Ostraka - Forum di archeologia

Posts written by Usékar

view post Posted: 22/2/2024, 14:15 La misteriosa crisi della società Maya alla fine del IX sec - America Centrale
Il caso di Cancuén è paradigmatico, non solo per quanto ne ho scritto sempre 12 anni addietro, vedi https://ostraka.forumfree.it/?t=60365696, bensì anche per quanto si può ipotizzare sia accaduto.

A Cancuén si verificò qualcosa di non registrato nelle altre città Maya abbandonate tra l’VIII sec. e la fine del IX.
Forse qualcosa di simile si può essere verificato a Copàn, ma le testimonianze rilevate, in termini archeologici, non mostrano fatti così drammatici come quelli testimoniati a Cancuén.

Inizio con il precisare quale era il ruolo svolto da Cancuén prima dei fatti che ridescriverò più avanti.
Questa città si trova nella sotto-regione del Río de la Pasión in Guatemala, nel dipartimento di Petén e pur non essendo una città di dimensioni pari a Calakmul e Tikal, fu una città importante nel periodo classico, raggiungendo il maggiore splendore tra il VII sec. e l’VIII.
Taj Chan Ahk, forse il più importante dei suoi governanti, fece costruire nel 770 un palazzo che si estendeva per oltre 23.000 m² e possedeva 200 stanze, forse fu il più grande palazzo costruito dai Maya.
Cancuén era un centro commerciale importante per la sua strategica posizione, specializzato nello scambio di materiali come giada, pirite e ossidiana,.
Sorse presso il Rio de la Pasion, che nasce nei monti dell’Alta Verapaz, nell’odierno Gautemala ed è affluente del Rio Usumacinta, importantissimo fiume che attraversa o passa nelle vicinanze di importanti antiche città Maya, con Dos Pilas, Altar de Sacrificios, Bonampak, Yaxchilan, Piedras Negras, Ceibal, Pomonà e altre ancora.

Il Pasion era navigabile in canoa sin quasi a partire dal tratto più alto e passa accanto alla Sierra de las Minas, lett. Catena dei Monti delle Miniere, dalla quale provenivano i materiali elencati.
Prima di confluire nell’Usumacinta passava per Cancuén, dove c’era il mercato all’ingrosso delle merci trasportate.
In particolare, la preziosa e bellissima giada estratta dai monti della Sierra de las Minas che circondano la Valle del rio Motagua, veniva in gran parte trasportata a Cancuén utilizzando il Rio de la Pasion mentre il restante veniva trasportato verso il Caribe, per mezzo del rio Motagua, raggiungendo l’attuale Bahia de Omoa, dove veniva imbarcato per essere trasportato nell’attuale Belize e da lì verso lo Yucatàn.

A Cancuén la giada veniva sgrezzata e in parte lavorata, quindi avviata al commercio attraverso l’Usumacinta: era dunque una città molto ricca, grazie ai suoi commerci, ma come al solito c’era una grossa disparità tra la ricchezza della classe nobiliare e dei mercanti e la povertà degli artigiani e dei contadini.

Come ho scritto in uno dei post precedenti, gli scavi archeologici in quel sito hanno portato alla scoperta di un massacro di tutti i membri della nobiltà, i resti dei cui corpi fatti a pezzi sono stati trovati all’interno di un chultun, una struttura sotterranea e impermeabilizzata con argilla che in origine serviva da serbatoio per l’acqua.
Il massacro avvenne intorno all’anno 800.
Particolare molto importante: i polsi, le caviglie e il collo delle persone smembrate sono stati gettati nel chultun con ancora addosso i gioielli in giada.

Il sovrano e la sua moglie principale furono seppelliti a parte, in una fossa poco profonda: i loro corpi non furono smembrati e furono sepolti con tutti i loro gioielli, si pensa in gran fretta, data la scarsa profondità della fossa, ad opera di qualche sacerdote scampato al massacro, che aveva potuto in qualche modo riscattare i due corpi.

