Ostraka - Forum di archeologia

Che tipo di visitatori siete?, Come vi preparate alla visita di una mostra o di un museo?

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view post Posted on 1/11/2013, 22:31
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Il post di Usékar sulla mostra di Padova sui Veneti (https://ostraka.forumfree.it/?t=67396233) e le sue considerazioni in merito alla visita, ai pannnelli descrittivi e alle audioguide, mi hanno fatto venir in mente di inserire (e lo faccio qui, in questa sezione per attinenza alla materia, se però sia opportuno spostare la discussione, non ho nulla in contrario) un post in cui chiedo come gli altri utenti si preparino, se lo fanno, alla visita di una mostra o di un museo.

Nel caso delle mostre io cerco, ove possibile di acquistare il catalogo prima di visitare la mostra stessa. In genere, almeno qui in Germania, è possibile aquistare il catalogo sul sito della mostra nell'edizione del museo, di norma non rilegata, a prezzo ridotto (come sul posto) più le spese di spedizione. Questo mi permette di farmi un'idea sulla mostra, sui suoi intenti, sui contenuti e sugli oggetti esposti e di fare anche una scelta delle cose da osservare con particolare attenzione. Visitando poi la mostra non leggo, se non sommariamente, i pannelli esplicativi (che trovo certamente utili, ma che mi distraggono e affaticano) e non faccio uso delle audioguide, sia perché ho problemi di udito, sia perché mentre ricordo quel che leggo, ho l'impressione di dimenticare pressoché immediatamente quel che sento. Questo è anche uno dei motivi per cui evito le visite guidate, tranne ove non ci sia altra possibilità di visita; inoltre essendo orribilmente individualista, forse persino misantropo, non mi piace stare "nella massa".
Se non mi è possibile acquistare in precedenza il catalogo, e la mostra è stata per me interssante, compro il catalogo sul posto, e nei giorni successivi "rinfresco" ed approfondisco quanto ho visto.

Visitando musei cerco, ove possibile di fare lo stesso. Mi preparo visitando il sito del museo, cercando le cose interessanti. Prima di visitare il Louvre di Lens (https://ostraka.forumfree.it/?t=67019336), ad esempio, ho guardato in internet tutti gli oggetti esposti, in modo di arrivare preparato. Nel caso di musei grandi cerco di fare una selezione, cercando le cose più interessanti e trascurando le altre, in quanto ho notato che la capacità di mantenere nella memoria quanto ho visto è ridotta, e col tempo non migliora. :cry:

Volentieri, dove possibile visito più volte musei (e talora anche mostre) già visti, andando, come spesso dico, a "trovare" ad esempio a Basilea il Sarcofago di Medea, una giovane donna col fiocco in testa di Modigliani, l'arlecchino di Picasso e via dicendo.

E voi, come vi comportate?
 
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view post Posted on 2/11/2013, 10:55
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Pur condividendo con dceg l'avversione a muovermi in gregge, sono uno dei conduttori di una associazione che riunisce un gruppo di camminatori (si chiama gruppo trekking, ma non facciamo del vero trekking, bensì delle escursioni a piedi).
Col tempo, non sono entrate nuove leve per cui l'età media si è alzata di parecchio e l'interesse si è spostato sulle uscite di cosidetto "trekking urbano", accompagnate da visite a musei e mostre.
Quando accompagno il gruppo alle esposizioni, sono costretto ad organizzare visite guidate, perchè me lo richiede il gruppo stesso. La cosa non mi piace ma devo fare di necessità virtù.
Il trekking urbano, invece, lo guido direttamente io, preparando per bene la visita.

Quando mi muovo in compagnia solo della mia futura moglie, pur non avendo problemi uditivi non affitto nemmeno l'audioguida, mi regolo un po' come dceg, salvo il fatto di acquistare il catalogo prima, perchè in genere in Italia non c'è la possibilità di acquistarne una edizione economica recapitata per posta (o almeno, se c'è, io non me e sono mai accorto).
Quindi, cerco di studiarmi l'esposizione o il museo attraverso tutti i mezzi che ho a disposizione, biblioteca mia, biblioteca pubblica e web.
Ultimamente, le esposizioni meglio organizzate pubblicano sul web le immagini di molti degli oggetti esposti, i più significativi, a volte addirittura tutti, per cui documentarsi non è difficile.

Anch'io amo visitare più volte lo stesso museo, soprattutto quando le dimensioni sono tali da rendere troppo gravosa una visita totale.
 
