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Si tratta di qualcosa di assai diverso e non paragonabile. La sirenetta è esposta al pubblico all‘aperto, i furti al British Museum (e in chissà quanti altri certo non solo in Granbretagna) sono avvenuti ad opera di dipendenti del museo stesso, ed ora viene alla luce come un gran numero di reperti non siano neppur mai stati catalogati e quale mole di lavoro, praticamente impossibile da evadere, la catalogazione dei reperti comporti. Che nei depositi dei musei, o di certi musei, i reperti siano più o meno abbandonati in condizioni tali che uno studio degli stessi divenga impossibile, dato che, per fare un esempio, le cassette in cui sono stati deposti si sono sfasciate e i reperti si sono mescolati a quelli di diverse provenienze, non è una novità. Qualche museo, tra cui quello Egizio di Torino, ha almeno parzialmente reso visibili i depositi al pubblico. Un‘iniziativa certo lodevole.
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