Al di fuori del chultun vennero ritrovati, abbandonati al suolo senza essere stati sepolti, i resti dei corpi di alcune persone “comuni”: mentre resti scheletrici rinvenuti nel chultun e nella fossa mostravano segni di una corretta e abbondante alimentazione, quelli dei “comuni” mostravano segni evidenti di denutrizione e di malformazioni ad essa dovute.

Gli archeologi ipotizzano che vi sia stata una ribellione dei “comuni” che li portò a uno scontro all’ultimo sangue con la nobiltà, scontro che si concluse con la vittoria dei “comuni” che si vendicarono sui corpi degli sconfitti, smembrandoli e gettandone i pezzi nel chultun.

Perché i “comuni” si ribellarono e riservarono all’élite una fine così violenta?
Alla prossima puntata…
view post Posted: 21/2/2024, 18:08 La misteriosa crisi della società Maya alla fine del IX sec - America Centrale
A distanza di 12 anni dall’ultimo mio post, riprendo l’argomento.

Ci sono diversi aspetti che non ho trattato in precedenza.

Il primo, poco noto, è il ruolo che ebbe la cultura teotihuacana nello sviluppo di alcune tra le maggiori città–stato della vastissima zona chiamata Petén, in particolare Tikal, nome recente dell'antica Yax Mutal.

Questa città è una delle più grandi e spettacolari tra quelle create dai Maya nel Periodo Classico: venne fondata forse nel II sec. a.C. e il suo primo regnante conosciuto, che come tutti i regnanti maya portava il titolo di ajau, è Yax Ehb Xook, vissuto attorno al 90 d.C.
La città si ingrandì abbastanza rapidamente e ancor di più crebbero le dimensioni del territorio da essa controllato.

Il fatto determinante per la prima crescita fu la conquista della città e delle sue alleate Uaxactun e Copan, nel gennaio del 378 d.C., da parte di Siyaj Kʼak, un comandante militare che proveniva da Teotihuacan o da una città strettamente alleata con essa.
Ciò che portò alla vittoria i guerrieri di Siyaj Kʼak fu l’uso in battaglia dell’atlatl, il propulsore utilizzato per scagliare il più lontano possibile le lance, vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Propulsore_(arma)
Quest’arma era tipica dei guerrieri del Messico centrale ed era sconosciuta ai Maya, al pari dell’arco, e permise a Tikal di controllare parte del Petén guatemalteco e non solo.

Spesso Teotihuacan viene presentata come una città pacifica, un centro cerimoniale cui facevano capo quasi tutte le etnie dell’America centrale, ma in realtà pare proprio che fosse anche una potenza militare, che decadde e scomparve totalmente attorno al 400 d.C.

L’altra città Maya più importante nella zona del Petén, in questo caso gran parte dell’attuale stato messicano del Chiapas, era Calakmul, nome recente dell'antica Uxte’tuun, che dopo la caduta e l’abbandono di Teotihuacan entrò in conflitto con Tikal, fino a ridimensionarne moltissimo l’importanza dopo averla sconfitta alla fine del conflitto durato dal 537 al 572.
Durante il periodo tra il 400 e il 537 Calakmul aveva conquistato molte delle città-stato controllate precedentemente da Tikal ed è significativo che la crisi di quest’ultima sia iniziata poco dopo la caduta di Teotihuacan.
Tuttavia Tikal non venne conquistata e la guerra continuò in maniera strisciante, con Tikal che andava man mano acquistando forza, finché non sconfisse Calakmul nel corso della guerra dichiarata e combattuta tra il 648 e il 695.

Quello che è interessante notare è che al termine di questa serie di guerre, dichiarate o striscianti, nessuna delle due città riuscì ad avere del tutto la meglio ed entrambe erano per così dire sfinite, non ebbero più le forze necessarie per ottenere la supremazia sull’intera area del Petén.
E la fine di questi conflitti segna l’inizio del declino della società Maya di epoca classica.

