali:
1)
sono state informate;
2) non sono rimaste inerti, ma
hanno esaminato i reperti;
3)
non confermano affatto quanto tu sospetti riguardo alla loro natura di reperti archeologici, anzi tendenzialmente la negano (e la negano decisamente perlomeno riguardo alla datazione che tu proponi).
A questo punto io mi chiedo: ma perché con delle risposte in tale direzione continui a puntare sulla eventualità più difficile, cioè quella di artefatti risalenti ad un'epoca antropica tanto remota?
Ti sei posto -in termini di metodo- il dubbio che un oggetto con una certa forma complessiva se veramente artefatto dovrebbe -ad una osservazione più attenta- presentare tracce di "lavorazione" o più semplicemente distacchi di porzioni di pietra effettuati intenzionalmente per dare quella forma? E che se un oggetto fosse stato usato in qualche modo specifico forse qualche traccia di consunzione (o di rottura) dovrebbe poterla mostrare?
E soprattutto, come farebbe in un contesto del genere un
soliflusso o come dir si voglia a portare alla luce oggetti del genere in tale concentrazione e quantità? Voglio dire chi o che cosa li avrebbe precedentemente interrati?
L'idea che la massima parte di ciò che hai filmato sia stata da te semplicemente selezionata sulla base di una forma che ti pareva (erroneamente) familiare, ma senza altra ragione, viene a chiunque abbia un minimo di competenza in materia, ma questo è perfettamente normale, è quello che capita sempre per la massima parte degli oggetti quando qualche appasionato locale ci mostra quello che pensa di aver trovato in giro. La massima parte.
Mi pare -spero di non confondermi- che in una precedente discussione io stesso avessi suggerito di contattare una buona associazione di volontariato (non una associazione di studiosi, ma proprio di quelle che "dal basso" si prendono cura per spirito civico e nel rispetto delle Leggi dell'Archeologia locale).
Forse sarebbe ancora una buona idea.
Contemporaneamente fai però anche mente locale ai danni che potrebbero esere causati dal diffondere con toni di certezza notizie sul
web che sai essere al momento univocamente smentite dagli esperti.
Non voglio dire che ti devi autocensurare, ma magari essere un po' più imparziale nel presentare la cosa, del tipo
. . . gli Archeologi che li hanno visti dicono che io mi sbaglio, ma io sono ancora convinto per questo e per quell'altro motivo etc. etc.