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IunoMoneta
view post Posted on 2/11/2013, 13:55




Non mi preparo. Vado alle mostre basandomi su quello che conosco, alle volte in modo molto incosciente. Cerco di farmi sorprendere dagli oggetti e dalle soluzioni espositive. Fortunatamente ho una buona memoria visiva per cui cerco di memorizzare tutto quello che posso e poi verifico sui cataloghi.
Questa tendenza si è acuita con gli anni perchè, occupandomi anche di allestimenti, voglio cercare di capire se le mie impressioni da visitatore "ignorante" coincidono con quello che si è voluto trasmettere. Un buon allestimento dovrebbe, infatti, raccontare le cose più importanti senza necessità di approfondimenti e troppe spiegazioni. E dovrebbe narrare una o più storie in modo comprensibile.
Per i pannelli: li leggo molto rapidamente (titoli e qualche riga) qualcosa se ho necessità di spiegazioni. Visto che il tempo è sempre tiranno perdere il poco tempo a disposizione per leggere il sunto di quello che posso trovare poi nel catalogo mi infastidisce. Preferisco concentrarmi sulle opere esposte perchè quelle non le rivedo più dal vero....
Devo ammettere che mi arrabbio anche parecchio quando scopro che ilmessaggio veicolato dal catalogo e dall'esposizione non coincidono: della serie per i "colti" raccontiamo le cose come stanno e per gli "incolti" una editio facilior molto approssimativa. O quando sento guide che raccontano cose errate (e ne ho sentite: per questa ragione sono anche io allergica alle visite guidate a meno che non siano condotte da chi ha una competenza specifica).
 
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view post Posted on 2/11/2013, 14:17
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Ancora una cosa: di solito porto con me il mio monoculare Z***S, che mi permette di osservare i particolari degli oggetti e di vedere nei dipinti come sono state applicate le pennellate.
 
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view post Posted on 2/11/2013, 15:58
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Io ragiono un po' come Moneta, nel senso che non mi preparo prima, anche se nel web dò un'occhiata per vedere le recensioni delle mostre e capire se vale la pena o meno. Per i musei vado comunque sul sito ufficiale a cercare informazioni, che però purtroppo per i musei italiani sono molto scarne. Quando sono andata in Francia, comunque ho dato solo un'occhiata rapida al sito del Louvre, perché non volevo perdermi l'effetto sorpresa.
La guida dei musei in genere la prendo, per le mostre soltanto se veramente mi sono piaciute. E' un acquisto che faccio sempre dopo, anche se dovrebbe essere il contrario, perché come Moneta voglio anche io andare al museo come se fossi un "ignorante" e studiare l'allestimento. C'è anche il problema soldi, che di certo non mi permette di comprare i vari cataloghi, cvhe per le mostre sono spesso le uniche cose che vengono stampate, la guida breve si trova sempre più raramente.
A differenza di Moneta io i pannelli li leggo (sono un po' fissata :lol: ) amche perché li considero parte importante della fruizione e da quelli si capisce se il messaggio sarà recepito e come lo sarà. Oltretutto ogni volta trovo sempre qualcosina che non so o che non ricordavo e quindi mi fa bene. C'è da dire che difficilmente dalla sola esposizione si capisce di cosa si sta trattando, anche i titoli delle varie sezioni spesso sono "oscuri", mentre dovrebbe essere esattamente il contrario, vale a dire che tramite il modo di esporre si dovrebbero ricevere molte più informazioni. Per questo mi piacciono i musei e le mostre dove sono usati plastici, diorami, ambientazioni e ricostruzioni, mappe interattive ecc. Solo che qui da noi sono pochi.
Le visite guidate a me non dispiacciono, però il livello delle guide a volte non è all'altezza e dunque preferisco farne a meno. Men che meno l'audioguida, anche quelle finora, sono state una delusione. Se fossero realizzate meglio, sicuramente ne farei più uso, le preferisco alla guida in carme ed ossa. Questo però soltanto se sono digiuna del tutto della materia, se si tratta di qualcosa di cui ho le basi, preferisco godermi il museo o la mostra senza guide, né audio né in carne ed ossa.
 
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view post Posted on 2/11/2013, 18:30
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Beh, quello che ho descritto all'inizio è il caso ideale quando faccio appositamente un viaggio per visitare una mostra, magari facendo diverse centinaia di chilometri. Altrimenti non disdegno neppure io le visite "a sorpresa", le "scoperte", che ad esempio sono possibili in molti musei "secondari" d'Italia, ricchi però di cose interessanti. Penso al Museo di Trevignano Romano, a quello di Bracciano, al Museo Claudio Faina di Orvieto, solo per citarne alcuni.

Per quanto riguarda le visite guidate, e la competenza di chi le guida, non credo che né Leda, né Iuno ma neppure Usékar e io stesso siano da considerare visitatori "normali". Me ne sono accorto l'anno scorso in occasione di una visita guidata (altrimenti non era possibile) a diverse tombe di Tarquinia. La guida, non archeologa ma storica dell'arte che si era dedicata però nei suoi studi a tutt'altro che gli Etruschi, ha spiegato le cose in maniera corretta, ma mi sono accorto che tutti i visitatori io ero quello che aveva le, senza vantarmi, preparazione e conoscenze di gran lunga maggiori. Credo che molti venissero per la prima volta in contatto con la pittura e la cultura funeraria etrusca.

