Ostraka - Forum di archeologia

Posts written by Cerebia

view post Posted: 6/4/2016, 10:05 La fauna europea dell'ottavo secolo Avanti Cristo - Archeologia - Sezione generica
Non so se può interessarti, ma per l'esame di geografia tra i vari testi che la prof ci consigliò di leggere ce n'è uno che potrebbe fare al caso tuo:
Clive Pontig "Storia verde del Mondo" (1992)
Nel libro si affrontano le tematiche dell'incapacità dell'uomo ad uno sviluppo sostenibile, partendo dall'Isola di Pasqua, ma ricordo che parla anche di come l'uomo abbia iniziato a inquinare l'aria con l'accenzione dei primi fuochi preistorici, della situazione faunistica del Mediterraneo e di come molte specie animali siano state portate all'estinzione già all'epoca dei Romani.

Potrebbe essere interessante!
ciao ciao
view post Posted: 15/7/2015, 10:41 Frammento VS 44 B 6 DK DI FILOLAO - Linguaggio e Scrittura
Si Dceg, in filologia il termine frammento indica due cose:
1) i passi di un'opera (perduta, incompleta o non nota) che vengono citati da altri autori.
2) papiri, pitture, pergamene ecc corrotti che fanno da supporto ad un'opera originale, per cui risulta difficile la lettura completa dell'opera.

Quindi se il frammento di Filolao è noto solo dalla sua una citazione in un testo di un altro autore, il reperimento del testo originale risulta quasi impossibile! ...a meno che non si siano trovati testi originali di Filolao!
;)
view post Posted: 30/6/2015, 13:07 Frammento VS 44 B 6 DK DI FILOLAO - Linguaggio e Scrittura
CITAZIONE (Armandi @ 29/6/2015, 18:28) 
Cara Cerebia,
ti ringrazio della risposta. Le indicazioni bibliografiche che mi hai dato le conoscevo già. Sto scrivendo, o meglio sto facendo delle ricerche sulla nascita della matematica musicale occidentale.

Accidenti che argomento! e lo fai da matematico o da classicista? ...davvero complimenti! ;)
view post Posted: 28/6/2015, 13:54 Frammento VS 44 B 6 DK DI FILOLAO - Linguaggio e Scrittura
Ciao Armandi, benvenuto sul forum!
La tua ricerca è davvero molto interessante e particolare...non capitano spesso richieste per agomenti così specifici! Di che cosa ti occupi per dover scrivere un saggio musicale? ^_^
Allora non credo di essere in grado di risponderti, ma per la bibliografia, di cui immagino tu già conosca molto ti posso dare questo link:
http://plato.stanford.edu//entries/philolaus/#Bib

e questo che è un pdf dove l'autore dice "Che già Filolao fosse a parte di queste conoscenze, cioè delle operazioni mediante le quali si ottengono i rapporti esprimenti la somma o la differenza d’intervalli musicali, lo dimostra l’importante frammento VS 44 B 6 DK – conservatoci da Nicomaco nel Manuale di armonia (Musici Scriptores Graeci, ed. Jan 252, 4) e da Stobeo nelle Ecloghe (1, 21, 7 d)" il tutto a pag 34
http://www.gianfrancobertagni.it/materiali...ica/barbone.pdf

però non credo che sia quasi impossibile trovare il frammento consultabile online...
spero di esserti stata utile in qualche modo...

^_^
view post Posted: 27/6/2015, 10:25 Eremi - Archeologia del Medioevo
Ciao Dceg, nelle vicinanze di dove vivo io ci sono almeno due monasteri, famosi, e un eremo... altri invece sono stati presenti storicamente ma ormai persi, di cui si sa poco e andrebbero studiati approfonditamente...
...poi ho una pubblicazione sullo sviluppo rurale nella Toscana Meridionale tra VII e XIV secolo che affronta anche il contributo delle diocesi antiche nella nascita dei castelli e il rapporto tra chiese e monasteri e il potere laico!

:B):
view post Posted: 5/6/2015, 12:54 L'inchiesta di Sergio Frau - Problemi aperti e teorie alternative
Credo che per questo argomento sarebbe utile creare una nuova discussione, altrimenti si perde tutto in un gran calderone!
;)
view post Posted: 3/6/2015, 18:51 L'inchiesta di Sergio Frau - Problemi aperti e teorie alternative
Signori, l'archeologia non ha dogmi, ma solo persone che vuoi per autoreferenziazione o per cecità dettata dalla presunzione di essere gli unici cultori della materia hanno limitato, bloccato e invalidato teorie che poi con il tempo e con le evidenze archeologiche reali sono state smentite!
Queste categorie di persone non esistono solo nel mondo dell'archeologia ma ovunque, e soprattutto nel mondo scientifico più propriamente detto.

Il professor Lilliu è morto a 98 anni, probabilmente le sue convinzioni e i suoi approcci erano quelli di un'archeologia ancora acerba e diversa da quella attuale.
L'archeologia, lo ripeto, è un mondo in continua evoluzione... lenta ma continua!

