Ostraka - Forum di archeologia

Archeologia e antropologia, questioni di metodo.

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view post Posted on 8/11/2023, 17:05

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Però personaggi del genere sono comparsi anche in altre discussioni sulla civiltà nuragica, specialmente nel precedente forum "Archeologia Italiana", dove, ogni discussione sull'argomento veniva inondata dai post di un noto fantarcheologo sardo, veramente instancabile nella sua attività di blogger, conferenziere e scrittore, fissato con i Popoli del Mare e gli Sherden = Sardi Nuragici che avrebbero dominato tutto il Mediterraneo etc.

Invece, "Le Colonne d'Ercole", avevano attratto l'interesse di personaggi della cultura italiana e dell'Accademia dei Lincei. Fatto che mi sembra come minimo singolare (e preoccupante). Probabilmente è la forza delle public relations
 
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view post Posted on 13/11/2023, 17:37
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Ho riletto or ora un interessante articolo, datato ottobre 2014, di Daniele Manacorda, all’epoca ancora docente di Metodologie della ricerca archeologica nella Università di Roma Tre, attualmente consigliere di amministrazione del Parco archeologico del Colosseo e della Soprintendenza speciale ABAP di Roma e membro della Commissione scientifica delle Scuderie del Quirinale.
Per questo torno sull’argomento New Archaeology ovvero archeologia processuale, come è stata battezzata dagli archeologi europei.

Manacorda, nel corso di una breve illustrazione delle “visioni” che hanno
avuto vigore nelle ricerche storiche e archeologiche
parte da quella che lui chiama visione diffusionista, contrapposta alla precedente ottocentesca e colonialista visione eurocentrica, proseguendo così

Le critiche anitdiffusioniste, elaborate in particolare dall’<<archeologia processuale>>”
sostituiscono
“al diffusionismo una teoria generale secondo la quale le società umane seguirebbero tendenzialmente tutte le stesse leggi evolutive …. Ma questa visione, fondata su un bagaglio di presunte leggi del comportamento umano, che anche le scienze dure non riconoscono più nemmeno nei fenomeni della natura, non era priva di condizionamenti ideologici (forieri di atteggiamenti nazionalistici).
…. Oggi, infatti, sempre più riconosciamo anche alle vicende storiche quelle caratteristiche di casualità e imprevedibilità associate per l’evoluzione biologica, che ha abbandonato l’idea dell’esistenza di un progresso lineare, del quale la nostra specie rappresenterebbe il culmine
”.

Credo che oltreoceano siano rimasti appunto alla New Archaeology e interpretino i termini Pre-Historical Archaeology e Historical Archaeology nella maniera restrittiva che ho evidenziato in precedenza.
E mi pare che Manacorda abbia espresso in termini molto chiari quanto “teme” LA: se questo tipo di approccio si diffonderà anche in Europa teme che possa alimentare derive pericolose.

Giova ricordare che anni fa alcuni esponenti di picco tra i politici della attuale UE, che al tempo ancora non esisteva, portarono avanti l’idea della Unione Europea delle Regioni, in opposizione a quella degli Stati, idea alimentata dai movimenti separatisti presenti in molti stati membri dell’attuale UE.

Ne elenco alcuni:
Bretagna
Paesi Baschi con la riunificazione a quelli spagnoli, già largamente autonomi, di quelli francesi, che occupano 3 regioni storiche: Labourd, Soule e Basse Navarre
Catalogna
Fiandre e Vallonia, che già hanno due parlamenti separati e la soddisfazione di far dichiarare quella belga una “monarchia costituzionale federale”, in pratica una antinomia.
Nel Regno Unito, ormai fuori dalla UE, all’epoca reclamava l’indipendenza almeno la Scozia, che già ha un suo parlamento, una sua banca centrale e batte moneta, e forse anche il Galles.
Per non parlare dei nostri Bonapartisti, Süd Tirolesi, i già citati Sardi e quant’altri, vedi il fatto che l'indipendentismo siciliano di Finocchiaro Aprile ha ancora degli epigoni.

Tutto questo ha portato alla costituzione in ambito UE del Comitato europeo delle Regioni, CdR - European Union, un organo consultivo dell'UE composto da rappresentanti eletti a livello locale e regionale provenienti da tutti i 27 Stati membri. Attraverso il CdR essi possono scambiarsi pareri sulle norme dell'UE che incidono direttamente sulle regioni e sulle città.
In pratica, un contentino ai movimenti separatisti, che sono in alcuni casi elettoralmente molto potenti e i cui esponenti sono eletti nelle liste di partiti di dimensione nazionale.

Penso che il timore di LA non sia infondato: l’attecchire in Europa della visione della New Archaeology potrebbe “dar da mangiare” a questi movimenti, al loro revanscismo culturale e in definitiva a intolleranze reciproche.
 
