Ostraka - Forum di archeologia

Posts written by Usékar

view post Posted: 21/4/2024, 17:01 Misteri della Piramide di Kukulcán - America Centrale
Misteri della Piramide di Kukulcán, parte IV

Torno a quanto di nuovo all’interno della piramide e sotto di essa è stato scoperto negli ultimi anni.
Anzitutto qualche ipotesi a proposito della terza piramide, quella più interna.
Essa è alta circa 10 mt ed è stata edificata forse nel V sec. d.C., per cui gli archeologi pensano che si debba cercare di studiarne il più possibile le caratteristiche in quanto sarebbe una delle più antiche costruzioni piramidali note.
Dato il fatto che è stata inglobata entro altre due piramidi e che appare intatta, si suppone che dal suo studio si possano ricavare importanti e nuove notizie sulla tecnica di costruzione dei primi edifici di questo tipo e sul loro aspetto, che viene chiamato “l’aspetto primitivo” delle piramidi dei Maya, intendendo con primitivo l’aspetto originario, quello della “vera” architettura dei Maya in fatto di piramidi.

Una volta arrivati a contatto con questo terzo edificio, gli archeologi hanno incontrato un tunnel, di difficile e problematico accesso perché le sue pareti sembrano instabili e le si deve saggiare mano a mano che si procede con l’esplorazione.
Di seguito una foto che ben illustra la situazione nella quale gli archeologi sono costretti a effettuare l’esplorazione del tunnel

https://yucatanmagazin.wpenginepowered.com...ahtunnel700.jpg

Essi sono arrivati fino al punto in cui il tunnel è chiuso da una spessa lastra di pietra: data la caratteristica di una situazione come questa, nota dalla esplorazione passata dell’interno di altre piramidi dei Maya, con tutta probabilità dietro questa lastra si trova la tomba di un importante personaggio, forse il sovrano che ha fatto costruire la prima piramide.
Se effettivamente questa tomba esiste, la sua presenza spiegherebbe perché è stata edificata quella costruzione.
Nota curiosa: la presunta tomba è già stata battezzata con il nome di “osuario”, ossia ossario, prima ancora di sapere se esiste veramente e se si tratta di una tomba singola o collettiva.

Il suolo sul quale questo complessa struttura è stata edificata è quello tipico dello Yucatán, un suolo carsico, che inghiotte velocemente le acque meteoriche, per cui col passare dei millenni l’acqua proveniente dal versante settentrionale delle montagne della Sierra Madre, che costeggia l’Oceano Pacifico, e quella delle locali piogge hanno scavato un acquifero gigantesco nascosto nel sottosuolo della penisola.
Al suo interno, quindi nel sottosuolo a profondità variabili, l’acqua scorre in modo continuo e questa situazione ha prodotto grandi pozzi naturali, chiamati cenotes dal Maya yucateco dz’onot, e molti laghetti sotterranei.

Con le misurazioni di cui ho parlato nella prima puntata si è accertato che le tre piramidi poggiano su uno spesso strato di compatto calcare, al di sotto del quale c’è appunto uno di questi laghetti, che avrebbe un diam. di 35 mt e una profondità di 20.
In pratica, al di sotto della triplice piramide si trova una grande caverna, parzialmente piena d’acqua.
Si pensa che questa situazione fosse nota agli antichi Maya e che per questo motivo la prima piramide, destinata ad accogliere la tomba del primo sovrano dell’antica città e inglobata nelle successive due, fu edificata proprio al di sopra del laghetto sotterraneo.

Tutto questo non sarebbe casuale, vediamo perché.

Le caverne per i Maya rappresentavano sia il grembo della Grande Madre sia la dimora delle divinità degli inferi.
Essendo il grembo della Grande Madre sono collegate all’origine della vita, come l’acqua, senza la quale non crescerebbero né il mais, né i fagioli, né le zucche, i tre alimenti principali dei Maya, in particolare il mais che ne abbisogna in abbondanza.
Denisse Argote, membro della Facoltà di Archeologia e vicedirettrice dei laboratori di appoggio agli archeologi dell’INAH, Instituto Nacional de Antropología e Historia di Città del Messico ha affermato che

“tenendo conto del concetto di grembo materno, origine della vita e di acqua che è originaria della vita, abbiamo un doppio significato molto importanteo. Pertanto, tenendo conto di tutti questi concetti, lo colleghiamo con un passo verso il cielo nel pensiero magico e religioso.”

Aggiungo anche due pareri personali:
- in quanto dimora anche delle divinità degli inferi, si spiegherebbe inoltre perché proprio al di sopra di quella caverna sia stata posizionata la tomba di un grande personaggio, sempre che questa tomba esista
- in quanto ospitante un laghetto, noto ai sacerdoti Itzá, giustificherebbe la presenza delle maschere di Tlaloc sull’architrave principale del tempietto costruito sopra la terza piramide e la probabile dedicazione del tempietto a quella divinità.

Oltrepassata la spessa lastra che per ora chiude il passaggio attraverso il tunnel, si pensa che non solo vi sia una tomba, ma anche che questo tunnel prosegua fino a raggiungere il laghetto, che si è intenzionati a ispezionare per vedere se ai suoi brodi o dentro le sue acque sono state deposte offerte e/o ci siano ossa umane, quasi sicuramente appartenute a individui sacrificati al fine di portare messaggi alle divinità delle acque e degli inferi.
view post Posted: 18/4/2024, 06:52 Misteri della Piramide di Kukulcán - America Centrale
Misteri della Piramide di Kukulcán, parte III
Discesa di Kukulcán: la sua benevolenza nei confronti del suo popolo

Il nome del sito Maya yucateco più famoso, che si dovrebbe scrivere Chi ch’en Itzá, significa “alla bocca (chi) del pozzo (ch’en) degli Itzá”: questi erano i membri di una confraternita o forse di una tribù di sacerdoti della pioggia e dell’acqua.
Si è sempre creduto che il pozzo in questione fosse quello chiamato attualmente Cenote de Sacrificios, presso il cui orlo in effetti venivano effettuate cerimonie molto importanti, relative al culto delle acque e degli dei dell’altro mondo.