Scusa Bor_el, che mi sai dire delle navicelle in bronzo? ...le ho studiate per la mia tesi ormai 10 anni fa e le si considerava delle navicelle rituali al pari delle barchette solari villanoviane... ci sono nuovi sviluppi?


CITAZIONE (bor_el @ 3/6/2015, 19:39) 
Ero un pò ironico; quando si parla di scienza con la S, io penso a: fisica (e materie derivate), chimica (e derivate), scienze naturali (che si rifanno anch'esse a fisica e chimica).
Tutto qui.

Sai Bor_el, anche in archeologia esiste il metodo scientifico, secondo cui una dato è confermato solo dopo un numero evidenze. Il ritrovamento unico e non ripetuto di un dato oggetto in un dato contesto non costituisce alcuna prova scientifica, ma semplicemente un dato su cui non si può costruire nulla!
view post Posted: 3/6/2015, 11:22 L'inchiesta di Sergio Frau - Problemi aperti e teorie alternative
Mi sembra che il professore dia una spiegazione molto razionale, copio il passaggio dall'articolo di cui sopra:
"Gli archeosemi ritrovati e analizzati sono quelli della Vernaccia e della Malvasia, varietà a bacca bianca coltivate proprio nelle aree centro-occidentali della Sardegna. "Affermare che la viticoltura in Occidente sia nata nell'Isola sarebbe esagerato - spiega ancora Bacchetta - e non sarebbe supportabile in base alle evidenze scientifiche attuali. Quello che è certo, però, è che la vite in Sardegna non è stata portata dai Fenici, che in Libano già la coltivavano ancor prima dell'età Nuragica. Più che un fenomeno di importazione, dunque, noi pensiamo che in Sardegna si sia verificata quella che noi chiamiamo 'domesticazione' in loco di specie di vite selvatiche, che ancora oggi sono diffuse ampiamente in tutta la Sardegna. Va tenuto conto, però, che i Nuragici erano un popolo molto attivo negli scambi commerciali e hanno avuto contatti anche con altre civiltà, come quella cretese o di Cipro, che conoscevano la vite".
La presenza della vite è quasi scontata, essendo una pianta autoctona del Mediterraneo, nella sua forma selvatica. Dagli scavi si desume quindi che i nuragici fossero arrivati alla domesticazione della pianta. Da qui a dire che i Nuragici esportavano vino e furono gli inventori della viticoltura è un passo molto lungo.
view post Posted: 2/6/2015, 18:56 L'inchiesta di Sergio Frau - Problemi aperti e teorie alternative
CITAZIONE (Giacomo pozza @ 2/6/2015, 18:31) 
Ok Perseo, io ritengo che almeno in un primo tempo siano stati i Nuragici ad esportare il vino in alcune zone del mediterraneo perchè si tratta di ceramiche e ritrovamenti di tarda età del bronzo ed anche per la presenza di ceramiche Nuragiche nello strato di fondazione di Cadice ed in altri siti molto antichi, probabilmente i Sardi essendo stati i primi produttori di vino nel mediterraneo occidentale avranno anche pensato di esportare una merce così pregiata.

Di quale ceramica stiamo parlando? Quali forme sono state trovate? Lo chiedo perchè ogni liquidi aveva la sua forma vascolare.

Per quel che riguarda la Bibbia, l'archeologia contemporanea non può basare le sue ricerche su dei testi mitologici... mi auguro che gli esperti di civiltà egee o di archeologia anatolica non vadano a studiare il territorio con l'Iliade o l'Odissea in mano, ormai siamo nel XXI secolo! Oltretutto, testi come la Bibbia hanno subito la mediazione della cultura greca, quindi i nomi potrebbero essere stati trascritti con sonorità greche o travisati completamente.
view post Posted: 2/6/2015, 16:18 L'inchiesta di Sergio Frau - Problemi aperti e teorie alternative
CITAZIONE (Giacomo pozza @ 2/6/2015, 16:55) 
Per quanto riguarda le tecniche metallurgiche, i bronzetti Nuragici erano molto apprezzati nella penisola, soprattutto in Etruria dove venivano considerati oggetti di grande prestigio e dunque venivano utilizzati nelle sepolture, quindi è abbastanza chiaro che l'arte e la cultura Nuragica abbiano influenzato quella Etrusca e peninsulare.

L'Etruria ha apprezzato molto i bronzetti sardi, indubbiamente, ma se parliamo dell'età del bronzo e del primo ferro, la toreutica che ha influenzato fortemente il mondo villanoviano è quella dell'Europa Centro-orientale. E questo nelle forme vascolari, come le situle o biconici in lamina di bronzo, nelle armi, i coltelli, nelle tecniche come il bulino, lo sbalzo e le borchiette e nelle forme di decorazione.