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view post Posted on 14/11/2023, 10:22

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Non conoscevo tutte queste scuole di pensiero in seno all'archeologia.
Personalmente vedo molto positivamente un'evoluzione scientifica degli studi sulle popolazioni e culture antiche. Quindi, ben vengano studi che, oltre alla cultura materiale, delle popolazioni antiche mi dicano anche cosa mangiavano, dove erano vissuti, che malattie avevano, da quali gruppi umani discendevano etc.

Quando leggo gli studi fatti su Ötzi, mi interessa tutto quello che è stato scoperto sul di lui, sul suo periodo, come viveva, il fatto che appartenesse ad una popolazione anatolica che è immigrata in Europa portando la rivoluzione neolitica, etc.

Mi interessa la qualità scientifica di questi studi, non la loro classificazione (archeologia, antropologia, genetica, etc.)

E non credo molto che studi di questo genere possano avere un impatto significativo sui nazionalismi o regionalismi europei, che hanno ben altra origine.
 
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view post Posted on 14/11/2023, 14:27
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (Mario_A @ 14/11/2023, 10:22) 
E non credo molto che studi di questo genere possano avere un impatto significativo sui nazionalismi o regionalismi europei, che hanno ben altra origine.

Sul fatto che abbiano ben altra origine sono d'accordo, tuttavia non è da escludere che i new archaeologists possano dare aria al vento che spira tra i suprematisti, di qualunque colore siano...
In effetti LA considera solo prudenza in merito: del resto la New Archaeology, o archeologia processuale,in Europa sta per essere del tutto sostituita da un pensiero differente, che pur non avendo ancora nome, si è posto il problema e il cui contenuto è riassunto nelle ultime parole di Mancorda che ritrascrivo

"Oggi, infatti, sempre più riconosciamo anche alle vicende storiche quelle caratteristiche di casualità e imprevedibilità associate per l’evoluzione biologica, che ha abbandonato l’idea dell’esistenza di un progresso lineare, del quale la nostra specie rappresenterebbe il culmine"

A questo proposito, sarebbe interessante leggere
L'America dimenticata. I rapporti tra le civiltà e un errore di Tolomeo - 2014
di Lucio Russo, matematico e fisico attualmente docente di calcolo delle probabilità all'Università di Roma Tor Vergata e allo stesso tempo studioso delle scienze ellenistiche e della loro storia
www.mat.uniroma2.it/~russo/curriculum.pdf

PS: i matematici si interessaano di tutto :lol: :lol: :lol: ;)
 
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view post Posted on 14/11/2023, 16:17

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CITAZIONE (Usékar @ 14/11/2023, 14:27) 
A questo proposito, sarebbe interessante leggere
L'America dimenticata. I rapporti tra le civiltà e un errore di Tolomeo - 2014
di Lucio Russo, matematico e fisico attualmente docente di calcolo delle probabilità all'Università di Roma Tor Vergata e allo stesso tempo studioso delle scienze ellenistiche e della loro storia

C'era stata una discussione in questo forum su uno studio di Lucio Russo e sulle ipotetiche conoscenze sull'America in Età Ellenistica
https://ostraka.forumfree.it/?t=60463574
 
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view post Posted on 14/1/2024, 18:47
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Riapro questa discussione perché sul numero attualmente in edicola di una nota rivista italiana che si occupa di archeologia è comparso un inserto all'interno di un lungo articolo sul sito di Mormont, nel cantone di Vaud, in Svizzera.

Le indagini archeologiche svoltesi in questo sito hanno dato risultati sorprendenti, in quanto si pensava che fosse stato occupato dagli Elvezi Tigurini almeno dal II sec. a.C., mentre i reperti trovati non confermano questa "credenza", perché sono attribuibili a una generica popolazione celtica, non esattamente identificabile.

L'inserto è a cura di Daniele Vitali, probabilmente il più ferrato studioso italiano della cultura celtica, già titolare della cattedra di Archeologia e Antichità Celtiche all'Università di Bologna e attualmente docente di Archeologia Classica all'Università della Borgogna a Digione, il quale ha tradotto l'articolo principale, dal titolo Celti in Svizzera: tutti i misteri del Mormont, articolo del quale è anche co-autore.

Premetto che nell'inserto Vitali inizia con lo spiegare che il nome Elvezi è attestato da un graffito all'interno di una ciotola etrusca trovata nel 1986 durante uno scavo stratigrafico di emergenza effettuato nei pressi di Mantova.
Il graffito, in alfabeto etrusco, si legge ELUVEITIE, dizione etrusca per "l'Elvezio", è datato tra il 300 e il 275 a.C. ed è la più antica attestazione di questo nome.