Come ho scritto nel corso del 2012 le cause del totale declino di questa società sono state molteplici e tra queste l’esaurirsi delle risorse umane fu probabilmente dovuta anche al perpetuo stato di conflitto tra le varie città, i cui esiti positivi andavano a beneficio delle sole élites nobiliari, mentre quelli negativi andavano a gravare invariabilmente solo sui ceti sociali più bassi, costituiti essenzialmente di contadini e artigiani.

Edited by Usékar - 25/2/2024, 15:36
view post Posted: 19/2/2024, 17:08 Le "misteriose" sfere di pietra del Costa Rica sud occidentale - America Centrale
Ho aggiornato il lungo post iniziale perché una serie di indirizzi che avevo trascritto non funziona più, cosicché li ho sostituiti con altri recenti, che riportano foto e notizie equivalenti.

Ho anche colto l'occasione per dargli una struttura un po' differente e cambiare/aggiungere qualcosa nel testo.

Continua a sconcertarmi il fatto che le pubblicazioni di Ivar Zapp, alcune scritte in coppia con George Erikson, continuino ad avere una buona diffusione e che ci sia in rete una infinità di blog scritti da gente che
- non si documenta;
- scrive per sentito dire;
- copia e incolla sistematicamente testi visti e rivisti, senza alcuno spirito critico.
Il tutto quasi sempre ricavato dalle pubblicazioni di Zapp.

Ivar Zapp fu un sedicente archeologo estone trasferitosi in Costa Rica dopo aver studiato negli USA, in realtà è stato professore di design presso la facoltà di architettura in una non meglio specificata Università del Costa Rica: ci sono 38 università in quel paese, delle quali 9 presentano la facoltà di architettura e in totale una trentina di facoltà che danno il baccillierato o meglio, in buon italiano, il baccalaureato in quel campo...

Questa persona dichiarò in una intervista, andata in onda circa 20 anni fa su un noto canale televisivo di divulgazione "scientifica", che utilizzando un doppio decimetro e una mappa mondiale pubblicata su un comunissimo atlante riuscì a vedere che alcuni sferoidi del Diqís sono allineati con le piramidi di Giza... nientemeno: con un doppio decimetro e un planisfero, che se va bene era in scala 1:10.000.000 (in pratica alcuni mq: se la mappa era in un atlante doveva essere ripiegata per bene) e riproduceva la superficie terrestre in maniera molto distorta, riuscì a raggiungere un risultato semplicemente strabiliante!

Del resto, date una occhiata a quanto si riporta sul contenuto dei suoi libri e in alcune sue interviste, a proposito di Atlantide
https://atlantipedia.ie/samples/tag/ivar-zapp/

Edited by Usékar - 19/2/2024, 17:46
view post Posted: 18/2/2024, 17:37 Bella storia inventata da scolari delle elementari - Miti e leggende
Il pensiero è venuto anche a me, in fondo al racconto ci sono i nomi degli inventori del racconto, bambini di 8 anni tra il 1996 e il 1998.
Forse utilizzandoli su facebook qualcuno si troverebbe... ma forse si incorrerebbe nella violazione della privacy
view post Posted: 18/2/2024, 17:29 Santuario romano a San Casciano dei Bagni - Archeologia Romana
La mostra organizzata l'estate scorsa al Palazzo del Quirinale è approdata 2 giorni fa al MANN

https://mann-napoli.it/gli-dei-ritornano/
view post Posted: 18/2/2024, 17:05 Bella storia inventata da scolari delle elementari - Miti e leggende
Nel 1996 nacque una bella iniziativa che non so se ancora sia viva: si trattava di introdurre all'archeologia rupestre i bambini delle scuole elementari, che ancora si chiamavano così al posto dell'attuale locuzione "scuola primaria" di origine anglosassone.