Ho già evidenziato come i cenotes identificati sino ad ora in quella città siano almeno tre, di cui quello sul quale quasi si affaccia la scalinata principale del tempio detto L’Ossario probabilmente non era meno importante del precedente.
Tuttavia il suo fondale non è stato ancora indagato, per cui non sappiamo se presso il suo orlo si svolgessero cerimonie analoghe a quelle dell’altro.

La situazione è però cambiata recentemente, perché non si è più certi che il pozzo che dà il nome alla città sia il Cenote de Sacrificios.

Tra il 2015 e il 2017 le indagini archeologiche condotte nei pressi e al di sotto della cosiddetta Piramide di Kukulcán portarono alla scoperta che essa sorgeva su una imponente piattaforma, al di sotto della quale si trovava un tunnel che portava a un cenote totalmente sotterraneo.
In queste foto si vede una parte portata alla luce dei massicci muri della piattaforma sotterranea e la scalinata di accesso al tunnel

https://thumbs.dreamstime.com/z/scavi-arch...07041.jpg?w=576

https://previews.123rf.com/images/fotoworl...luglio-2010.jpg

www.jornada.com.mx/2009/07/25/fotos/a05n1cul-1_mini.jpg

Ora sono chiare alcune caratteristiche di questa costruzione piramidale.
Prima di questi scavi si riteneva che essa fosse stata costruita integralmente dopo la crisi della società Maya della zona del Petén, avvenuta a partire dal IX sec. e conclusasi nel X, che portò all’emigrazione nello Yucatán di molti degli abitanti di quella zona, i quali abbandonarono quasi completamente le loro città.
Ne ho parlato in queste due presentazioni

https://ostraka.forumfree.it/?t=80143925

https://ostraka.forumfree.it/?t=60354372

Ora, invece, si è accertato che almeno due costruzioni piramidali precedenti sono inglobate all’interno di quella attuale: una è datata agli inizi del IX sec., l’altra addirittura al V.
C’è di più: il tutto poggia sun un basamento molto anteriore, che ancora non si è riusciti a datare.
Benché fosse già noto che Chichén Itzá era un centro abitato in epoca precedente all’arrivo dei migranti, si pensava che il suo sviluppo fosse avvenuto dopo il loro arrivo e soprattutto che a causa dell’arrivo degli Itzá fosse grandemente aumentata la considerazione “religiosa” nei suoi confronti.
Al contrario, i recenti ritrovamenti dimostrano che essa era un grande centro religioso, dedicato al culto delle acque, almeno da cinque secoli prima.

Anzitutto vediamo cosa si pensa in proposito nei confronti dell’attuale edificio.
Come ho scritto in precedenza, il tempietto alla sua sommità è con tutta probabilità dedicato a Tlaloc, divinità della pioggia, alla quale erano devoti gli Itzá.
Ma la “discesa dal cielo” di Kukulcan sulla piramide durante i giorni dei due equinozi ci dice che anche questa divinità aveva la sua importanza.
Detto culto venne importato nello Yucatán settentrionale ai tempi delle grandi migrazioni, però non dalle genti provenienti dal Petén, che probabilmente si integrarono nelle città poste lungo la costa caribica della penisola, bensì da quelle che nello stesso periodo abitavano lungo la costa del Golfo del Messico, negli attuali stati di Veracruz, Tabasco e Campeche, tra le attuali città di Coatzacoalcos e Ciudad del Carmen (da non confondersi con la moderna Playa del Carmen, che si trova sulla costa caribica).

Fino a circa 40 anni fa queste genti venivano chiamate Maya-Tolteche, in realtà oggi si sa che erano Maya di etnia Putun e Chontal, commercianti di sale che sfruttavano le saline presenti sulla costa della zona da loro abitata, trafficando soprattutto con le genti dell’ Anáhuac, la valle centrale del Messico e avevano adottato gran parte degli stili di vita e religiosi di queste ultime.
La loro divinità principale era diventata l’azteco serpente piumato, Quetzalcóatl, in náhuatl Quetzalcōātl, che in realtà significa quetzal serpente, in Maya yucateco Kꞌuꞌukꞌul Kaan dove Kꞌuꞌukꞌul significa quetzal, e Kaan significa serpente, ma anche cielo o 6, a seconda della pronuncia.
Gli Itzá, sacerdoti importantissimi tra i nuovi arrivati, si stanziarono nella città che da loro prese il nome di Chichén Itzá.
Essi forse conoscevano l’esistenza del cenote sotterraneo e lo sfruttaronlo per condurre le loro cerimonie, dato che è probabile che la piattaforma e l’ingresso al tunnel che portava ad esso erano noti agli abitanti che della zona e finirono occultati dopo l’arrivo degli spagnoli.
Perciò innalzarono la loro piramide che inglobò quella precedente del IX sec., che a sua volta aveva inglobato quella del V,

Per le genti dell’Anáhuac Quetzalcóatl era dio del vento, di Venere come stella del mattino, dei mercanti e delle arti, dei mestieri e della conoscenza, mentre Kukulcan divenne la divinità che sta al vertice della Sacra Ceiba, l’axis mundi rappresentato nel cielo dalla Via Lattea.
Lo si vede per es. scolpito al vertice della Ceiba sulla lastra tombale di Pakal, il grande re di Palenque

https://mayaruins.com/palenque/sarcophagusImproved.jpg

La Sacra Ceiba era l’albero della creazione del Mondo, di conseguenza l’albero della vita.
Il quetzal che sta al suo vertice, incarnazione di Kukulcan che sotto questa forma nel Popol Vuh viene chiamato Gukumatz, ha le piume e le grandi penne caudali di colore verde smeraldo, il colore dell’acqua limpida e delle foglie della pianta di mais, in particolare quando sono bagnate dalla pioggia.
Il mais era il principale alimento dei Maya e per crescere necessita di irrigazione abbondante: ecco dunque che pioggia, acqua e quetzal sono tutti aspetti della natura legati alla vita e al suo sviluppo, come anche la giada verde, acqua limpida solidificata.