Copio quanto scritto nelle ultime righe dell'inserto:

Diritto all'identità
Sarà interessante notare che a distanza di 2300 anni iil nome Eluveitie viene adottato da un gruppo musicale folk metal svizzero, formato nell'inverno 2002 - 2003 da Chrigel Glanzmann che in un'intervista spiegava le ragioni di tale scelta:
<< Un tributo alla cultura e alle tradizioni di una civiltà che ha vissuto negli stessi posti in cui vivo ora io, quello nei quali sono cresciuto. Gli Eluveitie vogliono essere il simbolo odierno di un passato da non dimenticare mai.>> Il che significa - soprattutto guardando alle (pre)potenze che vogliono imporsi ancora in terre a noi vicine - resistenza a oltranza contro l'annullamenti delle identità, contro l'eliminazione delle radici, della storia, dell'arte e della cultura, per finire con quella della sovranità su un territorio che appartiene a chi lo vive e lo coltiva da secoli.

Mi sembra molto chiaro che Vitali condivide il contenuto delle parole di Glanzmann e abbia una visione diametralmente opposta a quella di LA.
 
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view post Posted on 26/1/2024, 11:15

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Non mi è molto chiaro il nesso tra le scoperte archeologiche descritte nell'articolo e la citazione delle opinioni di un gruppo musicale svizzero che sarebbero condivise da Vitali.

Il leader del gruppo, Glanzmann, dichiara di aver chiamato il gruppo musicale Eluveitie, in omaggio alla civiltà che ha vissuto nella sua terra 2300 anni prima, e della quale quindi Glanzmann parrebbe identificarsi come discendente.
Invece le scoperte archeologiche citate indicherebbero una colonizzazione da parte di un'altra civiltà differente dagli Elvezi.
In che senso Vitali condividerebbe i concetti espressi da Glanzmann?
Onestamente non ho capito la visione di Lavori Archeologici.
 
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view post Posted on 26/1/2024, 17:45
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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In effetti il nesso non si capisce, ma a me sembra molto chiaro quanto scritto da Vitali nelle ultime 3 righe, dopo la chiusura delle parole di Glanzmann

Il che significa - soprattutto guardando alle (pre)potenze che vogliono imporsi ancora in terre a noi vicine - resistenza a oltranza contro l'annullamenti delle identità, contro l'eliminazione delle radici, della storia, dell'arte e della cultura, per finire con quella della sovranità su un territorio che appartiene a chi lo vive e lo coltiva da secoli.

Queste sono parole di Vitali, un archeologo di fama e di valore, visto il suo curriculum, non di Glanzmann, un musicante locale e a noi sconosciuto.

Condivisibili o meno che siano le sue parole, Glanzmann rivendica con esse un suo legame con il territorio e con le genti che lo abitarono, benché non specifichi di che tipo di legame parli.

Ma la chiosa di Vitali a me sembra riconoscere la validità del ragionamento, dato che inizia scrivendo "il che significa", sviluppando e chiarendo quello che è il significato delle parole del "musicante" e scrivendo di "resistenza a oltranza contro l'annullamento ... della sovranità su un territorio che appartiene a chi lo vive e lo coltiva da secoli", riferendosi a chi ci vive oggi: più condivisione di questa delle parole di Glanzmann ...

Da quel che capisco, LA sta dicendo che condividere una siffatta visione in archeologia (e non solo) potrebbe essere pericoloso in quanto porterebbe all'avvio di una deriva razzista.
 
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view post Posted on 27/1/2024, 18:31

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CITAZIONE (Usékar @ 26/1/2024, 17:45) 
Da quel che capisco, LA sta dicendo che condividere una siffatta visione in archeologia (e non solo) potrebbe essere pericoloso in quanto porterebbe all'avvio di una deriva razzista.

Come avevo cercato di spiegare nei miei precedenti post, ho una mia opinione diversa da Lavori Archeologici. La scienza (l'archeologia, la genetica, ma anche la fisica etc.) produce conoscenza.

Questa conoscenza può essere usata per il nostro progresso, ma anche per fini meno nobili.

Non dobbiamo certo fermare la conoscenza scientifica per paura di chi vorrebbe farne un uso distorto. Dobbiamo cercare di prevenire e/o combattere quest'ultimo.
 
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view post Posted on 27/1/2024, 18:46
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Sono d'accordo con te, Mario, chi non sembra esserlo e ancor di meno sembra d'accordo con LA è Vitali
 
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view post Posted on 27/1/2024, 19:10
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Sono anch‘io d‘accordo; però la storia insegna che la scienza, o qualcosa che si voleva chiamare così e si spacciava per scienza, fu utilizzata come giustificazione di azioni politiche tra cui anche il razzismo. Senza arrivare a questi estremi va constatato che rimanendo nell‘ambito archeologicco e storico in Italia vi è stata „un‘orgia di insensata romanità“ come fu definita relativamente alla sottovalutazione degli elementi celtici nell‘area cisalpina.
 
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