Dall'iniziativa scaturirono alcuni racconti creati dagli stessi scolari, di cui almeno uno secondo me merita di essere letto.
Il racconto venne creato dagli scolari della IIIE della scuola elementare Pietro Micca di Torino, dopo una visita al sito di Naquane, nel comune di Capo di Ponte in Valcamonica.
S'intitola "Il paese di Camuna fa una festa sulla Luna" e non ho capito perché una rivista italiana di archeologia l'abbia pubblicato nell'originale italiano, non disponibile in rete, mentre la rivista sempre italiana su cui è stato pubblicato originariamente l'abbia reso sì disponibile in rete ma solo nella traduzione in lingua inglese...

Sono testardo e a forza di cercare sono riuscito a trovarne una edizione in italiano e disponibile in rete, alla pag. 67 di questo articolo pubblicato negli atti del III Seminari Arqueologia i Ensenyament, svoltosi a Barcelona, 16-18 de novembre, 2000, Treballs d'Arqueologia, 6 (2000): 63-76

Ecco l'indirizzo https://zenodo.org/records/7296345 il racconto inizia a pag. 67, preceduto dalla descrizione di obiettivi e risultati dell'iniziativa
view post Posted: 18/2/2024, 15:48 Mar Baltico megastruttura a 21 mt di profondità - Preistoria e Protostoria
Copio e incollo dall'abstract due passaggi, non consecutivi
The site represents one of the oldest documented man-made hunting structures on Earth, and ranges among the largest
known Stone Age structure in Europe.

quindi non il più antico, ma uno dei più antichi.

(The stonewall) Running adjacent to the sunken shoreline of a paleolake (or bog), whose youngest phase was dated to 9,143 ±36 ka B.P.
quindi se capisco bene 9.143 BP è la data della più recente formazione del paleolago.
Quindi se il paleolago si è formato nel 9.143 BP, la parete deve essere precedente, in quanto deve essere stata costruita sul quello che è poi diventato il fondale del paleolago.

Però la tua osservazione è corretta, perché in effetti a pag. 9, nelle conclusioni dell'articolo c'è scritto, copio e incollo
we suggest that the Blinkerwall is of late-Pleistocene/earliest Holocene age

Ma nella pagina precedente c'è scritto
comparable environmental conditions in the Late Glacial/Early Holocene transition
vale a dire che si parla del periodo di transizione tra il Würm e l'Olocene.

La fine del Pleistocene è fissata a circa 10.000 anni fa e il Tardo Pleistocene corrisponde al Paleolitico medio e superiore, il periodo che vede la comparsa prima del Neandertal e poi del Cro-Magnon, il primo sapiens.

Il paleolago si è probabilmente formato alla fine del Würm, perciò se il Brinkerwall è stato eretto su quello che poi divenne il fondale del paleolago, il muro deve essere antecedente, magari nemmeno di poco.
Il dato che ho trascritto in precedenza, 42.000 BP, l'ho ricavato da un commento e chissà...
view post Posted: 18/2/2024, 11:05 Breve poesia scritta da un bambino messicano - Miti e leggende
El país del pan

En el país del pan
conocí un bolillo
también al mazapán
de color amarillo.

El rey de este país
hizo este rico pan,
con un poco de maíz
y con la miel de un panal.

Scritta da Fancisco Bernal Uruchurtu, 10 anni

Cerco di tradurre rispettando le rime

Il paese del pane

Nel paese del pane
conobbi una pastarella
detta anche marzapane
di colore gialla.

Il re di questo parco
fece questo buon pane
con un po' di granoturco
e col miele di un favo.
view post Posted: 18/2/2024, 10:36 Importanti ville romane a Fiumana (Forlì) - Archeologia Romana
Nella frazione di Fiumana, in Comune di Predappio, mediante indagini archeologiche sul terreno eseguite 60 anni fa, immagini satellitari ottenute nel 2021 e 2022 e scavi eseguiti a inizio del 2022 sono state identificate due importanti ville romane, una delle quali di età tardoantica (IV sec. d.C.) e l'altra di età altoimperiale (I sec. d.C.).

I risultati degli scavi eseguiti nel 2022 sono stati presentati il 17 febbraio 2023 nel Teatro comunale di Predappio (Forlì-Cesena) mentre non sono stati ancora comunicati i risultati degli scavi condotti a partire dal luglio 2023.