È quindi possibile che il fenomeno della “discesa di Kukulcan” sulla Terra, rappresentato dall’ombra proiettata sul parapetto della scalinata, significasse per il popolo comune la benevolenza e la benedizione nei suoi confronti da parte della divinità.

Arrivederci alla prossima puntata
view post Posted: 16/4/2024, 17:49 Misteri della Piramide di Kukulcán - America Centrale
Misteri della Piramide di Kukulcán, parte II
Torniamo all’argomento con cui è iniziato questo racconto.

Un po’ di numeri a proposito della cosiddetta Piramide di Kukulcán, alcuni dei quali hanno solleticato molto la fantasia di chi se ne interessava.
La sua altezza è di 24 mt + 6 mt del tempietto, la base è quadrata e i suoi lati misurano 55.3 mt, mentre quelli della piattaforma sommitale misurano 19.52 mt.
Il tempietto è rettangolare, i lati corti misurano 13.4 mt, quelli lunghi 16.5 mt e l’entrata è posta su quello lungo che guarda verso est nord est.
Ciascuna delle 4 scalinate ha 91 gradini, in tutto quindi i gradini delle scalinate sono 364 e per accedere al tempio ce n’è un altro, per un totale di 365, numero che suggerisce qualcosa…
I Maya, come tutte le popolazioni precolombiane della Mesoamerica, utilizzavano contemporaneamente due calendari, uno “sacro” di 260 gg il cui nome maya non è noto, i mayanisti l’hanno battezzato tzolk’in, l’altro di 365 gg che essi chiamavano haab. E appunto a questo calendario forse si riferisce il numero totale di gradini.
Per il funzionamento di questi sistemi calendariali vedi

https://ostraka.forumfree.it/?t=60891568

La facciata principale di questa piramide ha due sorprendenti caratteristiche sonore, chiamate “i canti della piramide”.
Il più noto e da tutti percepibile si ascolta posizionandosi in un punto preciso dell’antistante piazza ed effettuando una singola battuta di mani: l’eco restituita è un suono curioso, che i maya locali da sempre dicono essere il verso del quetzal, bellissimo uccello che vive nelle selve di tutta la Mesoamerica, sacro agli antichi Maya, e non solo, per le sue penne caudali verde smeraldo, nelle quali pare essi vedessero le verdi foglie della pianta di mais, loro alimento principale.

Maschio di quetzal al quale durante la stagione degli amori spuntano due penne caudali verde smeraldo, della lunghezza anche superiore al metro

https://it.wiktionary.org/wiki/quetzal#/me...Quetzal_JCB.JPG

La singola battuta di mani, il relativo eco e il verso del quetzal: un po’ di somiglianza c’è

https://people.dm.unipi.it/steffe/DIDA/LSM...izi/oneclap.wav





Studio a proposito di questo fenomeno

https://tecnologia.libero.it/mistero-canto...mpio-maya-57413

Questo fenomeno acustico è interessante e fino a qualche tempo fa si credeva si verificasse solo davanti alla scalinata principale di quella piramide.
Poi qualcuno a provato a battere le mani davanti alla scalinata della Piramide dell’Indovino o del Mago di Uxmal, nota anche come piramide del nano e ho constatato che il risultato è molto simile.
Ho verificato con esito positivo entrambi questo fenomeno e mi è stato detto che si verifica anche di fronte alla scalinata principale di altre piramidi yucateche (yucateco è l’aggettivo per “dello Yucatán”).

Il secondo fenomeno acustico si verifica quando una persona sale i gradini della piramide: alcune vibrazioni, probabilmente dovute a correnti d'aria, producono un suono assimilabile alla pioggia che cade.
Tuttavia per ascoltare questo “canto della piramide” è necessario sedersi su uno dei primi gradini, appoggiarsi bene a quello retrostante, quasi sdraiati all’indietro, e tendere bene l’orecchio.
La posizione è scomoda e attualmente non è possibile provarla, perché non ci si può avvicinare alla piramide, come invece era possibile fino a una ventina di anni fa circa.

A questo punto sorge una domanda: gli architetti delle piramidi sapevano esattamente cosa stavano facendo? Ovvero: si tratta di effetti voluti o di semplici coincidenze?
I calcoli di un gruppo di ricercatori dell’Università belga di Ghent (Gand, in francese) mostrano che, sebbene ci siano prove su come abbiano progettato la piramide per produrre il suono evocativo del canto del quetzal, probabilmente non avrebbero potuto prevedere esattamente a cosa l’eco sarebbe assomigliata: stando ai loro studi la realtà è molto complessa.
Qui l’esposizione dei risultati delle loro indagini

https://pub.dega-akustik.de/DAGA_1999-2008...cles/001341.pdf

L’analisi dell’acustica dell’eco di risposta della scalinata della piramide ha dimostrato che il suono percepito dipende principalmente dalla distanza della sorgente del suono e dal tipo di suono che viene fatto all’origine, in questo caso il battito di mani.
I tamburi, ad esempio, potrebbero produrre un diverso eco.

Mentre alcuni turisti salivano i gradini della piramide, gli stessi ricercatori seduti per una pausa sui gradini della piramide, già al corrente del secondo fenomeno, sono riusciti a percepire e rilevare una raffica di echi simili al rumore delle gocce di pioggia che si infrangono sul terreno.
I loro studi in proposito hanno dimostrato che l’altezza e la spaziatura dei gradini della scalinata creano una sorta di filtro acustico che enfatizza alcune frequenze sonore sopprimendone altre.
Ma calcoli più dettagliati dell’acustica mostrano come l’eco sia influenzata anche da altri fattori più complessi, come il mix di frequenze della sorgente sonora.
In definitiva, è praticamente impossibile provare ad oggi – con i dati a disposizione – che qualsiasi effetto eco specifico sia stato intenzionale.