Forse dirò una cosa impopolare, ma non considererei la Bibbia come fonte storica attendibile, considerato che si tratta di mitologia ebraica. E' come cercare la verità nei testi di mitologia greca!
view post Posted: 29/5/2015, 12:02 L'inchiesta di Sergio Frau - Problemi aperti e teorie alternative
Io credo che nei libri di storia italiani lo spazio dedicato ai popoli preromani sarà sempre molto limitato. E questo semplicemente perchè gli argomenti da trattare sono tantissimi e abbracciano un arco temporale di millenni...
Il problema si risolverebbe aggiungendo le informazioni più aggiornate, semmai con approfondimenti da parte del docente che sia un maestro o un professore di scuole medie e superiori.
All'università nel corso di laurea di paletnologia e di età del bronzo vi posso assicurare che la Sardegna pre-nuragica e nuragica viene studiata. Anche nel corso di laurea in etruscologia si parla molto dei contatti tra Etruschi e Sardi.

Come ho detto poco sopra, l'archeologia è in eterno movimento, lento, quindi alcune branche della disciplina si sono affacciate al mondo con ritardo rispetto al mondo greco e romano...

Ribadisco ancora che una comunicazione adeguata è quello che spesso manca e molto spesso il problema sono le non appropriate gestioni delle politiche culturali delle regioni.
view post Posted: 28/5/2015, 11:26 L'inchiesta di Sergio Frau - Problemi aperti e teorie alternative
Nessuno dice che bisogna avere la mente ristretta, ma le teorie restano teorie se non sono suffragate da fatti e prove concrete. Anche io ricordo che alle scuole elementari si leggeva nei libri che gli Etruschi erano un popolo misterioso, dedito al culto dei morti e sterminato dai Romani... in realtà, studiando all'università ho scoperto che il mondo etrusco è assai più complesso, studiato e noto di quello che normalmente conosce la gente comune. La stessa cosa per i nuragici e i sardi. All'università si studiano i popoli pre-romani, tra cui i nuragici, sia dal punto della cultura materiale sia dal punto di vista della lingua.
L'archeologia non è una scienza esatta, ma frutto di lavori lunghi e di pazienza. E ad ogni scavo può emergere qualcosa in grado di modificare le teorie precedenti.
Il problema dell'archeologia sarda, come di quella di molti altri territori italiani, sono le politiche di tutela, di studio, di diffusione del sapere. Se un sito non viene pubblicizzato a dovere è colpa degli accademici? Non credo!

Ovviamente, l'archeologia nasce in origine dai ritrovamenti della Grecia e di Roma, che hanno fatto da padrone... ma fortunatamente il mondo archeologico non si occupa più solo di questo, e molto altri settori si sono aperti negli anni e altri se ne apriranno. Considera che il'Età del Bronzo è oggetto di studi veri e propri da una 40ina d'anni, ugualmente per l'Alto Medioevo.
Io credo che si dovrebbe smettere di pensare a complotti ed affini. Il mondo accademico, in qualsiasi settore ci si trovi, è restio alle nuove teorie... prima di accettarle, queste devono essere comprovate, non basta dire "io dico questo" per essere accettati!

insomma, l'archeologia sarda, che a mio parere è bellissima e molto interessante, deve trovare il suo spazio e deve trovare persone che se ne occupino con serietà e rigore scientifico, che sappiano tutelare i siti e sappiano rendere questo patrimonio fruibile a tutti.

^_^
view post Posted: 28/5/2015, 10:51 Tegole medievali: materiali e fattura - Edilizia: materiali e tecniche
Grazie per la tua consulenza Lavori! :D
Sull'uso della paglia come incluso, trovai che anche nella provincia di Siena erano attestate tegole fatte in quel modo in epoca medievale. Nel territorio dove opera il mio gruppo ci sono testimonianze per i periodi più antichi, soprattutto etrusco-romano e romano, e i laterizi che emergono sono invece ricchi di inclusi, sia sabbiosi che ceramici. Ecco perchè ho usato la paglia come discriminante temporale... forse sbagliando, non saprei!
Il sito è lontano dal centro abitato più grande, ma non è del tutto isolato.

La pessima qualità delle tegole sta anche nel fatto che la loro superficie è assai irregolare con spessori diversi anche sulla stessa tegola!
Per quel che riguarda le strutture murarie, i blocchi (lunghi anche 70-80 cm) sembrerebbero di calcite, pietra molto presente in situ, ed alcuni presentano la cristallizzazione. Il loro legante è malta. Sono sbozzati in modo uniforme e preciso.
Magari aver ritrovato frammenti di ceramica! :) Con ogni probabilità lo strato di vita si trova molto sotto il piano attuale, costituito da humus, frammenti di tegole e pietre.
Per ora non possiamo fare nulla... abbiamo documentato il documentabile e speriamo di tornare in autunno, quando le piante saranno appassite!

^_^
234 replies since 28/9/2010