| Non mi pare che questo atteggiamento, questa linea di pensiero sia riconducibile alle sole Americhe, sarebbe una affermazione riduttiva che non tiene conto di quanto succede in giro per il mondo.
Cito qualche esempio.
Ai Palestinesi attuali viene messo in testa di essere i discendenti dei Filistei, da cui l'arabo etnonimo Filasṭīnī, vedi al-Fatah, più correttamente al-Fatḥ, il Risveglio, che viene da FATH, che leggendo come fanno gli arabi da dx a sx è HATF, cioè l'acronimo di Ḥarakat al-Taḥrīr al-Filasṭīnī, Movimento di Liberazione Palestinese, ovvero OLP, in opposizione alle varie Aliyah, in particolare la Aliyah Bet o Aliya clandestina (bet è in ebraico la b, per indicare 2a e sta per Ha'apala, cioè clandestina) e ancor di più al Kibbutz Galuyot, la Riunione degli Esuli, quella iniziata nel 1948. I risultati di questo modo di vedere le cose li abbiamo davanti agli occhi, guardando i notiziari televisivi, che ormai evito accuratamente.
La campagna contro le statue dedicate in Gran Bretagna a Cecil Rhodes: non a caso l'ex colonia chiamata Rhodesia oggi si chiama Zimbabwe, derivante dal Great Zimbabwe, la città fortificata medievale che si trova nel territorio di quello stato e che ha dato origine alla credenza da parte degli abitanti di essere i discendenti diretti della popolazione che espresse la relativa cultura.
L'attuale aristocrazia cinese si crede discendente diretta degli antichi Han, oltre che l'ufficiale nome 中华, Zhōnghuá cioè La Terra al Centro, intendendo Centro dell'Universo, vene detta anche 汉族 Hànzú cioè Nazione Han. Su iniziativa del governo cinese attuale sono riprese le ricerche di nuovi resti (nuovi perché quelli trovati negli anni 1923-1927 sono scomparsi) di quell'essere che a suo tempo venne battezzato Sinanthropus Pekinensis, oggi divenuto Homo erectus pekinensis, la cui esistenza dimostrerebbe che l'evoluzione degli ominidi avvenne "a candelabro" secondo l'ipotesi regionalistica, che vede svilupparsi, dopo l'Homo ergaster, un diverso Homo per ogni continente: Cro-magnon e poi Sapiens Sapiens in Europa, Pekinensis in Asia centrale, cioè Cina e così via. L'iniziativa governativa non si limita a questo: alimenta una linea di pensiero che cerca di dimostrare che l'archeologia di Europa e Asia è pura invenzione dei bianchi, per occultare il fatto che tutto lo sviluppo culturale del genere Homo è solo cinese: le piramidi, Knossos, Micene, Hissarlik, il teatro di Epidauro e tutti gli altri, il Colosseo e i vari anfiteatri colossali a Verona, Nimes, Spalato... tutti costruiti dagli archeologi contemporanei per offuscare la grande civiltà cinese.
In Giappone ci sono movimenti analoghi, i Russi sono convinti anche loro che tutte le grandi invenzioni dell'umanità fino al XIX sec. sono (indicativo presente, non congiuntivo, quindi affermazione) avvenute nel loro territorio.
Mi sembra sia sufficiente.
Personalmente, seguendo uno vecchio scritto di Luigi Luca Cavalli Sforza, mi diverto ad affermare che sono un Retho. Questo in base alle caratteristiche genetiche mie, di mio fratello, di mia madre, della mia prozia e del mio nonno materni e alla zona di provenienza della famiglia: secondo quello studio del famoso genetista, pubblicato su Scientific American ben prima dell'avvento della sequenziazione del genoma, sarebbero indicative di caratteri tipici delle popolazioni alpine e dell'Atlante nordafricano precedenti l'arrivo nell'Italia settentrionale del Popolo dei Kurgan.
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