Oltre ai fenomeni acustici ne esiste un altro, luminoso, che si verifica due volte l’anno, ai due equinozi.
Sulla parete esterna di uno dei due parapetti laterali della scalinata di est nord est, vale a dire la principale, lo spigolo corrispondente della piramide proietta un’ombra serpeggiante che scende dall’alto verso la testa di serpente che sta alla base di quel parapetto.
Benché il tempietto sommitale fosse probabilmente dedicato a Tlaloc, il dio della pioggia, il fenomeno che si verifica in quei 2 giorni probabilmente rappresentava la discesa sulla Terra di Kukulcán, il serpente piumato che in náhuatl si chiama Quetzalcóatl: da questo il nome attribuito alla piramide, nota anche con il nome di El Castillo datole dagli spagnoli.

L’introduzione è stata lunga, ma il suo contenuto servirà a rendere più chiaro il legame tra la forma della piramide, che è causa di questi fenomeni, e le più recenti scoperte archeologiche.
view post Posted: 15/4/2024, 12:49 Tesi Magistrale in Archeologia - Consigli tesi
CITAZIONE (Aelianus @ 15/4/2024, 07:24) 
In Giappone l'abitazione di questo tipo (Tateanashiki Jukyo) era in uso in epoca preistorica (periodo Jomon). So dell'esistenza in tempi antichi di questa tipologia in Mongolia ed in Ucraina ma ritengo che si tratti di una coincidenza visto che il concetto di Grubenhaus lo troviamo in terminate condizioni climatiche.

A questo punto e visto che scrivi che questo tipo di case era in uso nel periodo Jōmon, cioè addirittura nel Primo Neolitico, più che alle Grubenhäuser tedesche sarebbe forse meglio "indagare" sulle case semi-interrate del neolitico alpino italiano.
Per es., una mi è nota per essere stata rinvenuta nel territorio dell'attuale parco di Foppe di Nadro, in Val Camonica, per. BS.
Viene datata all'inizio dell'Età del Ferro, qui ne puoi vedere la ricostruzione

https://it.wikipedia.org/wiki/File:Area_di...a_Giarelli).JPG

https://media-cdn.tripadvisor.com/media/ph...ione-di-una.jpg

Non so se ti possa servire questa pubblicazione, a pag. 73 c'è un articolo sulle case dell'Età del Ferro in Valpolicella, prov. VR

https://www.muse.it/contrib/uploads/2022/1...ompleto-Web.pdf
view post Posted: 14/4/2024, 17:46 Misteri della Piramide di Kukulcán - America Centrale
Il sito archeologico di Chichén Itzá che si trova nella penisola dello Yucatán è forse il più conosciuto dai turisti.
Gli archeologi, invece, affermano di conoscere meno del 10% del sito e incredibilmente proprio quello che è il monumento più noto e più studiato continua a dare loro splendide sorprese.

Si tratta della Piramide di Kukulcán, cioè Piramide del serpente piumato, cosi chiamata perché alla base dei muretti che corrono ai fianchi della sua scalinata principale si trovano due grandi teste di serpente scolpite nella pietra locale.

https://lh3.googleusercontent.com/p/AF1Qip...=s680-w680-h510

https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?...VN3UPognDLG9Q&s

Tuttavia anche se tutte le guide continuano a chiamare “di Kukulcán” il tempio costruito sulla piattaforma sommitale, le immagini che si trovano sopra le porte di accesso al tempio dicono che esso era dedicato a Chac o Chaac, il dio Maya della pioggia e dell’acqua in generale, cosa che le ultime scoperte sembrano confermare.

https://c8.alamy.com/compit/cr6ncm/la-somm...esso-cr6ncm.jpg

Ma andiamo per ordine.
Già dagli anni 30 del ‘900 si sapeva che questo edificio piramidale ne contiene al suo interno un altro, portato alla luce in quegli anni e un tempo accessibile al pubblico, oggi non più.
Nella seconda foto si vede la porta di accesso, oggi chiusa.

Questo secondo edificio ospita tra l’altro una sala con un trono a forma di giaguaro, dipinto di rosso e con la maculatura realizzata con tessere di giadeite verde smeraldo, che per i Maya era pietra legata all’acqua e alla pioggia.

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/com...hichen_Itza.jpg

Nel 2015 sono iniziate indagini all’interno della seconda struttura, perché si riteneva quasi certo che ce ne fosse al suo interno una terza, che in effetti venne trovata, motivo per cui si iniziò a chiamare scherzosamente questa struttura “piramide matrioska”.
Ecco la tomografia, realizzata da © Unam University (Universidad Nacional Autónoma de México) che illustra l’attuale conoscenza della struttura

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Nel 2017 gli studiosi messicani della UNAM iniziarono una indagine sul terreno circostante la struttura, per mezzo di uno strumento da loro appositamente realizzato, una specie di georadar molto evoluto e complesso, composto da 96 elettrodi collocati lungo il perimetro della piramide. Questa indagine rivelò che sotto la piramide esisteva una specie di lago, una cavità carsica piena di acqua che i maya chiamavano tz’onot, parola che gli spagnoli adattarono in cenote.

https://www.fundacionunam.org.mx/wp-conten...tePIRAMIDE1.jpg

Il cenote più famoso che si trova all’interno del sito di Chichén Itzá è quello noto come cenote sagrado o cenote de sacrificios, perché veniva utilizzato per riti di invocazione delle divinità del mondo inferiore, riti che comportavano quasi sempre il sacrificio di giovani individui, femmine e maschi in genere scelti tra i più belli fisicamente, o addirittura fanciulli, a volte anche deformi.
Questo è stato verificato analizzando il fondale del cenote, che ha restituito una gran quantità di ossa umane.

In realtà all’interno del sito, che è vastissimo, sono già stati rinvenuti almeno altri 2 cenotes, dei quali uno non è visitabile perché situato in una zona ancora chiusa al pubblico.
L’altro è nei pressi della piramide chiamata Ossario o del gran sacerdote perché al di sotto di essa è situata una caverna, in parte naturale, in parte modificata per ricavare 7 cavità minori che ospitavano altrettante tombe, in una della quali era sepolto un personaggio di alto rango.
Questo cenote è nascosto dalla vegetazione e lo si riesce a vedere solo se si conosce la sua esistenza e la sua posizione. Tuttavia, avvicinarsi troppo è pericoloso, perché non c’è protezione alcuna presso il suo orlo, che è invisibile perché coperto da un tappeto di felci.
Almeno la protezione non c'era nelle due occasione in cui ho visitato Chichén.