Qui una nutrita serie di notizie e informazioni in merito

www.lamoneta.it/topic/214498-villa...o-in-anteprima/

Edited by Usékar - 18/2/2024, 16:01
view post Posted: 18/2/2024, 09:53 Mar Baltico megastruttura a 21 mt di profondità - Preistoria e Protostoria
Nel numero di febbraio 2024 della autorevolissima rivista PNAS è stato pubblicato un articolo, firmato da un nutrito gruppo di ricercatori e archeologi tedeschi, riguardante la scoperta di un muro di pietre di notevole taglia, alto fino a 45 cm e lungo quasi un km, situato sul fondale del Mar Baltico.
Scoperto nel corso di indagini geologiche sottomarine, si trova a circa 20 mt di profondità, nella Baia di Meclemburgo, circa 10km a nord ovest di Rerik, Germania, piccolo comune di poco più di 2000 abitanti sulla costa di quella baia, circa 40 km a sud est dalla città di Rostock.

Il muro sarebbe una struttura precedente l'innalzamento del Baltico, avvenuta nel Medio Olocene, in pratica tra 82.000 e 42.000 anni BP.
La prima ipotesi è che si tratti di una struttura utilizzata da cacciatori dell'Età della Pietra di renna eurasiatica (Rangifer tarandus), al fine di dirigerne le mandrie in una direzione che ne facilitava la cattura.
A causa del posizionamento della struttura rilevata, non è per ora stato possibile stabilirne una datazione meno approssimativa.

L'articolo, ovviamente in lingua inglese, è stato pubblicato in rete anche in pdf e reso accessibile a tutti, è consultabile e scaricabile a questo indirizzo
https://www.researchgate.net/publication/3...tern_Baltic_Sea
view post Posted: 17/2/2024, 14:09 Il mistero dei cani precolombiani con rotelle - America Centrale
Ti perdono la paralessi... a casa mia suona se me nona la gavesse avù na ruela la saria sta na cariola.

A un utilizzo cerimoniale ho pensato anch'io, il problema è che nessuno dei testi che ho letto ne fa cenno, credo perché non c'è documentazione in merito, né archeologica né figurativa, tantomeno traccia annalistica.

Non mi perplime (...) che siano state realizzte riproduzioni ruotate di giaguaro, ma mi dà da pensare il fatto che ne siano stati trovati esemplari in ossidiana, pietra difficilissima da lavorare: mi chiedo dunque come si sia potuto pensare di utilizzarla per produrre un giocattolo

www.mexicolore.co.uk/images-1/122_02_2.jpg

mentre questo è la replica di un giaguaro ruotato realizzata in terracotta dall'INAH, Instituto Nacional de Arqueologia e Historia di Città del Messico

www.mexicolore.co.uk/images-1/122_01_2.jpg

Qualcuno ha pensato che quelle riposte nelle tombe a pozzo di persone importanti, in questo, caso aggiungo io, sacerdoti o ancor meglio shamani, siano riproduzioni del nagual della persona, nel qual caso le ruote potrebbero rappresentare movimento, in pratica, aggiungo sempre io, la vita stessa ultraterrena del personaggio che hanno accompagnato nella dimora port mortem.
In pratica, Ushabti mesoamericani.

A questo punto sorge l'interrogativo: cos'è il nagual?
La traduzione quasi sempre proposta è "alter ego", ma necessita di ulteriore precisazione.
Secondo le credenze di tutti i popoli mesoamericani ciascun essere umano nasce accompagnato da almeno uno spirito di animale, a volte fantastico, come è per es. l'unicorno nella nostra mitologia.
Tra l'altro, il nagual di ciascuna persona è veramente noto solo allo shamano che assiste alla nascita e trae l'oroscopo del nuovo nato, attribuendo a quest'ultimo il nome sacro, che mai deve essere pronunciato.