Edited by dceg - 2/11/2013, 22:29
 
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view post Posted on 2/11/2013, 20:08
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Le visite guidate sono un po' un terno al lotto, nel senso che nell'ambito della stessa mostra può capitare la guida molto preparata e quella meno, oppure quella volonterosa e quella che tira semplicemente a campare, contando sull'ignoranza e la scarsa attenzione degli ascoltatori.

Recentemente, sempre per via della mia attività di conduttore, mi è capitato di accompagnare due gruppi di membri della mia associazione in visita alla mostra sul Razionalismo a Forlì.
Sono state due visite guidate svolte a distanza di 15 gg l'una dall'altra.
Nel primo caso, ci è toccata una guida preparatissima, puntuale ed esauriente.
Nel secondo, una guida impreparata e che "tirava dritto": ha saltato intere sezioni della mostra e ha elencato date e dati a casaccio (battaglia del grano e dono dell'oro alla Patria nel corso della II Guerra Mondiale, cellophane scambiato per nylon e altre amenità).
Solo io e un altro del gruppo ci siamo resi conto dell'impreparazione della guida e dei suoi strafalcioni, anche se altri del gruppo si sono accorti che ci aveva fatto saltare dei pezzi e sono tornati indietro da soli.

Tornando alla preparazione delle visite, io mi riferivo a quelle di musei per così dire "grandi", "importanti", nei quali in genere mi reco alla ricerca di qualcosa di specifico, dilungandomi poi nella visita ad altra "oggettistica", come ho fatto di recente al Mueso Pigorini di Roma (ci sono andato per vedere una serie di oggetti precolmbiani in giadeite e turchese, ho scoperto nella sezione dell'Oceania una nutrita oggettistica in giada nefrite).
Diverso è il discorso per i "piccoli" ma in genere interessantissimi musei locali, come quelli di Murlo e Verucchio che ho visitato durante l'estate.
Questi si lasciano visitare con calma, hanno solitamente un curatissimo apparato di spiegazioni, quindi si può andare un po' a braccio, collegando quanto si legge nelle presentazioni a quello che si conosce dell'argomento espositivo. Basta leggere qualcosa prima, per rinfrescare la memoria.
E di solito si trovano in loco volumetti illustrativi interessanti e poco costosi.
 
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IunoMoneta
view post Posted on 2/11/2013, 20:55




CITAZIONE (dceg @ 2/11/2013, 14:17) 
Ancora una cosa: di solito porto con me il mio monoculare Z***S, che mi permette di osservare i particolari degli oggetti e di vedere nei dipinti come sono state applicate le pennellate.

E nessun custode ti ha mai placcato?

Parlando di visite guidate... credo che l'ultima a cui ho partecipato sia stata al tesoro del Duomo di Monza (era l'unico modo per entrare). Mi sono esibita in una serie di espressioni inorridite e dissenzienti a sentir raccontare per l'ennesima volta la favoletta che il cerchio interno della Corona Ferrea è di ferro (in realtà è di argento ed è stato applicato in un momento imprecisato per il X e il XIV secolo a seguito della perdita di alcune delle piastre che compongono il diadema). Dopo ho sempre evitato e sono passata dall'altro lato della barricata facendo io visite guidate a luoghi che conoscevo molto bene.
 
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view post Posted on 2/11/2013, 22:13
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CITAZIONE (IunoMoneta @ 2/11/2013, 20:55) 
E nessun custode ti ha mai placcato?

Mi è capitato, a Verucchio ad esempio, che credessero fotografassi, ma ho spiegato che si tratta di un cannocchiale (Per fotografare ho la Minox :rolleyes: ). A Vienna fotografando con l'obbiettivo appoggiato alla vetrina per evitare riflessi, ho fatto scattare gli allarmi e alla seconda volta sono stato quasi linciato dai custodi. Erano proprio quegli allarmi che qualche anno dopo non sono scattati quando la saliera del Cellini è stata rubata.... :P . Ma ho delle foto dei cammei stupende!
 
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view post Posted on 3/11/2013, 07:54
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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CITAZIONE (IunoMoneta @ 2/11/2013, 20:55) 
Parlando di visite guidate... credo che l'ultima a cui ho partecipato sia stata al tesoro del Duomo di Monza (era l'unico modo per entrare). Mi sono esibita in una serie di espressioni inorridite e dissenzienti a sentir raccontare per l'ennesima volta la favoletta che il cerchio interno della Corona Ferrea è di ferro (in realtà è di argento ed è stato applicato in un momento imprecisato per il X e il XIV secolo a seguito della perdita di alcune delle piastre che compongono il diadema).