Per questo motivo quella zona viene ignorata dai percorsi turistici, non ostante questa struttura sia altrettanto importante di quella tanto nota e alla quale questa discussione è dedicata.

Una breve presentazione di El Osario: è una replica in piccolo di quella più nota, ma molto più complessa.

https://www.chichenitza.com/public/assets/...hichen-itza.jpg

https://www.chichenitza.com/public/assets/...ests-temple.jpg

Nei confronti di questa struttura sono state condotte accurate indagini archeoastronomiche e si è scoperto che la sua orientazione ha un significato molto rilevante nella cultura Maya: ne parlerò in una prossima discussione.

Tornerò nella prossima puntata alla piramide di Kukulcán.

Aggiungo solo che nelle due occasione in cui ho visitato Chichén non era permesso salire lungo le scalinate della piramide, a causa degli incidenti occorsi ai visitatori e per quanto ne so, a tutt'oggi è la situazione non è cambiata, così come quella dell'ingresso alle strutture sottostanti.
view post Posted: 11/4/2024, 17:29 La misteriosa crisi della società Maya alla fine del IX sec - America Centrale
Si sta diffondendo l'opinione che la crisi dei Maya di cui sto trattando sia stata provocata dall'esplosione del vulcano Ilopango, copio e incollo da https://ingvvulcani.com/2020/10/26/dallart...centro-america/

vulcano caratterizzato da una grande caldera centrale, del diametro di circa 10 chilometri, originatasi 1.8 milioni di anni fa a seguito di forti eruzioni esplosive (Figura 2). Fa parte dell’Arco Vulcanico di El Salvador che, con un totale di 21 vulcani, rappresenta uno dei segmenti più attivi dell’Arco Vulcanico dell’America Centrale.

Il sito di cui ho citato l'indirizzo di una pagina blog è quello ufficiale dell'ING(V), Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e purtroppo contribuisce anch'esso a rafforzare questa opinione, copio e incollo il titolo e il paragrafo iniziale

Dall’Artico la data dell’eruzione che sconvolse la civiltà Maya in Centro America
.....
Nel 431 d.C., quasi 1590 anni fa, la civiltà Maya fu sconvolta dalla violenta eruzione esplosiva del vulcano Ilopango, situato nell’attuale El Salvador. L’eruzione devastò il territorio nel raggio di circa 50 chilometri attorno al vulcano, ma le ceneri disperse nell’atmosfera si depositarono a scala planetaria


In realtà l'esplosione del cratere dell'Ilopango avvenuta in quella data disperse fin nella stratosfera una gran quantità di ceneri sottili, le cui nubi vennero osservate in tutto il pianeta, tanto che sembra vi siano annotazioni in merito da parte di osservatori del cielo in Bisanzio.

Tuttavia quell'esplosione ebbe effetti devastanti solamente nel raggio di meno di 100 km e distrusse i centri abitati delle comunità Maya dell'attuale El Salvador, in pratica solo la città di Tazumal https://en.wikipedia.org/wiki/Tazumal

Ovviamente ebbe ripercussioni anche nell'area densamente colonizzata dai Maya classici, che si estendeva da Copán, città che si trova presso il confine tra gli attuali Honduras e Guatemala, fino all'Istmo di Tehuantepec, nel sud dell'attuale Messico.
Tuttavia si trattò di un "episodio", il quale probabilmente causò tra i Maya grande sconcertò, ma il fatto che sia avvenuto nel 431 d. C. mentre la crisi della società Maya classica iniziò alla fine dell'VIII sec. e si protrasse fino all'inizio del X testimonia che non può essere stato quell'episodio a causare detta crisi.
view post Posted: 8/4/2024, 06:51 Italici - Archeologia dei popoli Italici e Pre-romani
CITAZIONE (Mario_A @ 7/4/2024, 22:20) 
Probabilmente la domanda dovrebbe essere riformulata:
se la civiltà nuragica dovrebbe essere considerata la più antica civiltà presente sul territorio italiano attuale

Pienamente d'accordo

CITAZIONE (Mario_A @ 7/4/2024, 22:20) 
Ma non so quanto questo potrebbe essere utile.

Anche su questo sono d'accordo e ho cercato di spiegarlo, qualche passaggio addietro, ma evidentemente qualcuno non condivide la nostra opinione né riguardo alla riformulazione né a proposito dell'inutilità di entrambi i quesiti, vale a dire quello da cui siamo partiti e quest'ultimo.
view post Posted: 7/4/2024, 17:23 Italici - Archeologia dei popoli Italici e Pre-romani
Grazie Mario, aggiungo che oggi in Corsica ci sono altri due siti archeologici organizzatissimi: Cuccurruzzu, sito minore e quasi sconosciuto ai turisti e Aleria, l'antica Alalia celebre per la battaglia navale combattuta tra i Focesi fondatori della città e la coalizione punico-etrusca, il cui esito vide vincitori i Focesi, ma ridotti tanto a mal partito da abbandonare Alalia per fondare Elea in Sicilia.

Nel corso dello svolgimento della discussione sono ritornato sulla popolazione della Sardegna, chiarendo che l'interno non è mai stato colonizzato né dai Fenici, né dai Punici e nemmeno dai Romani, per cui Cavalli-Sforza ha rilevato in loco un'alta percentuale di persone con gruppo sanguigno 0- assieme ad altre caratteristiche fisiche collegate, quali la polidattilia.

Copio e incollo dal tuo primo intervento

La Civiltà Nuragica appare oggi come una delle diverse civiltà del bronzo dell'Europa Occidentale, con connessioni con le corrispondenti civiltà iberiche, francesi, inglesi e scandinave.
Ovviamente ha le sue peculiarità, come appunto i nuraghi, mentre altre produzioni artistiche sono più simili a quelle delle sopracitate civiltà europee, inclusi anche gli scambi.


mi sembra che tu confermi implicitamente quanto ho scritto e cioè che i nuragici non si possono considerare italici.