In caso di pericolo questo animale poteva/può essere chiamato in soccorso come essere fisico, materiale e la sua forza e le sue qualità magiche, vere o presunte, potevano/possono portare aiuto concreto a chi riusciva a evocarlo.

Gli shamani potevano/possono avere più di un nagual ed erano/sono certamente in grado di evocarli e usarli sia in maniera positiva, per fare opere di bene, sia negativa, per acquistare potere e/o uccidere loro nemici.

Tutto questo è stato dedotto dai racconti mitici narrati ai conquistatori e trascritti da qualche poco conosciuto annalista, personalmente non ne ho mai letto uno, ma si dice esistano. Sta di fatto che si tratta di credenze tutt'ora vive tra i Maya guatemaltechi e tra le popolazioni degli altipiani del Messico centrale.
Ne parla diffusamente Carlos Castaneda nel suo "L'Isola del Tonal", riferendo di aver appreso le pratiche da un vero shamano ed essere stato da lui educato all'uso del suo nagual personale.
view post Posted: 16/2/2024, 20:32 Il mistero dei cani precolombiani con rotelle - America Centrale
Legate a questa presentazione sono le 3 che si possono leggere in questo stesso forum e che portano i seguenti titoli:

I popoli dell'America precolombiana conoscevano la ruota?
Il misterioso Xólotl divinità canina Azteca
Il mito azteco del cane psicopompo Xoloitzcuintle

La prima dell’elenco riguarda la presunta non conoscenza della ruota da parte delle popolazioni precolombiane delle Americhe.
In realtà, almeno per quanto riguarda il Messico questo non è vero, come si può leggere scorrendo la presentazione elencata per prima sopra, nel post in cui si vedono le immagini di alcuni di questi vasi o fischietti a forma di cane con rotelle

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La seconda riguarda Xólotl, la divinità tolteca e azteca con testa di cane e corpo raffigurante uno scheletro umano.
Come la presente, la stessa seconda e la terza riguardano il perché nelle tombe precolombiane del Messico si trovino vasi che raffigurano cani, in particolare con rotelle.

La terza costituisce anche il racconto del mito che vede il cane come psicopompo, cioè accompagnatore e aiutante delle anime che devono raggiungere Mictlan, il regno dei morti. E questo spiega anche perché Xólotl sia rappresentato spesso con la testa di cane.

Gli Aztechi e le popolazioni della costa del Pacifico che li precedettero, in particolare i Nayarit e i Colima (nello stato messicano di Colima esiste un museo dedicato a questo cane), posero nel corredo funebre dei morti e in depositi votivi vasi dalla forma di cane e dotati di rotelle.
Come si vede dagli esempi illustrati nella prima presentazione elencata, invariabilmente questi vasi rappresentano il cosiddetto perro nudo, il cane senza peli, da loro chiamato Xoloitzcuintle, vale a dire il cane (cuintle) del nobile (itz) Xólotl (ci sono altre teorie relative all’origine di questa denominazione, a me quella che ho indicata sembra la più coerente con gli attributi di questo cane).

A giudicare dai resti fossili ritrovati, questa specie risale a circa 6000 anni fa ed è probabile che a quel tempo sia stato oggetto di caccia al fine di utilizzarne la carne come cibo.
Tuttavia, come accadde in Cina e in Europa, divenne il compagno degli esseri umani e chi se lo poteva permettere, in particolare i guerrieri, aveva il proprio, ma rimase il costume, nel corso di particolari cerimonie religiose, di sacrificare alcuni cani appositamente scelti e di mangiare le carni.

Il mito azteco che lo riguarda è illustrato in dettaglio nella terza presentazione elencata, ne trascrivo un breve riassunto.
Racconta il mito che allo Xoloitzcuintle compagno era affidato il compito di aiutare l’anima del defunto a superare la più ardua delle prove che avrebbero incontrato prima di raggiungere Mictlan. Come molti popoli antichi, gli Aztechi credevano che per raggiungere il mondo dei più fosse necessario attraversare il possente fiume dell’oltretomba: ogni anima che non riusciva in questo intento sarebbe stata condannata a vagare senza una meta per l’eternità.
Il compito di un particolare tipo di cane nudo era proprio quello di aiutare le anime nell’attraversamento di questo fiume.