Dato che sono un curioso, ho dato una occhiatina in giro per il web: non è solo la guida che hai incontrato che continua a perpetuare la favoletta della lamina di ferro.

Sito ufficiale del Comune di Monza http://www.comune.monza.it/portale/monzada...ona_ferrea.html

Wiki all'inizio si tiene prudentemente nel vago (parla genericamente di metallo), poi torna più volte a ripetere la leggenda del chiodo http://it.wikipedia.org/wiki/Corona_Ferrea

Il sito del Museo del Duomo, corretto nel riportare le datazioni, è prudente riguardo la lamina interna: parla di cerchio di metallo http://www.museoduomomonza.it/Pages/Percor...px?id=272&mid=8
 
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view post Posted on 3/11/2013, 11:56
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CITAZIONE (Usékar @ 3/11/2013, 07:54) 
Wiki all'inizio si tiene prudentemente nel vago (parla genericamente di metallo), poi torna più volte a ripetere la leggenda del chiodo http://it.wikipedia.org/wiki/Corona_Ferrea

Il sito del Museo del Duomo, corretto nel riportare le datazioni, è prudente riguardo la lamina interna: parla di cerchio di metallo www.museoduomomonza.it/Pages/Percor...px?id=272&mid=8

No, il sito più corretto è wiki, infatti riporta alla fine il risultato delle analisi svolte nel 1993, dove si è appurato che il cerchio è in argento:

CITAZIONE
Nel 1993, la corona è stata sottoposta ad analisi scientifiche, e il verdetto è stato clamoroso: la lamina non è di ferro, bensì d'argento. Secondo alcuni studiosi, essa fu inserita dal Bracciforte nel 1345 per rinsaldare la corona, che era stata danneggiata dal furto di due placche; gli autori cinquecenteschi, perduta memoria di questo intervento, e sapendo dall'orazione di sant'Ambrogio che nella corona era inserito il sacro chiodo, conclusero che doveva trattarsi della lamina, che "per miracolo" non era arrugginita.

Altri ritengono invece che la corona sia effettivamente il diadema di Costantino, e che con il sacro chiodo fossero stati forgiati due archetti incrociati che venivano usati per agganciare il diadema all'elmo (e non il cerchio che si trova oggi nella parte interna della corona). Quando i bizantini sganciarono il diadema per darlo a Teodorico, essi trattennero anche gli archetti. L'elmo rimase esposto nella chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli, appeso sopra l'altare, fino al saccheggio veneziano del 1204, dopo di che se ne ignora la sorte. In ogni caso la Chiesa continua ad autorizzare la venerazione della reliquia, che sarebbe, secondo l'ipotesi dell'archetto dell'elmo, una reliquia di secondo tipo, cioè che deve la sacralità al contatto con una reliquia di primo tipo (oggetto legato direttamente a una figura venerata
 
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view post Posted on 3/11/2013, 13:52
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Usékar - Usékol: lo shamano Talamanca

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Chiedo scusa, non avevo letto il lemma di Wiki fino in fondo, mi ero colpevolmente fermato dopo i primi 8 paragrafi, che narrano le vicende storiche, vere e presunte, della corona.
Certo che bisogna arrivare all'ultimo, il decimo, per scoprire che è stata svolta una accurata indagine dagli esiti clamorosi.
In tutti i paragrafi precedenti viene riportata, in varie salse, la stessa storiella del chiodo portato in Italia da Elena., dando grande risalto all'opinione in merito della storica Valeriana Maspero, tra l'altro unica citata in bibliografia.
Probabilmente, il decimo paragrafo è stato aggiunto o corretto dopo la redazione della scheda, lasciando inalterato quanto riportato nei paragrafi precedenti.

Edited by Usékar - 3/11/2013, 13:53
 
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IunoMoneta
view post Posted on 3/11/2013, 13:59




Beh anche wiki contiene delle favole... Riporta solo le ipotesi della Maspero che, dopo aver copiato bellamente il lavoro di una équipe di studiosi (che ha prodotto come risultato 5 volumi sulla corona ferrea) si è lanciata in alcune ipotesi avventurose come quella degli archetti dell'elmo di Costantino ignorando bellamente le analisi al C14 del collante utilizzato dagli orafi per la realizzazione del pezzo che collocano la datazione delle piastre originarie della corona (alcune sono state rifatte verosimilmente in età carolingia) in età gota. Ergo: non è il diadema di Costantino...

Ho aggiunto qualche indicazione nella bibliografia di wiki giusto per dare a Cesare quel che è di Cesare...
 
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