Quanto al fatto che esistano connessioni con le civiltà che citi non significa che i nuragici le abbiano influenzate, è più probabile che siano nate tutte dall'arrivo nei territori corrispondenti di genti tra loro culturalmente affini, dato che durante l'età del bronzo ci furono importanti migrazioni di genti, per es. quelle della cultura Jamna/Yamnaya, la cultura dei kurgan sviluppatasi nel bassopiano sarmatico, per es.

Dalla conclusione del tuo secondo intervento mi sembra che entrambi attendiamo fiduciosi la presentazione di chiari esempi, con citazioni in letteratura e se possibile la presentazione immagini.
view post Posted: 7/4/2024, 15:29 Italici - Archeologia dei popoli Italici e Pre-romani
A leggere quello che hai scritto prima dell'ultimo intervento pareva che tu volessi solo un parere circa il fatto che si debba considerare o no la civiltà nuragica come la prima civiltà italiana, precisando che per pubblicare quell'intervento avevi scelto una discussione sulle civiltà italiche, che non sono a ben vedere coincidenti.
A parte il fatto che mi sembra di averti risposto con un chiaro parere negativo, perché i nuragici non si possono considerare italici, adesso è evidente che la tua intenzione fin dal principio è stata quella di trascinare la discussione su ben altro terreno, che tu sembri conoscere a menadito.

Visto che hai scritto che non vedi la necessità di fare lunghi elenchi di dati, riferendoti ovviamente a quelli proposti da me, perché hai "scoperto" la necessità di scrivere anche tu un lungo elenco?
Ah, certo, come mai non ci ho pensato prima? Dall'altra parte c'è un povero continentale che nulla sa dell'argomento "popolazioni italiane/italiche"...
Così hai iniziato una dottissima deriva, dopo aver rimproverato me per essere andato secondo te fuori tema.

Ho l'impressione che non ci capiamo, per cui formulo una domanda precisa: quali influenze hanno lasciato in eredità i nuragici nelle culture di tutti questi siti che hai citati? Portami un esempio di influenza culturale tra quelle genti.

Svezia? Portavano in quel paese pani di rame, e forse anche ferro, ma si tratta di commerci, non di influenze culturali.
Idem dicasi per tutti gli altri casi citati: tanto per fare un esempio mai sentito né letto che siano stati trovati a Cipro reperti delle tipologie da te segnalate e prodotti localmente .
E ribadisco prodotti localmente, non spade, vasi e statuette nuragiche, vale a dire manufatti prodotti dai nuragici, i quali possono essere stati oggetto di interesse e forse anche di scambio, se non di predazione, ma che io sappia nelle culture locali non hanno lasciato traccia alcuna.

Attendo fiducioso esempi e immagini, se ci sono.

Torno in tema.
All'inizio hai scritto, copio e incollo

la questione che vorrei proporre è capire, visto che in questo post si parla di popolazioni italiche pre romane, quale fosse la prima civiltà italiana

e ho scritto che a mio parere la risposta è negativa: la civiltà nuragica non è italica, tantomeno italiana, i motivi che ho addotto li hai letti.

Per me la questione sollevata all'inizio è chiusa, anche se resto in attesa di un tuo intervento che proponga dati e immagini relative alla influenza dei nuragici su altre civiltà e/o culture.
view post Posted: 7/4/2024, 06:47 Italici - Archeologia dei popoli Italici e Pre-romani
CITAZIONE (peleset @ 7/4/2024, 01:59) 
sinceramente poi non ho capito la citazione di cavalli sforza, a che pro elencare analisi del sangue di svariati gruppi etnici ? per dimostrare cosa ?, non era mio intendo parlare della genetica sarda e se la società sarda attuale derivi in modo più o meno diretto da quella nuragica

il mio intervento era mirato solamente per capire - se la civiltà nuragica poteva essere annoverata come la prima civiltà italiana -, tutto qui.
mi scuso se non ho afferrato la suddetta citazione di usekar, ma onestamente e sinceramente non vedo il nesso sulla questione

Altrettanto sinceramente a me è sembrato che il senso del tuo primo intervento portasse proprio a questo, anche perché che senso ha stabilire un primato di tal fatta, se non per attribuire una primazia della civiltà nuragica rispetto alle altre?
Le parole di dceg, le cui sintesi colgono sempre nel segno

"Gli è che io sia alquanto sensibile, forse ipersensibile, a solo vaghi odori di nazionalismi/regionalismi/campanilismi"

mi sembra abbiano espresso chiaramente questo dubbio.

Detto questo, la civiltà nuragica non mi sembra si possa definire italica, ha caratteristiche più simili alla civiltà delle Baleari e a quella maltese dello stesso periodo.
Se per civiltà italica intendi legata all'attuale territorio italiano hai ragione, perché ha caratteristiche ben più complesse di quella dei castellieri del nord est della penisola, ma costituisce un unicum che non ha avuto seguito, si è spenta senza lasciare eredità alle altre civiltà "del continente": i bronzetti sardi trovati nelle tombe etrusche sono solo quanto rimane di contatti commerciali.
view post Posted: 6/4/2024, 18:56 Italici - Archeologia dei popoli Italici e Pre-romani
CITAZIONE (dceg @ 6/4/2024, 18:12) 
Gli è che io sia alquanto sensibile, forse ipersensibile, a solo vaghi odori di nazionalismi/regionalismi/campanilismi

@ peleset: ti informo che l'aspetto nazionalista/regionalista/campanilista e la deriva razzista che può contribuire a creare, vedi New Archaeology negli USA, sono stati ampiamente discussi qui

https://ostraka.forumfree.it/?t=79973693&st=30

CITAZIONE (dceg @ 6/4/2024, 18:12) 
e che sospetti, sicuramente talora in maniera infondata, un volersi ornare con penne non tanto altrui, ma assai antiche.

Ciò non toglie che la cultura nuragica sia davvero evoluta come non lo furono culture contemporanee o anche successive nell'area geografica italiana. Essa però, a differenza di altre sviluppatesi sul continente e posteriori, sfiorì senza avere seguito apprezzabile.