L’anima arrivava sulla riva del fiume Chicunahaupan 4 anni dopo la morte corporea e l’unico modo per attraversarlo era trovare sull’altra riva il proprio cane che, riconoscendola, si tuffasse nell’acqua per farla salire sulla sua groppa e aiutarla a guadare il pericoloso fiume.

Lo Xoloitzcuintle era considerato anche animale magico e curativo, in particolare per alcune forme di asma e per i dolori di stomaco: in questo caso, il cane compagno veniva abbracciato al suo amico umano che dal suo contatto traeva beneficio (nelle culture sciamaniche molto spesso queste pratiche funzionano, come dico sempre “basta credere per vedere”, in questo caso basta credere perché la cura sia efficace).

Quando gli spagnoli arrivarono i Messico, per motivi pseudoreligiosi sterminarono i cani di questa specie, in quanto appunto “magici”, Solo in tempi recenti alcuni allevamenti sono riusciti a “ricreare” questa specie. Tuttavia, pur essendo questi odierni cani privi totalmente di pelo, hanno una spetto molto simile a quello di uno snello levriero, mentre dalle raffigurazioni che ci restano il vero xoloitzcuintle azteco era tracagnotto e grassottello.
Ecco l’aspetto dell’odierno xoloitzcuintle

https://it.wikipedia.org/wiki/Xoloitzcuint...zcuintle.01.jpg

A questo punto non resta che spiegare la funzione delle rotelle, che è questa: non si sa perché questi vasi ne siano muniti e a cosa esse servissero.
La prima e più semplice spiegazione che è venuta in mente agli archeologi è che siano dei giocattoli per bambini, tanto che da quelli USA vengono chiamati wheeled toys, cioè giocattoli con ruote.
Questo tuttavia contrasta con il fatto che per quanto ne so nessun esemplare è stato trovato in una tomba infantile, mentre numerosi sono gli esemplari trovati in depositi votivi e quindi sacri.
view post Posted: 16/2/2024, 20:24 Il mito azteco del cane psicopompo Xoloitzcuintle - America Centrale
Secondo gli Aztechi, 4 anni dopo la morte corporea e dopo aver superato alcune facili prove, l’anima del defunto arrivava sulla riva del fiume Chicunahaupan, il classico impetuoso e largo fiume che molti popoli situano prima dell’ingresso nel mondo dei morti, che gli Aztechi chiamavano Mictlan.
L’unico modo per attraversarlo era trovare il proprio cane che, riconoscendo l’anima del suo compagno umano, si tuffasse nell’acqua per farla salire sulla sua groppa e aiutarla a guadare il pericoloso fiume.

L’anima del defunto trovava ad attenderlo 3 cani: un cane bianco, uno nero e uno giallo.

Il cane bianco rispose per primo al richiamo dell’anima del defunto, ma disse che l’acqua del fiume era fangosa e non voleva sporcare il suo bel pelame con quel fango maleodorante.

Allora si fece avanti il cane nero, che disse all’anima che si era appena bagnato e l’acqua era moto fredda, per cui aveva bisogno di asciugarsi e riscaldarsi.

Restava il cane giallo, che gli altri due avevano spinto in disparte.
Questo riconobbe l’anima del suo compagno umano e festoso gli si fece incontro e si gettò fra le sue braccia poi l’accompagnò nell’acqua turbinosa finché questa non arrivò alle anche dell’uomo. Allora il cane giallo se lo prese in groppa ed entrambi riuscirono ad attraversare la corrente e approdare sulla riva opposta, lui nuotando intrepido con le zampe e l’anima nuotando con le mani.
view post Posted: 16/2/2024, 20:20 Il misterioso Xólotl divinità canina Azteca - America Centrale
Una delle figure più misteriose e poco conosciute del pantheon azteco è quella di Xolotl, divinità canina e al tempo stesso antropomorfa: la sua raffigurazione è quella di un corpo umano scheletrico, con testa di cane, come si vede in questa raffigurazione dal Codice Fejervary-Mayer, XV secolo, uno dei pochi codici aztechi preispanici sopravvissuti ai roghi post conquista, dipinto nel XV sec. e attualmente conservato nel World Museum di Liverpool

https://it.wikipedia.org/wiki/Xolotl#/medi...le:Xolotl_1.jpg

Per maggiori informazioni sul Codice Fejervary-Mayer vedi

https://it.wikipedia.org/wiki/Codice_Fej%C...codici%20Borgia.

Xólotl come divinità fu ereditato dagli Aztechi dal pantheon dei Toltechi, popolazione di origine Cicimeca, quindi affine agli Aztechi, che arrivò circa 400 anni prima degli Aztechi nell’attuale Messico centrale, in quella che era per loro la Valle dell’Hanáuac.
Quando gli Aztechi assunsero il controllo di tutta quella valle, compresa la città di Tollan capitale dei Toltechi, considerarono questi ultimi degni di grande rispetto, soprattutto in campo politico-religioso, tanto che era prassi per i principi aztechi di sangue reale sposare una principessa tolteca, al fine di legittimare la propria aspirazione all’ascesa al trono.
Per effetto di questa considerazione due tra le maggiori divinità tolteche, Quetzalcóatl e Xólotl vennero “inglobate” nel pantheon azteco.

Xólotl era il dio delle tempeste, in particolare dei lampi e l’essere divino psicompompo, cioè colui che accompagnava i morti nel viaggio verso Mictlan, il regno dei morti, aiutandoli a superare i pericoli che avrebbero incontrato prima di arrivare a destinazione.
Egli era figlio di Coatlicue, colei che porta la gonna di serpenti, e gemello di Quetzalcóatl.
In particolare rappresentava l’aspetto dell’astro Venere come stella della sera e pare soprassedesse al momento propizio alle attività belliche.
Il suo gemello, Quetzalcóatl, era invece l’aspetto di Venere stella del mattino ed entrambi erano compagni di Tonatiuh, il dio sole e contemporaneamente luna, che Xólotl accompagna nel suo viaggio notturno, Quetzalcóatl in quello diurno.
Oltre che a Venere vespertina, cioè astro della sera, Xólotl era legato anche alle stelle che noi chiamiamo Pleiadi: gli orecchini che pendono ai lati della testa della statuetta che si vede in queste foto

https://i.pinimg.com/236x/6d/98/81/6d98810...3c36644bff4.jpg

https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?...NJPTPw&usqp=CAU

rappresentano appunto le Pleiadi.

La statuetta, conservata nel Würtembergisches Landesmuseum di Stoccarda, mostra chiari i caratteri di scheletro personificato. Sui pendenti del suo copricapo e su quello della sua cintura sono incisi i glifi dei cinque giorni legati alle Cihuatéteo (Donna Divina in lingua azteca), le 5 nobili donne morte di parto, il cui spirito tornò tra gli esseri viventi. Le loro facce erano bianche e le mani e le braccia coperte di ticitl, i tatuaggi legati alla funzione di astrologo che delinea l’oroscopo natale. Al pari di Xólotl erano associate all’oscurità e all’inframondo sotterraneo.

Tutto questo, però, non spiega perché Xólotl sia spesso rappresentato con la testa di cane.
E questo è il tema della presentazione intitolata “Il mistero dei cani precolombiani con rotelle”.
view post Posted: 15/2/2024, 11:03 I misteriosi jet d'oro precolmbiani - America Centrale
Nemmeno io lo vedo più, per cui ho corretto il primo post, inserendo un secondo indirizzo, che trascrivo anche qui, scendere fino alla prima foto e clickare su Continua a leggere

https://it.quora.com/Dove-puoi-immergerti-...li-senza-gabbia
3733 replies since 28/9/2010