Infatti è dura sostenere che gli odierni sardi siano diretti discendenti dei nuragici.
Luca Luigi Cavalli-Sforza, probabilmente il maggior genetista del sangue, che purtroppo dal 2018 non più tra noi, pubblicò anni addietro uno studio sul gruppo sanguigno 0-, il più ricercato perché poco frequente e perché una persona col sangue di quel gruppo che abbia necessità di ricevere una trasfusione può riceverla solo da un donatore dello stesso gruppo.

La frequenza di questo gruppo a livello mondiale è di circa il 6% ma lui constatò che ci sono popolazioni, per non creare malintesi meglio che io scriva gruppi nei quali questa percentuale è molto più alta, in particolare gli Aborigeni australiani 12% circa, massimo assoluto, i Berberi, i Baschi, gli abitanti dell'alta Garfagnana e delle valli dei Monti Lessini, i Sardi dell'interno.
Da qui in avanti vado a memoria, l'articolo originale è di un bel po' di tempo fa e non ne sono più in possesso.

Negli ultimi 5 gruppi il tasso di 0- è del 7,5% e al loro interno sono diffusi altri marcatori, il più importante e caratteristico dei quali è la polidattilia, vale a dire la presenza di 6 dita in almeno 1 degli arti, tra i Berberi è frequente addirittura in tutti e 4.
I Berberi e i Baschi sono forse i gruppi geneticamente più puri oggi esistenti nell'area che possiamo definire "mediterranea", mentre i Toscani della Garfagnana, i Veneti dei Lessini e i Sardi dell'interno sono i gruppi che meno hanno subito gli effetti della romanizzazione.
Quindi se da questi dati proprio vogliamo trovare un significato in termini di discendenza si potrebbe dire, come conclude Cavalli-Sforza, che non solo questi 5 gruppi non hanno subito la romanizzazione, cosa che per i Berberi e i Baschi è palese, ma hanno subito pochissimo o per nulla gli effetti del ben più antico arrivo dei Popoli dei Kurgan, avvenuto almeno 4500 anni fa.
Tuttavia mi sembra chiaro che questa "mancanza" di colonizzazione non si può estendere a tutti gli attuali abitanti di Toscana, Veneto e Sardegna, tutt'altro: si tratta di gruppi molto piccoli, nel caso delle due regioni del "continente" e di un gruppo appena un po' più ampio per la Sardegna.

C'è di più: non abbiamo nemmeno contezza chi siano i Sardi attuali: si dice che nè i Fenici nè i Punici siano riusciti a penetrare nell'interno dell'isola, ma questo non esclude che qualcun altro ci sia riuscito, altrimenti come si spiegherebbe l'improvvisa scomparsa della civiltà nuragica? L'ipotesi dello tsunami mi sembra ridicola.


Questione Verona: ho solo voluto far presente da che cosa derivino le difficoltà a trovare fondi per la ricerca in generale, archeologica in particolare, sottolineando che la Regione Sardegna non contribuisce certo in maniera fattiva, così come le Regioni Veneto e Lombardia nei confronti delle storicamente e archeologicamente importantissime città di Verona e Brescia rispettivamente.
Ma questo è un problema che probabilmente coinvolge tutte le città che sono lontane dalla sorgente dei finanziamenti, vale a dire la città capoluogo della regione.

Polemiche su Mont'e Prama; mi riferisco anche a quelle relative alla conduzione dei vecchi scavi ma soprattutto a quelle più recenti, vedi per es.

https://www.lamoneta.it/topic/218559-una-v...2%80%99e-prama/

https://ilmanifesto.it/monte-prama-i-gigan...cheologia-sarda

https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/...utto-polemiche/

https://www.toctocsardegna.org/post/il-cas...cheologia-sarda

Mi pare che questi articoli siano sufficienti a chiarire cosa intendo.
view post Posted: 5/4/2024, 18:00 Italici - Archeologia dei popoli Italici e Pre-romani
Conosco bene la parte di Sardegna che va da Macomer a Sassari, Santu Antine l'ho visitato più volte, l'altare di Monte d'Accoddi idem, l'area di Tamuli e la necropoli Filigosa, con le sue cosiddette domus de janas anche, tanto per citare due monumenti e due aree abbastanza note.
Devo dire che sono sempre stato spiacevolmente sorpreso di trovare chiuso e l'ultima volta addirittura vuoto il museo di Torralba, mentre negli altri siti l'annesso museo, per quanto piccolo, era interessante e ogni volta ho trovato qualcosa in più.

Ho visitato anche l'interessantissimo Museo Archeologico ed Etnografico di Sassari, intitolato a Giovanni Sanna.
Degli scavi a Mont'e Prama, delle polemiche relative agli stessi e soprattutto delle imponenti statue trovate costaggiù ho letto tutto quanto apparso sulle riviste del settore.

Potrei andare avanti, ma sarebbe una stupida elencazione: ho scritto tutto ciò che precede solo per farti capire che non sono digiuno dell'argomento, come penso non lo sia dceg.

Il problema di fondo credo sia un altro, che è peraltro comune a tutta l'Italia, anche se in misura minore rispetto alla Sardegna: non sappiamo far conoscere, tantomeno apprezzare convenientemente, il materiale di cui disponiamo.
Penso che questo dipenda anche dall'eccesso di materiale, di siti importanti, di studi pubblicati... roba da far girare la testa a qualsiasi appassionato.

L'archeologia della Sardegna è per così dire una "scoperta" recente, almeno per il grande pubblico, fino a pochi anni fa i nuraghi erano costruzioni misteriose e per molti versi non apprezzate nemmeno dagli stessi sardi: non pochi siti sono stati devastati, anche molto importanti, l'esempio eclatante penso sia Tiscali ma ce ne sono molti altri.

Inoltre soffriamo di prevalenza di attenzione verso i monumenti e i musei di alcune grandi e importantissime città, verso le quali vengono dirottati tutti i pur pochi fondi disponibili.
I casi di Roma e Pompei in questo senso sono paradigmatici.
Ma te ne cito un altro, che conosco bene: in Veneto tutti i fondi disponibili si fermano a Venezia, il che è paradossale e ti spiego il perché.

La provincia di Verona è la 4a d'Italia per flusso turistico, dopo quelle di Roma, Firenze e appunto Venezia.

Eppure a Verona, che possiede importantissimi monumenti di tutte le epoche storiche, non arriva nemmeno un rivolo, tutto ciò che viene fatto in campo archeologico e culturale è finanziato dalle istituzioni locali, quasi esclusivamente private ovvero una fondazione bancaria.
Questo porta a una situazione curiosa: la città è più nota all'estero, segnatamente in Germania e Gran Bretagna, che non in Italia.
Per mia fortuna ho potuto viaggiare, anche se non quanto avrei desiderato e il risultato è che mi sono accorto che Verona è molto nota in America Latina e negli USA, molto di più di quanto ci si aspetti.

Purtroppo la situazione è quella che è: i tagli a cultura, istruzione e sanità sono all'ordine del giorno e le risorse disponibili in particolare per la cultura e l'istruzione sono esigue. Di conseguenza, diventa quasi impossibile far emergere una realtà trascurata a lungo, in particolare da chi avrebbe avuto più interesse a valorizzarla.

A questo proposito, la legge sul mecenatismo promossa da Sandro Bondi, ministro dei Beni Culturali nel 2010, è pressoché sconosciuta alle imprese che ne trarrebbero vantaggio, in questo senso si muovono solo poche fondazioni, in particolare bancarie.
E anche questo porta a un paradosso: la Corsica ha lanciato da circa un anno a questa parte una campagna per far conoscere il proprio patrimonio archeologico, che rispetto a quello della Sardegna è quasi insignificante.
Ebbene quando apro il computer e navigo nel web gli esempi di quella campagna mi si presentano costantemente, a fronte del NULLA da parte della Sardegna.



PPS
Chiedi notizie e suggerimenti: perché non cerchi di tenerli presenti? Leggerti sarebbe più facile e non credo che seguirli ti costerebbe molto.
view post Posted: 4/4/2024, 19:00 Italici - Archeologia dei popoli Italici e Pre-romani
Premessa
Non è facile distinguere tra i concetti espressi attraverso i termini cultura e civiltà, soprattutto nei campi antropologico e filosofico.
Questo è vero anche quando vanno intesi in senso archeologico: in realtà entrambi si prestano a molte interpretazioni, nessuna delle quali è più o meno accettata dalla maggioranza della comunità degli archeologi, forse nell'uso più frequente vengono considerati sinonimi.

Ora passo all'argomento che hai sollevato a proposito degli Italici: anche Italici è termine il cui significato è quanto mai controverso, di cui cerco comunque di restringere l'utilizzo agli esempi da te citati.

Il sito della Regione Sardegna e gli archeologi parlano di civiltà nuragica a partire dal 1650 a.C. circa, in precedenza ci sarebbero solo culture locali.
Bene: gli archeologi parlano anche di civiltà dei castellieri, sviluppatasi nello stesso periodo nel nord est della penisola, abbracciando le attuali regioni Friuli - Venezia Giulia e Veneto, comprendendo però anche l'Istria e parte della Slovenia.

Praticamente la civiltà che noi chiamiamo nuragica per convenzione "imposta" dagli archeologi degli anni '30, come tu bene hai sottolineato, e quella dei castellieri sono contemporanee: di nessuna delle due si trova traccia nel percorso di studi della scuola italiana.

Anche le genti dei castellieri non chiamavano certamente le loro città fortificate con questo nome, sempre creato dagli archeologi.
Il problema è che un nome è necessario attribuirlo, per capire di cosa si sta parlando: civiltà nuragica e civiltà dei castellieri sono concetti abbastanza ben definiti e quindi rendono comprensibili i discorsi ad essi collegati.

PS
Un consiglio solo per rendere quanto scrivi più leggibile: quando termini un periodo con il "." vai a capo riga, scrivere tutto attaccato rende il testo più difficile da leggere e per molti lettori questo è fastidioso, per cui si stancano subito e se ne vanno.
Se vuoi rendere quanto scrivi ancor più facile da leggere, al termine di un paragrafo metti anche una riga bianca.
Mi raccomando: sono solo consigli, non pretese.
view post Posted: 1/4/2024, 17:57 Una piramide in Indonesia costruita 27000 anni fa? - Archeologia dell'Asia
CITAZIONE (ARDol @ 1/4/2024, 17:59) 
Forse ho frainteso ciò che ha detto Usekar: ma non sono riuscito a trovare materiale in quel documento a supporto di Hilman Natawidjaja.

Ho scritto che ho letto parte delle obiezioni e la risposta di Hilman Natawidjaja e che non sono in grado di giudicare la validità né delle prime né della seconda.

Inoltre, rileggendo queste righe che ho scritto

In pratica la decisione dell'editore di ritirare l'articolo viene contestata dai membri del gruppo, a nome dei quali scrive il loro "capo", perché non sono state loro comunicate sufficienti prove e ragionamenti scientifici a supporto del presunto grave errore e ipotizzano che la decisione del ritiro sia una grave forma di censura.
E chiamano a raccolta l'intera comunità scientifica perché stia al loro fianco, in difesa dei principi di integrità, trasparenza ed equità nella ricerca scientifica e nella pubblicazione.


probabilmente non si capisce che mi sembra l'invocazione, a nome di un nutrito gruppo di collaboratori, di un disperato che non sa far altro che definire la decisione dell'editore "una grave forma di censura", manco fosse vittima di una messa all'indice da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede, che un tempo si chiamava Santa Inquisizione.

Giova anche osservare che lui afferma di scrivere a nome dell'intero gruppo di lavoro, ma non mi risulta che alcun membro di tale gruppo si sia in qualche modo associato...
view post Posted: 31/3/2024, 18:07 Buona Pasqua di Resurrezione - Di tutto un po'...
Arrivo un po' in ritardo, anche se la giornata non è ancora terminata.
Se pur chi ha tempo non aspetti tempo, meglio tardi che mai:
Felice Pasqua a tutti, in Salute e Serenità!
3733 replies since 28/9/2010